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Didattica inclusiva: soddisfare il bisogno di autostima e realizzazione

Didattica inclusiva: soddisfare il bisogno di autostima e realizzazione

Quando si parla di didattica inclusiva, si fa riferimento alla necessità di garantire ad ogni singolo individuo il diritto all’istruzione e favorire il successo scolastico attraverso misure didattiche individualizzate di supporto e di valutazione adeguate alle necessità di ognuno, riducendo disagi relazionali ed emozionali.

In uno studente vulnerabile, infatti, le emozioni possono innescare importanti cambiamenti a livello fisiologico (respirazione, battito, tensione), comportamentale (tentativi di fuga ,attacco, chiusura, aggressività) e psicologico, che possono condizionare la sua capacità e propensione all’apprendimento.

Tutto questo è correlato ad obiettivi di riuscita del singolo che si innescano nel contesto scolastico.  Infatti, le emozioni giocano un ruolo importante nell’apprendimento tanto quanto i costrutti di intelligenza e razionalità, poiché contribuiscono al successo nell’apprendimento e interiorizzazione delle conoscenze per un miglioramento dell’esperienza personale.


Il tema della didattica inclusiva è approfondita in alcuni corsi online disponibili sulla piattaforma igeacps.it. In particolare, suggeriamo i seminari gratuiti online Cosa sono i B.E.S. – Bisogni Educativi Speciali e Autismo e Paralisi Cerebrale Infantile. Didattica inclusiva e approcci di intervento psicoeducativo nel contesto scolastico.


La Motivazione

Secondo lo psicologo e pedagogista Jean Piaget l’“affettività e le funzioni intellettuali sono due aspetti indissolubili dell’azione” (Nascita dell’intelligenza nel fanciullo).

La motivazione, inoltre, quale processo che avvia, guida e mantiene i comportamenti mirati, è lo stimolo vero e proprio all’azione, volta in direzione del raggiungimento di un obiettivo desiderato (sia di natura biologica che sociale). Un ambiente di apprendimento motivante è, quindi, una componente essenziale per il successo.

Secondo lo psicologo americano Howard Gardner, infatti, un individuo che si approccia in modo positivo (passione interesse curiosità) ad un particolare percorso di apprendimento avrà una maggior riuscita con minor fatica (contesto di apprendimento emotivo).

È importante, tuttavia, distinguere due diversi tipi di motivazione:

  • la motivazione intrinseca, che spinge a mettere in atto comportamenti fini a se stessi (es: coltivare un hobby o approfondire alcuni temi di studio per passione);
  • la motivazione estrinseca, che stimola ad agire al fine di ottenere qualcosa (es: competizioni per ottenere un premio).

Motivazione, bisogno di autostima e realizzazione

Anche l’impegno dello studente (dinamismo energetico) dipende dall’affettività, proprio come la motivazione.

Man mano che il desiderio personale sale, secondo il modello gerarchico nella scala dei bisogni di Maslow (1945) questi sono legati alla crescita e scaturiscono dal bisogno di soddisfazione personale di migliorare il benessere psicologico e sociale.

Partendo dal basso, elenchiamo i bisogni racchiusi in tale scala:

  1. bisogni primitivi-biologici
  2. bisogno di sicurezza (successo come strumento per un apprendimento più costante)
  3. bisogno di appartenenza (valore sociale della conferma come prolungamento della conferma familiare)
  4. bisogno di autostima (il piacere di sapere e “sapersi”, costruzione della conoscenza e consapevolezza di sé)
  5. bisogno di realizzazione (dialogo tra il piacere ed il successo)

Infine, vi è il bisogno di trascendenza, spiritualità, amore universale.

Un mondo senza etichette: verso una didattica inclusiva

L’auspicio è che tutti possano accedere ad una didattica sempre più inclusiva ed avere maggiori opportunità di relazione, di crescita personale e professionale per un mondo “libero”, fatto di inclusione ed innovazione, dove ci si allontani definitivamente dai pregiudizi che definiscono le persone con difficoltà di apprendimento svogliate o incapaci.

Solo in questo modo, infatti, si potrà modificare l’atteggiamento che si tiene nei loro confronti, in quanto la rappresentazione cognitiva (o valutazione generale, sia essa positiva o negativa) verso una persona, oggetto, problema, come noi la guardiamo e/o valutiamo, va ad influenzare fortemente non solo il nostro pensiero, ma anche il nostro comportamento.

In questo senso, per raggiungere una didattica veramente inclusiva, è importante intervenire sugli atteggiamenti che pertengono la sfera:

  • cognitiva (quello che penso): convinzioni, conoscenze, credenze sulla persona
  • affettiva (quello che sento): sentimenti, emozioni che la persona ci suscita
  • comportamentale (azioni): avvicinamento-evitamento

È cruciale, ad esempio, lavorare sul riconoscimento e l’accettazione dei propri limiti e delle proprie unicità “cercando altre strade” (es: strumenti compensativi). Altro aspetto fondamentale è il “Rinforzare le risorse”, in quanto è proprio grazie ad esperienze di successo che si favorisce l’autostima, l’autoefficacia e la motivazione all’apprendimento.

Inoltre, è necessario valutare con attenzione e ottimizzare i metodi di insegnamento insieme allo studente, invitandolo a riflettere sull’organizzazione della giornata e suggerendo strategie su come memorizzare al meglio le conoscenze e come affrontare una prova utilizzando strumenti differenti a seconda della situazione e dell’individuo.

Infine, è importante promuovere ed incrementare collaborazione e comunicazione tra servizi sanitari, famiglie e scuola.