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Categorie Protette: requisiti e assistenza in Italia

Categorie Protette: requisiti e assistenza in Italia

In questa guida, ti forniremo una panoramica chiara e dettagliata sulle categorie protette in Italia, compresi i requisiti per l’iscrizione alla lista delle categorie protette per il collocamento mirato e come trovare lavoro nel contesto di queste categorie. Inoltre, metteremo a disposizione informazioni aggiornate sulla legge 68/99 che disciplina il diritto al lavoro dei disabili, fornendo un quadro completo delle opportunità e dei servizi disponibili per coloro che appartengono a queste categorie.

Per approfonfimenti:

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Le Categorie protette: che cosa sono

Le Categorie Protette sono gruppi di persone con disabilità o minorazioni che godono di particolari tutele e agevolazioni nell’ambito del mondo del lavoro.

La legge 68/99 stabilisce chiaramente chi rientra in queste categorie, che includono:

  • Persone con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali che comportano una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, accertata dalle commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile.
  • Persone la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle proprie attitudini, è ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo.
  • Persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%, accertata dall’INAIL.
  • Persone non vedenti o sordomute, con condizioni specifiche stabilite dalla legge.
  • Gli invalidi di guerra e invalidi civili di guerra con determinate condizioni di invalidità.

Queste categorie si affiancano alle persone disabili indicate nell’articolo 1 della stessa legge e includono:

  • Orfani e coniugi superstiti (vedove/i e figli) di coloro che sono deceduti a causa del lavoro, della guerra o del servizio, o a seguito dell’aggravarsi dell’invalidità dovuta a tali cause.
  • Figli e coniugi di coloro che sono stati riconosciuti grandi invalidi (100%) per cause legate al lavoro, servizio o guerra.
  • Profughi italiani rimpatriati secondo quanto previsto dalla Legge 26 dicembre 1981, n. 763.
  • Familiari orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, ai sensi della Legge n. 407 del 23/11/98.

Categori protette: come promuovere l’inclusione lavorativa

La Legge 68/1999 ha introdotto il concetto di collocamento mirato, volto a proteggere le persone con disabilità, riconoscendo che una minorazione fisica, psichica e/o sensoriale non deve sempre equivalere a una riduzione delle capacità lavorative. Questa normativa ha introdotto una serie di strumenti tecnici e di supporto per valutare accuratamente le capacità lavorative delle persone con disabilità e consentire loro di trovare un’occupazione adeguata.

I servizi di collocamento mirato in Italia sono forniti dai Centri per l’Impiego (ex uffici di collocamento). Le persone appartenenti alle categorie protette possono rivolgersi ai Centri per l’Impiego del territorio per richiedere l’iscrizione ai servizi di collocamento mirato e per essere inserite nelle liste corrispondenti.

Categorie protette: modalità di iscrizione alle liste di collocamento

L’iscrizione alle liste di collocamento mirato è essenziale per le persone appartenenti alle categorie protette che cercano lavoro. Per ottenere l’iscrizione, è necessario rivolgersi al Centro per l’Impiego competente nella propria città o provincia (il Centro per l’Impiego di competenza può essere trovato sul sito Anpal).

Categorie protette: requisiti per l’iscrizione

Per poter accedere ai servizi erogati dai Centri per l’Impiego, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere almeno 16 anni;
  • non essere ancora raggiunti dall’età pensionabile;
  • essere disoccupati;
  • possedere la certificazione di invalidità civile o altre dichiarazioni che attestino l’appartenenza alle categorie protette di cui all’articolo 18 comma 2 della Legge 68/99.

All’atto dell’iscrizione, saranno richiesti i seguenti documenti:

  • Documento d’identità.
  • Codice fiscale.
  • Permesso di soggiorno per cittadini stranieri.
  • Documenti che attestino l’invalidità o l’appartenenza alle categorie protette di cui all’articolo 18 comma 2.

