Il governo italiano ha annunciato la fine del trimestre anti inflazione, un’iniziativa che aveva preso il via nei mesi finali del 2023 con l’obiettivo di stabilizzare i prezzi dei beni di prima necessità. Nonostante il successo iniziale dell’iniziativa, il governo ha deciso di non prorogarla per il 2024, basandosi su dati positivi riguardo alla riduzione dell’inflazione nel paese.
Nessuna proroga per il trimestre anti inflazione
Il tavolo permanente dedicato ai settori della distribuzione, del commercio e dell’industria dei beni di largo consumo ha comunicato la decisione il 18 gennaio 2024. L’iniziativa, avviata il 1° ottobre 2023 e conclusasi il 31 dicembre 2023, prevedeva prezzi fissi per generi alimentari e non alimentari al fine di contrastare l’inflazione. La decisione di non prorogare questa misura è stata presa dopo un’ampia valutazione degli effetti dell’iniziativa, evidenziando una significativa riduzione del tasso di inflazione nel quarto trimestre del 2023.
Motivi della mancata proroga
La decisione di non prorogare il trimestre anti inflazione è stata guidata dai dati positivi sull’inflazione, che è in diminuzione nel 2024. Durante l’incontro del 18 gennaio 2024, presieduto dal Garante per la sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo, sono stati presentati i seguenti dati:
- Nel quarto trimestre del 2023, l’Italia ha registrato una riduzione complessiva del tasso di inflazione più significativa rispetto agli altri paesi europei.
- L’inflazione tendenziale a dicembre 2023 è stata dello 0,6%, in calo rispetto allo 0,7% di novembre e all’1,7% di ottobre.
- Analizzando il “carrello della spesa“, i beni alimentari e per la cura della casa hanno registrato una riduzione tendenziale significativa, passando dall’8,1% di settembre al 5,3% di dicembre.
- L’inflazione italiana, confrontata con la media dell’UE-27, è risultata migliore, con uno 0,5% a dicembre 2023 rispetto al 3,4% di media.
- Le dinamiche positive dei consumi nel trimestre sono state confermate dai dati della Grande distribuzione organizzata.
Scenario post-proroga
Con la fine del trimestre anti inflazione, si prevede che i prezzi al consumo possano subire variazioni. Senza accordi che fissino i prezzi, il “carrello della spesa” potrebbe diventare più costoso, anche se l’impatto dovrebbe essere minimo grazie ai dati positivi sull’inflazione. Tuttavia, la situazione potrebbe richiedere un monitoraggio attento per valutare l’effettivo impatto sui consumatori.
La decisione di non prorogare il trimestre anti inflazione è stata guidata dai risultati positivi ottenuti nel 2023, con una significativa riduzione dell’inflazione in Italia. Il governo ora punta a investire i fondi liberati da questa decisione per sostenere ulteriori misure contro il rincaro dei prezzi.
Il futuro economico del paese dipenderà da come il mercato reagirà alla fine di questa iniziativa e dalle politiche che il governo adotterà per gestire eventuali aumenti dei prezzi.
Leggi anche:
Trimestre Anti-Inflazione: come funziona e quali sono i negozi aderenti