Negli ultimi anni abbiamo assistito a forti cambiamenti e la tecnologia ne rappresenta un elemento ormai essenziale, che ha cambiato il mondo e il modo in cui viviamo e di cui non possiamo più fare a meno nelle nostre vite sia nel lavoro sia nelle relazioni personali e sociali, ma anche nella comunicazione, nei trasporti e in tanto altro.
Avete mai pensato ad una vita senza tecnologia? Adesso per noi sarebbe impossibile rinunciarvi!
Cos’è la transizione digitale
La transizione digitale è al centro delle politiche innovative sia in campo pubblico che privato; è, infatti, uno dei temi più discussi dell’anno e rappresenta una grande fase di cambiamento, sia digitale che culturale, che stiamo affrontando. Parlare di transizione digitale significa dunque parlare dei cambiamenti da apportare ai processi tradizionali -soprattutto nelle aziende, nelle istituzioni finanziarie e nella Pubblica Amministrazione- mediante l’introduzione e conseguentemente l’utilizzo di tecnologie allo scopo di rendere tali attività più efficienti in termini di qualità e quantità.
La rivoluzione digitale e la fase di modernizzazione che stiamo vivendo ci consentiranno allo stesso tempo lo sviluppo di un’economia più sostenibile che avrà come conseguenza l’accrescimento della coesione sociale e del benessere personale. Non a caso tutti i cittadini residenti in Europa hanno bisogno delle competenze digitali per lavorare, studiare e comunicare.
“L’80% degli adulti dovrà possedere competenze digitali di base, il 60% degli adulti dovrà partecipare ogni anno ad attività di formazione e raggiungere nel 2030 un tasso di occupazione di almeno il 78%. Sono questi alcuni degli obiettivi sociali proposti e da raggiungere entro l’anno 2030 ma secondo quanto emerso dalle indagini condotte da Eurostat solo il 37% degli adulti ha l’abitudine di seguire e portare a termine un corso di formazione.” Si evince, infatti, che solo quattro cittadini europei su dieci possiedano le competenze digitali di base.
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Digital divide in azienda
Il 77% delle Aziende UE hanno dichiarato e riscontrato di aver avuto difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie, in un momento storico in cui HUMAN e MACHINE procedono di pari passo. L’anno 2023 è stato istituito come l’anno delle competenze evidenziando come occorra investire in una maggiore formazione e promuovere l’apprendimento durante tutto l’arco della vita (lifelong learning) favorendo in questo modo non solo una crescita economica a livello europeo, ma anche incrementando il tasso di occupazione e potenziando la formazione di tutti i cittadini degli stati membri UE, in direzione di una transizione sia ecologica che digitale.
È importante notare come innalzando l’indice di conoscenza e competenza, promuovendo la riqualificazione e l’aggiornamento, si possano creare nuove opportunità di lavoro, e permettere ai cittadini di partecipare attivamente alla società rendendolo possibile soprattutto a donne e ragazzi.
“L’Europa ha bisogno di tutti, dal personale non qualificato ai laureati. Per questo dobbiamo investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze.” È con queste parole che il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha proclamato l’anno 2023 come l’anno delle competenze.
Transizione digitale: l’Agenda 2030
Occorre accrescere il bagaglio sociale e culturale dei cittadini europei in materia di digitale. Questo è soltanto uno degli obiettivi presenti nell’Agenda 2030 che ha un importante focus sul PROCESSO di apprendimento. L’obiettivo strategico dell’Unione Europea è quello di sviluppare un’economia e una crescita sostenibile, basata sull’equità sociale, con lo scopo di rendere l’occupazione più di qualità e rafforzando anche la coesione sociale.
Aumentare le proprie risorse fondamentali (conoscenza, abilità, competenze) per poter ricercare un lavoro qualificato e affrontare le sfide della società in cui viviamo, partecipando ai processi e cambiamenti sociali e di inclusione.
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