Lo smart working per i lavoratori fragili nel 2023 continua a essere una misura estesa per consentire a queste persone di svolgere le proprie attività lavorative in modo più sicuro, considerando le loro condizioni di salute.
In questo articolo, esamineremo i requisiti, le regole e le novità relative a questa forma di lavoro agile.
Innanzitutto quando si parla di lavoratori fragili ci si riferisce ad individui con particolari patologie o condizioni che li rendono più vulnerabili all’esposizione all’ambiente nei luoghi di lavoro.
Questa categoria è stata definita dal Ministero della Salute nel 2022 e comprende sia lavoratori “fragili” che “super fragili“.
I lavoratori “fragili” sono coloro che sono maggiormente esposti al rischio di contagio da COVID-19 a causa dell’età, di immunodepressione dovuta a patologie oncologiche o terapie salvavita, o di comorbilità. I lavoratori “super fragili” hanno patologie croniche con scarso compenso clinico e gravi.
Le condizioni che rendono un lavoratore “fragile” sono specificate nel decreto legge n. 221 del 24 dicembre 2021, articolo 17. Queste condizioni includono:
- Pazienti con compromissione immunitaria marcata dovuta a trapianto di organo solido o cellule staminali ematopoietiche, attesa di trapianto d’organo, terapie a base di cellule T con Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART), patologie oncologiche o onco-ematologiche in trattamento con farmaci immunosoppressivi o mielosoppressivi, immunodeficienze primitive o secondarie a trattamento farmacologico, dialisi, insufficienza renale cronica grave, pregressa splenectomia o sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).
- Pazienti con tre o più delle seguenti condizioni patologiche: bronco-pneumopatia ostruttiva cronica.
- Lavoratori con esenzione vaccinale e altre patologie: i lavoratori con esenzione alla vaccinazione per motivi sanitari e almeno una delle condizioni di fragilità specificate sopra hanno diritto allo smart working fino al 31 dicembre 2023.
Chi può certificare la fragilità di un lavoratore
Le patologie e le condizioni che rendono un lavoratore “fragile” possono essere certificate dal medico di medicina generale del lavoratore o dal medico di famiglia. Anche i lavoratori in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 hanno diritto allo smart working.
Per quanto riguarda la proroga dello smart working per lavoratori fragili nel 2023 ricordiamo che secondo il Decreto proroghe 2023, tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato, possono accedere allo smart working semplificato fino al 31 dicembre 2023. Inizialmente, le date di scadenza erano diverse per il settore pubblico e privato, ma queste distinzioni sono state modificate nel corso del 2023.
I genitori di figli under 14 del settore privato che non possono utilizzare lo smart working per la natura della loro prestazione possono assentarsi e beneficiare dell’indennità di malattia fino al 31 dicembre 2023. Tuttavia, non c’è una proroga per i genitori di under 14 che lavorano nel settore pubblico, il cui termine è già scaduto il 30 dicembre 2022.
Come funziona lo smart working per i lavoratori fragili
Secondo la Legge di Bilancio 2023, il datore di lavoro deve garantire che i lavoratori fragili svolgano le loro prestazioni in smart working fino al 31 dicembre 2023. In caso di necessità, il datore di lavoro può anche assegnare al lavoratore fragile una diversa mansione all’interno della stessa categoria o area di inquadramento, mantenendo la stessa retribuzione. Questo processo deve rispettare i contratti collettivi di lavoro vigenti. In conclusione, lo smart working per i lavoratori fragili è stato prorogato fino alla fine del 2023, consentendo loro di lavorare in modo più sicuro in base alle loro condizioni di salute. Questa misura offre flessibilità sia nel settore pubblico che privato e garantisce che i lavoratori fragili ricevano la protezione di cui hanno bisogno.
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