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“Ci scattiamo un selfie?”: prestiti e forestierismi nella lingua italiana

“Ci scattiamo un selfie?”: prestiti e forestierismi nella lingua italiana

Quante volte ci sarà capitato di utilizzare il termine “selfie” per descrivere una nostra fotografia scattata con la telecamere frontale del nostro cellulare? La parola, inizialmente in voga soprattutto fra i più giovani, è oggi utilizzata comunemente da tutte le fasce d’età.

Ma selfie non è certo l’unico caso di “prestito” dall’inglese finito sui vocabolari italiani. Anche se non sempre ne siamo consapevoli, infatti, molte parole della lingua italiana che usiamo quotidianamente sono in realtà prestiti linguistici.

Cosa si intende per “prestiti linguistici”?

Per prestito linguistico o forestierismo si intende una “parola, locuzione o costrutto importato da una lingua straniera nel lessico di un’altra”, così come definito dal Vocabolario Treccani. Tra i prestiti più comuni ci sono quella dalla lingua inglese, chiamati anche “Inglesismi” o “Anglicismi”, che da soli costituiscono oltre il 50% di tutte le parole straniere importate nella lingua italiana (cfr. Treccani) – una percentuale ancora più impressionante, se si considera che il numero di anglicismi riportati nei principali dizionari italiani è raddoppiato soltanto negli ultimi trent’anni.

Questo fenomeno evidenzia come la lingua sia un organismo in continua evoluzione, soggetto a innovazione e ibridazione e, pertanto, possa cambiare costantemente.

Oggi la lingua inglese rappresenta una vera e propria “lingua franca”, ossia un idioma usato come mezzo di comunicazione tra persone che hanno lingue madre differenti. Infatti, l’inglese non è più solo la lingua utilizzata in ambito web e social (entrambi prestiti linguistici ormai di uso diffusissimo!), ma anche la lingua della scienza, tecnologia, economia e così via.

Smartphone, Tablet, Computer, Start up, Selfie sono solo alcuni dei prestiti dalla lingua inglese.


Per approfondire:

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Quando è stato introdotto il termine “selfie” in Italia?

Sebbene conosciuta e ampiamente diffusa già da qualche tempo, soprattutto tra adolescenti e giovani adulti (all’epoca i principali utenti di piattaforme di social network come Facebook e Instagram), è solo nell’ottobre del 2014 che il Vocabolario Zingarelli ha introdotto il vocabolo nella lingua italiana.

Tuttavia, l’Italia non si è mossa particolarmente in ritardo, se si pensa che l’Oxford English Dictionary aveva fornito la definizione di selfie appena l’anno prima: “una fotografia di se stessi tipicamente ripresa da una smartphone o webcam e caricata su un social network”.

Nello stesso anno, l’Oxford English Dictionary aveva anche  eletto “selfie” come parola dell’anno, dimostrando la popolarità e la rapidissima diffusione del neologismo. Non bisogna dimenticare, infatti, che anche in inglese la parola era di recente creazione.

La storia del selfie

Una piccola curiosità: sapete chi è stato a scattare il primo selfie della storia?

Si pensa che il primo selfie sia stato scattato da un gruppo di fotografi che lavoravano per la Byron Company a New York nel Dicembre del 1920, che con in mano una macchina fotografica “antidiluviana” scattano una foto. Forse, proprio perché troppo pesante da tenere in mano, a reggere la fotocamera sono in due. La foto mostrerebbe, quindi, degli amici sul tetto di un palazzo.

Secondo altri, invece, il primo selfie della storia risalirebbe addirittura a oltre ottant’anni prima: al 1839. Sarebbe stato il chimico e appassionato di fotografia, Robert Cornelius, a scattare per la prima volta una fotografia autoritratto che ritraeva se stesso.

…e tu quando hai scattato il primo selfie?