Poiché le normative e i modelli di autocertificazione possono variare a livello regionale, è consigliabile consultare il Centro per l’Impiego e ottenere tutte le informazioni necessarie per l’iscrizione alla lista di collocamento, evitando perdite di tempo.

Opportunità di Lavoro per le Categorie Protette

Le persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette possono cercare opportunità di lavoro tramite:

  1. Iscrizione al Centro per l’Impiego: Il primo passo consiste nell’iscriversi al Centro per l’Impiego della propria città per figurare nelle liste speciali di collocamento mirato. I Centri per l’Impiego pubblicano gli “Avvisi di Avviamento a Selezione” per soggetti disabili o appartenenti alle categorie protette, che costituiscono la principale modalità di assunzione nella Pubblica Amministrazione per queste categorie.
  2. Concorsi pubblici per categorie protette: i candidati possono monitorare i concorsi pubblici per categorie protette sul portale governativo inPA, costantemente aggiornato con i nuovi bandi. Le pubbliche amministrazioni indicono bandi per selezionare candidati appartenenti alle categorie protette o riservano posti per gli iscritti alle liste di collocamento. La pubblicazione dei reclutamenti inPA ha sostituito la Gazzetta Ufficiale.
  3. Offerte di lavoro online: esistono siti web specializzati nella ricerca di impiego per disabili e sezioni dedicate esclusivamente a queste categorie di annunci. Una semplice ricerca online con parole chiave come “lavoro categorie protette” fornirà risultati utili.
  4. Agenzie per il lavoro: le principali agenzie per il lavoro hanno divisioni dedicate alle persone con disabilità. È possibile rivolgersi agli uffici delle agenzie nella propria zona autorizzate per informarsi sulle opportunità di impiego o visitare i loro siti web e cercare la sezione dedicata alle categorie protette.
  5. Passaparola: non bisogna sottovalutare l’importanza delle conoscenze personali. Comunicare agli amici, parenti, vicini di casa e conoscenti che si è alla ricerca di lavoro può essere molto utile, poiché spesso si possono venire a conoscenza di aziende locali che cercano personale.

Obblighi di Assunzione per le Aziende

La Legge 68/99, attraverso il collocamento mirato, impone alle aziende con almeno 15 dipendenti di assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette in una determinata proporzione:

  • un lavoratore se il numero dei dipendenti è compreso tra 15 e 35.
  • due lavoratori se il numero dei dipendenti è compreso tra 36 e 50.
  • nel caso in cui il numero dei dipendenti sia superiore a 50, l’obbligo è di assumere una quota di lavoratori disabili pari al 7% del totale dei lavoratori occupati.

In alcune circostanze particolari, come ad esempio durante periodi di cassa integrazione straordinaria o mobilità, l’azienda può essere esonerata dall’assunzione obbligatoria. Le aziende soggette all’obbligo di assunzione possono usufruire di incentivi, supporto tecnico ed agevolazioni fiscali. Oltre all’obbligo formale di assunzione delle categorie protette, l’azienda ha il dovere di collocare il lavoratore nel ruolo più idoneo in base alle competenze e alle condizioni fisiche, valorizzando al meglio ogni risorsa disponibile.

La legge 68/99: garantire un Lavoro Protetto e Dignitoso

La Legge 68/99 ha dato un importante impulso all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e delle categorie protette. L’obiettivo è quello di garantire un lavoro protetto e dignitoso per tutti, promuovendo una società più inclusiva ed equa. Le sanzioni previste per i datori di lavoro che non adempiono agli obblighi sono finalizzate a garantire il rispetto delle disposizioni e a promuovere l’integrazione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. L’impegno di tutti, istituzioni, aziende e cittadini, è fondamentale per raggiungere questo obiettivo e costruire una società in cui ogni individuo abbia la possibilità di esprimere il proprio talento e contribuire allo sviluppo collettivo.