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Crescita dell’occupazione in Italia: cambiamenti demografici e svolta mentale nel mondo del lavoro

Crescita dell’occupazione in Italia: cambiamenti demografici e svolta mentale nel mondo del lavoro

Nel periodo compreso tra il terzo trimestre del 2022 e gli ultimi tre mesi del 2023, l’Italia ha sperimentato un significativo aumento dell’occupazione, con un incremento di 470.000 unità, mentre coloro che cercano attivamente lavoro sono diminuiti di 60.000, secondo l’ultimo Rapporto Censis intitolato “Il senso del lavoro nella comunità produttiva e urbana di Bologna”.

La crescita occupazionale: un fenomeno inedito

L‘occupazione in Italia ha raggiunto livelli record, con il Rapporto Censis affermando che non si erano mai visti così tanti occupati nel paese. Questo fenomeno è stato oggetto di un’indagine che ha focalizzato la sua attenzione sulla città metropolitana di Bologna, capoluogo dell’Emilia Romagna. Tuttavia, oltre a esaminare specificamente Bologna, l’indagine ha anche analizzato le nuove dinamiche del mercato del lavoro italiano, evidenziando un aumento significativo nell’occupazione degli individui sopra i 50 anni.

Una tendenza demografica: crescita degli over 50, calo dei giovani

Uno dei cambiamenti demografici rilevati è il declino della base occupazionale composta dai giovani tra i 15 e i 34 anni, con una riduzione di circa 360.000 unità nell’ultimo decennio. Al contrario, i lavoratori con più di 50 anni sono cresciuti di 2,7 milioni, con un aumento particolarmente marcato nelle Regioni nord-occidentali e nord-orientali. Tuttavia, questo trend potrebbe portare a una futura carenza di manodopera qualificata, poiché il progressivo invecchiamento della popolazione non sarà accompagnato da un numero sufficiente di giovani per rimpiazzare i lavoratori anziani che andranno in pensione, a causa della bassa natalità.

Un cambio di mentalità nel mondo del lavoro

Parallelamente a questi cambiamenti demografici, l’indagine del Censis ha rilevato un mutamento nella mentalità nei confronti del lavoro. Circa due terzi degli italiani considerano il lavoro non più centrale nella loro vita, ma piuttosto come un mezzo per garantirsi un reddito. Questa percezione è condivisa dal 63,1% degli occupati e dal 52,2% dei disoccupati, con una sorprendente maggioranza del 63,7% dei sessantacinquenni contro il 60,7% dei giovani adulti tra i 18 e i 35 anni.

Le motivazioni alla base della ricerca di lavoro

Tra gli occupati, il 36,2% cerca un nuovo lavoro principalmente per ottenere un guadagno più elevato, mentre il 36,1% cerca un maggiore riconoscimento delle proprie competenze. Solo il 6,9% teme la perdita del lavoro attuale, mentre il resto del campione cerca flessibilità negli orari per conciliare le esigenze familiari. Questa ricerca sottolinea l’importanza del tempo libero per gli intervistati di tutte le età, insieme alla necessità di una giusta ricompensa per i sacrifici extra sul lavoro, come le ore di straordinario e un maggiore impegno.

Prospettive future

In conclusione, l’Italia sta vivendo un periodo di crescita occupazionale senza precedenti, accompagnato da cambiamenti demografici significativi e una trasformazione nella percezione del lavoro.

Mentre la popolazione over 50 sta diventando sempre più prominente nel mondo del lavoro, è essenziale affrontare la sfida di garantire una transizione senza soluzione di continuità tra le generazioni. Inoltre, il cambiamento di mentalità verso il lavoro come mezzo per ottenere un reddito pone nuove sfide e opportunità per adattare politiche e pratiche aziendali al fine di soddisfare le aspettative sempre più mutevoli dei lavoratori italiani.

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