L’assegno sociale 2023, noto anche come l’ex pensione sociale, si configura come un pilastro fondamentale nell’arsenale delle prestazioni assistenziali erogate dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS).
Questa provvidenza economica riveste una significativa importanza nell’assicurare un sostegno vitale a coloro che si trovano in condizioni economiche disagiate nel panorama italiano. La sua storia, i criteri di assegnazione e le implicazioni normative delineano una tela intricata, che merita di essere svelata in ogni suo dettaglio.
L’essenza dell’assegno sociale 2023-2024
L’assegno sociale costituisce un contributo economico di natura assistenziale, il cui importo per il 2023 ammonta a 503,27 euro mensili, garantendo una copertura per l’intera durata dell’anno, per un totale di 13 mensilità.
Questa preziosa allocuzione finanziaria è destinata a coloro che, pur risiedendo in Italia, si trovano in condizioni economiche estremamente difficili e sono titolari di specifici requisiti di reddito. L’accesso a tale beneficio è, però, riservato a chi abbia compiuto almeno 67 anni di età.
Le fondamenta normative dell’assegno sociale
L’origine dell’assegno sociale risale alla legge 335 del 8 agosto 1995, comunemente nota come “riforma Dini”, la quale ha introdotto questa misura assistenziale in sostituzione della pensione sociale a partire dal 1° gennaio 1996. Nel corso degli anni, questa provvidenza ha subito diverse modifiche normative per adattarsi alle mutevoli esigenze della società e dell’economia.
A chi spetta l’assegno sociale
L’accesso all’assegno sociale è prerogativa di tutti i cittadini italiani, comunitari o extracomunitari che soddisfano i seguenti requisiti:
- Età: A partire dal 1° gennaio 2019, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2018, l’Assegno Sociale è accessibile a chi ha compiuto almeno 67 anni.
- Bisogno economico: è necessario trovarsi in uno stato di bisogno economico, il che significa avere un reddito personale o familiare al di sotto delle soglie stabilite annualmente dalla legge.
- Cittadinanza: L’assegno sociale è rivolto a cittadini italiani, cittadini dell’Unione europea e cittadini extracomunitari, nonché ai loro familiari, ai sensi delle disposizioni vigenti.
- Requisiti reddituali: l’importo dell’assegno sociale è calcolato in base ai requisiti reddituali, che variano annualmente. Nel 2023, ad esempio, la soglia di reddito personale è di 6.542,51 euro, mentre per i coniugati è di 13.085,02 euro.
- Residenza: è richiesto un periodo minimo di residenza effettiva in Italia di almeno 10 anni in modo continuativo.
La normativa stabilisce anche precise regole per il calcolo del periodo di residenza, in cui le assenze dal territorio italiano possono interrompere la continuità solo per un periodo inferiore a 6 mesi consecutivi o per un totale di 10 mesi in un quinquennio, a meno che tali assenze non siano giustificate da obblighi militari, gravi motivi di salute o altre circostanze eccezionali.
Requisiti reddituali e loro calcolo
Per poter accedere all’assegno sociale, è fondamentale rispettare i requisiti reddituali. Si considerano vari tipi di reddito, come quelli assoggettati all’IRPEF, quelli esenti da imposta, i redditi soggetti a ritenuta alla fonte, redditi di terreni e fabbricati, rendite vitalizie, pensioni dirette erogate da Stati esteri, assegni alimentari, e altri. I redditi vengono sottoposti a specifici calcoli per determinare l’idoneità all’assegno sociale.
La procedura di richiesta semplificata
Per richiedere l’assegno sociale, è necessario presentare una domanda all’INPS. Nel settembre 2023, è stata introdotta una procedura semplificata, che permette ai cittadini di effettuare la richiesta più agevolmente. Questo servizio è accessibile attraverso il portale dell’INPS, e gli utenti possono usufruirne tramite la carta nazionale dei servizi o con l’assistenza degli operatori del contact center.
L’importo dell’assegno sociale 2023
L’importo dell’assegno sociale per il 2023 ammonta a 503,27 euro mensili, erogati per 13 mensilità. Questo importo è definito “provvisorio” poiché viene stabilito annualmente in base alle previsioni sull’inflazione. È importante notare che l’assegno sociale non è soggetto a trattenute IRPEF.
Casi di riduzione e maggiorazione dell’assegno sociale
L’importo dell’assegno sociale può subire variazioni in determinate circostanze. Ad esempio, se il beneficiario è ricoverato in un istituto con rette a carico dello Stato o di enti pubblici, l’importo può essere ridotto del 50% o del 25%, a seconda dell’entità della retta. Tuttavia, se la retta supera il 50% dell’importo dell’assegno sociale, non si applica alcuna riduzione.
Inoltre, esistono casi di maggiorazione dell’Assegno Sociale, ad esempio per chi ha un’età inferiore a 75 anni o per chi ha compiuto 70 anni e ha contribuito per un determinato periodo.
Assegno sociale e ISEE
L’assegno sociale è una delle poche prestazioni assistenziali non soggette alla presentazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Tuttavia, una volta che l’assegno sociale viene riconosciuto, esso è considerato reddito ai fini del calcolo dell’ISEE, influendo sulla situazione economica complessiva del nucleo familiare.
Casi di Revoca
Il diritto all’assegno sociale può essere sospeso o revocato se il beneficiario soggiorna all’estero per più di 29 giorni o supera i limiti reddituali previsti dalla legge. È fondamentale comunicare all’INPS qualsiasi variazione nella situazione economica che possa influire sull’idoneità a ricevere l’Assegno Sociale. In conclusione,l’assegno sociale rappresenta un importante strumento di sostegno per coloro che si trovano in condizioni economiche difficili in Italia. È essenziale comprendere i requisiti e le procedure per accedere a questa provvidenza, oltre a essere consapevoli delle norme che ne regolamentano l’importo e l’erogazione.
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