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Chi è Algho, l’IA capace di comunicare in LIS?

Chi è Algho, l’IA capace di comunicare in LIS?

La Lingua Italiana dei Segni è la principale forma di comunicazione utilizzata quotidianamente da oltre 100mila persone in Italia (dati dell’Università Ca’ Foscari). Tuttavia, la maggior parte dei servizi aperti al pubblico non dispongono di personale con una formazione specifica in LIS e, in molti casi, anche l’uso di interfacce digitali può risultare poco utile, in quanto macchinoso e innaturale. Non è questo il caso, però, di Algho: l’assistente virtuale (o, come descritto dai suoi ideatori, l'”umano digitale“) dotato di intelligenza artificiale sviluppato da QuestIT, compagnia tecnologica nata come spin-off dell’Università di Siena, in grado di instaurare con l’utente una “relazione su base empatica“.

Chi è Algho e come funziona

Algho è un ecosistema di tecnologie di Intelligenza Artificiale conversazionale, che può essere utilizzato per creare assistenti virtuali in 3D con cui interagire esattamente come si farebbe una persona umana. Grazie alla sua capacità di riconoscere le emozioni dell’interlocutore e adattare il proprio stile conversazionale, infatti, Algho è in grado di creare un’esperienza di comunicazione più umana ed empatica rispetto ai sistemi di intelligenza artificiale tradizionali.

Inoltre, la sua capacità di riprodurre tratti tipici dell’aspetto, della voce e del linguaggio corporeo umano rende la conversazione ancora più naturale e fluida, creando un’esperienza più piacevole e coinvolgente per l’utente.

Oggi, grazie all’ultimo sforzo di QuestIT, Algho è anche in grado di interagire con i suoi interlocutori utilizzando la lingua dei segni italiana (LIS).

La recente integrazione della LIS rappresenta un importante passo in avanti nell’ambito dell’accessibilità e della comunicazione inclusiva. Grazie a questa funzionalità, infatti, Algho è in grado di comunicare con una fetta di popolazione spesso esclusa dalle tecnologie di comunicazione tradizionali, offrendo loro un’esperienza di comunicazione più equa e inclusiva.

Siete curiosi di vedere Algho in azione? QuestIT ha realizzato questo breve video per mostrare come funziona un’interazione tipo tra l’assistente virtuale e l’utente.

Cosa distingue Algho da un traduttore LIS

A differenza di altri tool digitali già esistenti, Algho si distingue per la sua capacità di riconoscere e interpretare correttamente i segni della lingua dei segni italiana (LIS), elaborando una risposta adeguata nella stessa lingua. Questo significa che l’utente può conversare con Algho in modo naturale, fluido e completamente autonomo, senza la necessità di fornirgli istruzioni e richieste in forma scritta.

Questa capacità è il risultato di un addestramento sofisticato dell’intelligenza artificiale, che ha registrato persone reali che segnavano frasi e parole in LIS. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e con il Santa Chiara Fab Lab dell’Università di Siena.

Durante la registrazione, le persone indossavano una speciale tuta che ha permesso di acquisire dati sui movimenti effettuati e riprodurli in forma virtuale. Inoltre, l’addestramento ha permesso di acquisire anche le sfumature e le sottigliezze della LIS, così da rendere la conversazione ancora più naturale e fluida.

Algho rappresenta, quindi, un importante passo avanti nell’ambito dell’inclusività e dell’accessibilità per le persone sorde, con difficoltà uditive o disturbi della comunicazione, in quanto permette loro di comunicare in modo autonomo e naturale con un sistema tecnologico, creando opportunità di interazione e inclusione che prima non esistevano. Inoltre, Algho può essere utilizzato anche da persone udenti che desiderino imparare la LIS o comunicare più efficacemente con persone sorde, rendendo la comunicazione più inclusiva e rispettosa.

Prossimi passi

Attualmente, l’avatar non è ancora disponibile sul mercato, ma è possibile fare richiesta di una demo gratuita per testarne con mano l’efficacia. I campi di applicazione sono, ovviamente, moltissimi: si va dall’ambito sanitario, dove Algho può essere utilizzato per facilitare la comunicazione tra il personale medico e i pazienti sordi o con difficoltà uditive, ai musei, dove può essere utilizzato per fornire un’esperienza di visita inclusiva per tutti i visitatori. Inoltre, Algho può essere utilizzato anche nei servizi al cittadino offerti da uffici, poste e banche, nelle attività commerciali e di ristorazione e nel mondo della scuola, dove può rappresentare uno strumento utile per garantire una didattica veramente inclusiva.

Infine, QuestIT sta già pensando ai prossimi passi per rendere Algho uno strumento ancora più accessibile e inclusivo. Innanzitutto, poiché la LIS non è universale, è previsto lo sviluppo di versioni del programma in grado di interagire con diverse lingue dei segni. In secondo luogo, il team sta lavorando a un’ulteriore evoluzione della tecnologia che permetterà ad Algho di “tradurre simultaneamente le parole in segni“, come spiegato dal CEO di QuestIT, Ernesto Di Iorio.


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