Sigmund Freud è considerato il padre della psicoanalisi, cioè di quella corrente psicologica che ha preso piede a partire dal 1914.
La scoperta innovativa più importante di Freud è stata l’aver teorizzato l’inconscio. Essa può essere considerata come quella parte in cui ci sono tutti i desideri o comunque i pensieri ritenuti troppo dolorosi o comunque inaccessibili alla coscienza e che subiscono pertanto un processo di rimozione. Per ciò questi desideri vengono rimossi e rimangono nell’inconscio del soggetto.
Freud, nel corso dei suoi studi, ha teorizzato l’esistenza di due topiche (dal greco topos, che significa luogo), in cui la psiche umana veniva suddivisa in alcune parti.
Nella prima topica, la psiche umana veniva suddivisa in conscio, preconscio e inconscio, mentre nella seconda topica, la psiche umana veniva suddivisa in Io, Es e Super-Io.
L’Io, ovvero la parte cosciente della persona, è sovrapponibile al conscio nella prima topica e corrisponde cioè a come il soggetto vive consapevolmente.
L’Es, corrispondente all’inconscio, è la parte sommersa della psiche, ovvero la parte sommersa che vediamo nel famoso iceberg freudiano.
Il Super-Io è invece considerato come il nostro freno inibitore, ovvero quella parte che stabilisce come dobbiamo comportarci.
Freud è stato dunque uno studioso importante, che ha cercato di spiegare il comportamento umano, andando a valutare i processi psichici della persona.
ULTERIORI SCOPERTE FREUDIANE
Freud ha concentrato i suoi studi sul concetto di pulsione, ritenuto come il processo mentale che spinge l’individuo ad una determinata azione. Per Freud le due pulsioni principali che governano la psiche umana sono l’Eros, ovvero la pulsione di vita e il Thanatos, ovvero la pulsione di morte, cioè quella che spinge il soggetto ad azioni distruttive.
Inoltre per Freud la psiche umana è dominata dal principio di piacere, contrapposto a quello che per Freud è il principio di realtà, e gli impulsi della persona possono essere incanalati verso attività alternative, secondo quello che Freud chiamava il modello idraulico. Infatti, secondo questo modello, l’energia intra-psichica che il soggetto provava durante la sua pulsione, veniva liberata dopo il soddisfacimento della pulsione stessa.
Freud si era anche occupato dei sogni nella sua importante opera del 1900, intitolata “L’interpretazione dei sogni”. In quest’opera, Freud ha messo in luce come ogni soggetto intravede nei propri sogni un contenuto manifesto, ovvero quello che il soggetto vede nel sogno è un contenuto latente, ovvero quello che si nasconde dietro al contenuto manifesto stesso.
Freud è dunque stato un autore importante, per cui non è semplice sintetizzare in poche righe i suoi vari contributi. Nell’ultimo paragrafo di questo lavoro si tratterà di un altro particolare aspetto del contributo freudiano, ovvero la visione sessuale, come ad esempio lo sviluppo psico-sessuale che presentano i bambini.
LO SVILUPPO PSICO-SESSUALE DEL BAMBINO
Freud è stato anche il primo studioso che ha intuito che i bambini, a differenza di quanto si pensava in quel periodo, provassero alcuni desideri sessuali. Secondo il pensiero di questo autore, i bambini attraversano alcune tappe, che sono caratterizzate dal fatto che il soggetto infantile prova un forte desiderio sessuale verso una particolare zona del corpo, la quale viene definita “zona erogena”.
In particolare, quando si parla di sviluppo psico-sessuale freudiano si fa riferimento ad alcune fasi, quali:
– La fase orale, in cui il bambino prova il desiderio sessuale verso la zona erogena della bocca e quindi questo desiderio si esplica in azioni come il succhiare;
– La fase anale, in cui la zona erogena interessata è l’ano e il bambino prova piacere in azioni come defecare o trattenere le feci;
– La fase fallica, in cui il bambino prova piacere nella manipolazione dei propri genitali e in essa il bambino sviluppa il complesso di Edipo, ovvero il bambino prova il desiderio sessuale verso la madre e odio verso il padre. Questa fase termina perché il bambino sperimenta la paura della castrazione da parte del padre.
Queste tre fasi interessano: la prima il bambino nel suo primo anno di vita, la seconda interessa il bambino nel suo secondo anno di vita e la terza interessa il bambino dai tre fin verso i cinque/sei anni di vita.
Abbiamo poi la fase di latenza, fase che caratterizza il bambino negli anni della scuola primaria, quindi dai sei agli undici anni; il bambino in questa fase non prova desiderio sessuale in quanto è occupato in altre attività.
Infine, troviamo la fase genitale, che caratterizza il bambino dagli 11/14 anni in poi ed è una fase in cui il bambino inizia ad interessarsi ai desideri sessuali propri della vita adulta.
Questo sviluppo psico-sessuale è proprio di ogni soggetto ed è molto importante conoscere anche questo ulteriore contributo freudiano.