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BENESSERE ORGANIZZATIVO: LEVA MOTIVAZIONALE IN UNA SANA AZIENDA

BENESSERE ORGANIZZATIVO: LEVA MOTIVAZIONALE IN UNA SANA AZIENDA

BENESSERE ORGANIZZATIVO: DEFINIZIONE

Nel contesto sociale del Terzo millennio il benessere organizzativo può essere definito come la capacità di un‘azienda di custodire e preservare la felicità delle proprie persone. La priorità dei manager, attualmente, è quella di creare una cultura aziendale che abbia a cuore il benessere psico-fisico dei propri collaboratori con la speranza e l’ obiettivo di creare relazione lavorative e non solo .

Questo concetto riguarda tutte le linee di produzione di ogni settore aziendale, che varia dalla dirigenza alla gestione del personale e include: in sintesi include il clima aziendale, la qualità della vita aziendale, le relazioni interpersonali, il rapporto tra il datore di lavoro e i dipendenti, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela della salute e, ultimo ma non ultimo, il concetto di salario/benefit.

PICCOLA RICERCA SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO

Attraverso l’utilizzo di motori di ricerca quali Google Scholar e PubMed è stata eseguita una piccola revisione della letteratura nel mese di Marzo 2024. I 15 articoli selezionati tra i risultati di una ricerca condotta per keywords (benessere organizzativo, clima aziendale, relazioni interpersonali, senso di appartenenza) comprendono linee guida pubblicate dal Ministero sul Benessere Organizzativo nelle Pubbliche Amministrazioni e riferimenti legislativi italiani.

ASPETTI CHIAVE

La Dichiarazione di Lussemburgo del 1997, sviluppata dalla Rete Europea per promuovere la salute sui posti di lavoro, affrontò il tema del benessere. Questo sforzo congiunto viene decritto all’ interno del documento come “il miglioramento dell’ organizzazione e dell’ambiente di lavoro, la promozione della partecipazione attiva, l’incoraggiamento della capacità personali”.

I diversi risultati posti a confronto tra di loro mettono in evidenza che la promozione della salute garantisce effetti positivi nella moderna strategia aziendale: il miglioramento attivo della salute dei lavoratori è efficace per la prevenzione della comparsa di problematiche sul luogo di lavoro quali stress da lavoro correlato, infortuni, malattie, ecc.

ALCUNI DATI

Dalla ricerca “HR Trends & Salary Survey“, condotta tramite questionario dalla Randstad, si evince che l’esperienza di nuove modalità lavorative, la crescita professionale, l’equilibrio tra vita privata e vita professionale sono le leve motivazionali per una sana azienda.

Nel dettaglio, emerge che:

  • Un trattamento economico adeguato (51%), un ambiente di lavoro sereno e armonico (41%), l’acquisizione di nuove conoscenze e competenze (39%) possano essere aspetti significanti per la creazione ed il mantenimento di un buon clima organizzativo.
  • La sicurezza sul posto di lavoro (34%), la sicurezza del posto di lavoro (32%), l’equilibrio tra vita e lavoro (33%) contribuiscano a garantire nei dipendenti un livello elevato di benessere e serenità.

ALTRE OSSERVAZIONI

Dagli articoli di ricerca prodotti emerge che nelle nuove generazioni il lavoro non sia esclusivamente legato alla necessità funzionale ma debba produrre nei dipendenti un senso di benessere emotivo che possa inserirsi nel progetto di vita di ognuno senza particolari stravolgimenti. Sono proprio le generazioni più giovani che evidenziano l’incontro tra le aspettative dell’ azienda e quelle dei lavoratori.

In particolar modo gli elementi di benessere riconosciuti sono la sicurezza del posto di lavoro e sul posto di lavoro, il senso di appartenenza all’ azienda, la conciliazione tra vita lavorativa e quella privata. Per contro, situazioni di malessere emergono da condizioni svantaggiose determinate dal sovraccarico di lavoro, mancanza di obiettivi chiari e condivisi, stress/ansia e conflitti interpersonali.

La presenza di piani di sviluppo personali, iniziative di corsi di formazione, job rotation, dialogo, welfare aziendale, feedback e monitoraggi migliorano la situazione lavorativa.

Alla luce di ciò, per essere competitive, le aziende dovrebbero attrarre a sé talenti con politiche ed atteggiamenti motivazionali, con la crescita e con l’innovazione. Queste sono le leve che, mettendo al centro il lavoratore, permetteranno di ottenere maggiore produttività e senso di appartenenza dai propri lavoratori.

IL PERSONALE AL CENTRO

Un mix sapiente di attività e strumenti serve dunque a limitare il gap tra new e old generation; il benessere deriva dalla capacità dell’azienda e dal grado di coinvolgimento dei dipendenti nel progetto, rendendo il personale parte attiva attraverso la possibilità di espressione di se stessi.

I parametri di riferimento per il raggiungimento del successo sono il welfare aziendale, le continue valutazioni del benessere dei lavoratori, l’accrescimento e il senso di appartenenza, la valorizzazione delle individualità, l’attività di coaching, lo smart working, la formazione professionale.

In sintesi le aziende posseggono all’ interno della loro organizzazione un organismo denominato gestione del personale che svolge un ruolo centrale e vitale nel percorso perché ha il compito di diffondere e sostenere la cultura del dialogo e del confronto, la condivisione delle informazioni, il supporto dei collaboratori nell’ individuazione delle soft skills nonché alimentare la capacita e la motivazione nel “far bene”.

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