La giornata mondiale della gentilezza del 13 Novembre 2022, a cui collabora l’Associazione Genteltude, impegnata nel campo della solidarietà, della comprensione e dell’attenzione per l’altro, prende le mosse dalle Linee Guida indicate dal World Kindness Movement (Movimento Mondiale per la Gentilezza), istituito a Tokyo nel 1996.
L’importante evento induce ad alcune riflessioni riguardanti l’importanza di un’attenzione etica particolare orientata verso una linea progettuale mirata a realizzare, in campo educativo, i personali comportamenti, centrati sull’intelligenza sociale e sulle varie forme di sincronia emotiva interpersonale.
Educare alla comprensione e alla gentilezza
Tale orientamento didattico-educativo può proporre come Traguardo di Sviluppo, il superamento dei recinti egoistici e narcisistici, che contrastano con la comunione interumana, per avviare una vera e propria cura di alfabetizzazione umanizzante della disponibilità sociale, che sia basata sul rispetto e sulla cura verso il prossimo, nel più ampio ambito dell’educazione alla socialità.
L’idea dominante dei sistemi educativi contemporanei è, normalmente, costituita dal principio di educare alla cooperazione per il progresso sociale, in senso antiegocentrico.
Affinché si possa lavorare in un’autentica dimensione educativa, però, è necessario realizzare un superamento della cooperazione, finalizzata al semplice progresso, per educare a quell’atteggiamento di apertura del singolo verso l’altro, finalizzato a costruire quella realtà umana, che G. Marcel ha definito proprio dell’uomo disponibile (”l’etre disponibile est celui qui est capable d’etre tout entier avec moi lorrsque j’ai bisoin de lui”), che possa realizzarsi nell’interscambio e, nella consapevolezza che, come afferma Buber, “il vero vivere è incontrarsi”.
La fedeltà a questo impegno etico è la disponibilità alla comunione con l’altro, in cui il senso dell’l’Io e del Tu sfociano nel concetto del Noi.
L’importanza di educare i più giovani alla disponibilità affettiva, all’empatia e alla comprensione dell’altro è approfondita nel corso online AIUTARE I BAMBINI A SVILUPPARE LA COMPETENZA EMOTIVA – Aspetti teorici e strumenti pratici, rivolto a insegnanti, genitori ed educatori.
La comprensione e la disponibilità affettiva come impegno etico
L’atteggiamento di disponibilità implica, perciò, un impegno etico, che si realizza come capacità di attenzione e comprensione, che si concretizza con un reale impegno, basato sul rispetto alla personalità altrui (attenzione e interesse alla sua umanità), sulla benevolenza, sulla simpatia, sulla solidarietà e sulla gentilezza, caratterizzate dalla condivisione empatica delle percezioni intime di un’altra persona; il che comporta, anche, la spinta ad agire per quella persona.
Gli psicologi usano il termine di “elevazione” per descrivere il brivido suscitato dal vedere un gesto di gentilezza compiuto da un’altra persona (aiutare i poveri, i malati o prestare aiuto a una persona in difficoltà).
Alcuni studi hanno dimostrato, a tale proposito, che la cortesia ha un potere contagioso: quando assistiamo a un atto di gentilezza, infatti, sorge spontaneo in noi il desiderio di compierne uno.
Non sono sufficienti, a tal fine, le buone intenzioni e l’enunciazione dei buoni propositi, i quali hanno senso e significato solo se si aprano alle esigenze dell’impegno etico reale, in cui si superi la cultura, priva di umanità, basata sull’egocentrismo.
Direzioni fondamentali dell’educazione sociale
Affinché l’altro sia considerato nel suo valore di umanità, è necessario che questo sia accolto come valore in se stesso e per se stesso. Devono, quindi, prendere corpo e consistenza l’accettazione e la comprensione affettiva reciproca, la condivisione dei sentimenti, “un vero e proprio uno scambio di doni”, in cui l’altra persona diventa compagno dell’impegno morale nella vita sociale.
L’educazione sociale, come educazione alla comprensione affettiva, trova un’espressione adeguata nel concetto di cordialità, di cortesia e, infine, nell’atteggiamento basato sulla grazia della gentilezza (il fiore più squisito della bontà), che abbia il carattere di serenità e di giocondità, contrassegnate da un sentimento di letizia.
L’atmosfera di avvicinamento affettivo dell’uomo verso l’altro uomo, inoltre, è ancora più significativo se si realizza in una situazione di diversità, intesa, non come limitazione, ma come opportunità di arricchimento interiore.
Bisogna impostare in questa direzione l’educazione alla cittadinanza attiva, che non può limitarsi all’istruzione delle norme regolanti la vita politica e la vita civile. Tale educazione va concepita, infatti, come un’azione personalizzata, che tenga conto sia delle variabili e delle caratteristiche costituite dalla personalità degli insegnanti e degli alunni, sia dalla realtà ambientale della scuola, ecc.
Essa va, pertanto, realizzata, secondo un progetto formativo integrato, in cui collaborino congiuntamente i soggetti istituzionali e non, impegnati nel campo dell’educazione (direzione scolastica, corpo docente, famiglie, enti locali, associazioni educative e di volontariato, operanti sul territorio, ecc.), in cui gli alunni siano chiamati a svolgere una funzione attiva e propulsiva.
In questa prospettiva potranno essere molto utili le varie forme di associazionismo studentesco, centrate su attività motivanti e aggreganti, come le attività sportive, musicali, teatrali, artistiche da realizzarsi, con la formula laboratoriale, in un tempo scolastico potenziato, anche in orario pomeridiano.