La “FOMO”, acronimo di “Fear Of Missing Out”, è un fenomeno sempre più diffuso tra giovani e giovanissimi. Il tema della FOMO è diventato particolarmente popolare in Italia dopo che Victoria dei Måneskin, in una recente intervista, ha ammesso di soffrirne, sottolineando l’importanza di imparare a gestire questa sensazione per evitare di cadere in un circolo vizioso di ansia e stress.
Cos’è la FOMO?
La FOMO è una sensazione di disagio e ansia causata dalla paura di “essere tagliati fuori” o di “perdersi qualcosa di importante”, solitamente un’occasione sociale come un evento, un’esperienza o un incontro (nell’aneddoto raccontato da Victoria, una festa a casa di Madonna).
Sebbene non si tratti di un fenomeno recente, in molti casi è descritta come una conseguenza diretta dell’era digitale, in cui siamo costantemente bombardati da notizie, eventi e opportunità che ci fanno sentire sempre come se stessimo perdendo qualcosa di importante.
La sensazione di FOMO spinge, appunto, le persone a partecipare a tutti gli eventi e a non perdere mai l’occasione di provare un’esperienza nuova, anche se questo significa trascurare il proprio benessere mentale e fisico, vivendo comunque, allo stesso tempo, nella continua preoccupazione di rimanere tagliati fuori.
Perché abbiamo così tanta paura di “perderci qualcosa”?
Per comprendere le cause della FOMO, è possibile dare una lettura comportamentale del fenomeno come una forma di manifestazione dell’avversione alla perdita. Gli studi di Kahneman e Tversky hanno dimostrato, infatti, che l’essere umano tende a soffrire maggiormente per una perdita rispetto a quanto possa gioire per un guadagno equivalente.
Questo meccanismo, noto come “effetto di perdita“, può essere letto come il meccanismo alla base della FOMO, che consiste proprio nella paura di “perdere” qualcosa di importante. Inoltre, nel caso della FOMO l’effetto di perdita è amplificato anche dalla natura comparativa della società odierna, in cui siamo continuamente esposti alle vite degli altri attraverso i social media e le notizie online e quindi, inevitabilmente, a tutti gli eventi e le occasioni che ci stiamo perdendo.
È importante notare come gli studi di Kahneman e Tversky abbiano dimostrato, comunque, che la paura di perdere qualcosa di importante può causare una forte motivazione per agire; in alcune circostanze, quindi, la FOMO potrebbe fungere da “motore” all’azione e avere un effetto positivo sulla persone. Tuttavia, le scelte spinte dalla FOMO non sono sempre le più razionali o sagge, e possono portare, invece, le persone a partecipare a eventi o a prendere decisioni che in realtà vanno contro i propri interessi (es: prendere più impegni di quanti ne possano sostenere o prender parte ad attività rischiose o dannose per la propria salute).
Effetti e sintomi della FOMO
Anche se la FOMO non è attualmente una condizione diagnosticabile (non si tratta, quindi, di una vera e propria “sindrome”, come viene spesso descritta), sono stati individuati alcuni comportamenti e sintomi specifici che, secondo uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Technological Forecasting and Social Change, includono:
- controllare ossessivamente i social media per vedere cosa fanno gli altri;
- provare sentimenti negativi quando si confronta la propria vita con ciò che gli altri sembrano fare sui social media;
- sentirsi mentalmente esausti a causa dei social media.
Altri sintomi della FOMO, secondo la psicologa sociale Erin Vogel (University of Oklahoma Health Sciences Center), possono includere:
- Eccesso di impegni (cercare di essere sempre ovunque)
- Isolamento dagli altri
- Sensazione di stanchezza fisica
- Sensazione di tristezza, ansia o depressione
- Difficoltà di concentrazione
Inoltre, uno studio del 2018 condotto dall’Università di Glasgow ha scoperto che la FOMO è associata anche a una maggiore vulnerabilità a disturbi del sonno e, in particolare, a difficoltà nell’addormentamento. Nel dettaglio, lo studio ha individuato come la paura di perdersi qualcosa predica una durata minore del sonno attraverso due meccanismi distinti:
- a livello comportamentale, attraverso l’uso compulsivo dei social media prima di dormire, che ritarda l’ora di andare a letto;
- a livello cognitivo, aumentando l’eccitazione cognitiva prima di dormire, ulteriormente ritardando l’addormentamento.
Come gestire la FOMO?
La FOMO è un fenomeno di tipo strettamente sociale: la paura di perdersi qualcosa di importante, infatti, deriva dal desiderio assolutamente naturale e umano di sentirsi inclusi e partecipi agli eventi della propria comunità. La natura globale e interconnessa delle comunità virtuali rende impossibile prendere parte o avere informazioni in tempo reale su ciò che accade ad ogni singolo evento.
Il primo passo per gestire la FOMO è prendere coscienza di questo e scende a patti con il fatto che non sia possibile fare tutto, ma sia necessario distinguere ciò che è davvero importante da ciò che “va di moda” e “fanno tutti”.
Trattandosi di un fenomeno legato alla sfera sociale, un aiuto importante viene proprio dalla collettività, dai familiari e dagli amici. Trascorrere del tempo con i propri affetti anziché “scrollare” sui social per ore, ad esempio, è un ottimo modo per riportare l’attenzione sul qui ed ora, invece di rincorrere ciò che sta avvenendo (o è già avvenuto) altrove.
Un altro modo per gestire la FOMO, in questo caso a livello più individuale, è quello di dedicare ogni giorno qualche minuto alla pratica della gratitudine, della compassione verso di sé e dell’autoconsapevolezza, affidandosi a delle tecniche mirate alla promozione del benessere personale. Un esempio di queste tecniche è disponibile sulla piattaforma IGEA CPS, nel pacchetto di corsi online Tecniche di Benessere.