Nel 1976, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 1981 “Anno internazionale delle persone disabili” prevedendo che i Paesi membri definissero un piano d’azione nazionale, regionale ed internazionale, focalizzato sulla parità di opportunità, la riabilitazione e la prevenzione delle disabilità.
Il tema dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili era “Piena partecipazione ed uguaglianza”, inteso come il diritto delle persone con disabilità a partecipare pienamente alla vita e allo sviluppo della loro società, a godere di condizioni di vita uguali a quelle degli altri cittadini, e avere la stessa quota di miglioramento delle proprie condizioni derivanti dallo sviluppo socio-economico.
La Giornata internazionale delle Persone con Disabilità
La Giornata internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre è stata istituita nel 1981 per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone disabili in ogni ambito della vita e per allontanare ogni forma di discriminazione e violenza.
Anche il Ministero della cultura aderisce a questa importante ricorrenza, promuovendone i valori ed individuando come impegno primario il superamento delle barriere fisiche, cognitive, sensoriali e culturali nei luoghi della cultura.
Dal 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.
Secondo quanto riportato dalla “Convenzione sui diritti delle persone con disabilità” (UNCRPD), adottata il 13 dicembre 2006 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il fine da perseguire dovrebbe essere quello di proteggere ed assicurare il godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone disabili senza discriminazioni di alcun tipo, promuovendo la loro effettiva partecipazione ed inclusione all’interno della società.
All’insegna della ripartenza
La Giornata si inscrive in un più ampio contesto di ripartenza, di contrasto alle discriminazioni di ogni genere e di incremento delle prospettive di crescita e di coesione sociale, che rientra negli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e, in particolare, in quelli inerenti alla qualità dell’educazione, alla riduzione delle disuguaglianze e al rafforzamento del dialogo tra i popoli. La Giornata mira ad aumentare la consapevolezza verso la comprensione dei problemi connessi alla disabilità e l’impegno per garantire la dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità.
A volte si è travolti dalla bellezza della vita e si resta interdetti quando questa pone delle difficoltà. Sebbene la gran parte delle persone creino all’interno della propria mente un muro invalicabile, fortunatamente tante altre distruggono tali barriere con la forza interiore. Tra gli esempi più evidenti c’è la disabilità. Non tutti ne conoscono la definizione e la forza che c’è nel suo significato.
Legge 104/92: quadro normativo di riferimento
Prima di dare una definizione della parola disabilità è importante fare un passo indietro e capire quale sia la legge che abbraccia questo argomento. La legge che regola il quadro normativo è la legge 104/92: essa si occupa di tutti quegli aspetti legati all’integrazione sociale e ai diritti delle persone con disabilità.
Handicap, menomazione e disabilità
Per comprendere appieno tale legge risulta fondamentale chiarire la differenza tra i termini di “handicap”, “menomazione” e “disabilità”, riprendendo il modello ICDH del 1980:
- condizione di handicap: si identifica come handicappato quell’individuo che a causa di una menomazione o disabilità è in una reale condizione di svantaggio sociale. In parole semplici significa che una persona in condizione di handicap non può o non riesce a svolgere un ruolo normale in funzione di sesso, fattori culturali, età e fattori sociali;
- condizione di menomazione: si considera menomato un individuo che ha una perdita o un’anomalia del funzionamento di una funzione psicologica o anatomica;
- condizione di disabilità: tale condizione si determina quando un individuo perde o viene limitato della sua capacità di svolgere un’attività che per tutti risulta normale. Si può quindi dire che sia un’oggettiva menomazione.
Affinché si possano determinare le definizioni lette in precedenza è necessario esaminare tre elementi: individuo, società e corpo.
Individuo
Il primo parametro per stabilire a quale delle tre definizioni si appartiene è “individuo”. Ogni persona è diversa dalle altre e, allo stesso modo, può dare forza o meno a chi gli è intorno. Benché la disabilità possa essere determinata dal corpo e dalla società, uno degli aspetti più importanti è l’individuo stesso: le sue emozioni, le sue capacità di reazione e la sua forza di volontà sono parametri essenziali per reagire a una delle tre condizioni.
Società
Altro parametro è la capacità di una persona di inserirsi nel contesto sociale: non tutti riescono a partecipare agli eventi socialmente utili e ciò determina la sua classificazione in una o nell’altra categoria. Negli ultimi anni, però, tale dinamica sta cambiando grazie ad associazioni che mirano all’integrazione sociale e alle attività senza barriere anche alle persone che hanno tanta difficoltà.
Corpo
Infine è importante valutare il corpo, prendendo in considerazione le funzioni e la struttura. Nel caso delle funzioni si focalizza lo sguardo verso quelle che sono le possibilità di movimento, mentre per quelle strutturali è importante l’analisi medica per avere un quadro preciso di ciò che una persona può fare oppure no.
Tipologie di disabilità
Accertata la condizione, risulta fondamentale riconoscere e distinguere i vari tipi di disabilità:
- disabilità sensoriali: i portatori di disabilità sensoriale sono tutti coloro che hanno una disabilità inerente ai cinque sensi;
- disabilità motorie: questa categoria racchiude tutti coloro che hanno delle disabilità legate al movimento e all’impossibilità di compiere specifiche attività motorie quotidianamente;
- disabilità psichiche: tale categoria si rivolge a quei soggetti che hanno problemi relazionali e psichici; nella gran parte dei casi sono individui affetti da psicosi o nevrosi;
- disabilità intellettive: vi sono portatori di disabilità intellettive, cioè sono caratterizzati da un funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media (QI minore di 70-75), associato a limitazioni del funzionamento adattivo (ossia autonomia personale, abilità sociali, comunicazione).
Sulla piattaforma IGEA CPS sono disponibili numerosi corsi online dedicati al tema disabilità, con particolare attenzione rivolta all’aspetto dell’inclusione nel contesto scolastico. Suggeriamo, ad esempio, il seminario gratuito online Introduzione ai principi del Metodo Feuerstein e il corso online Il bambino sordo a scuola.