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A Carnevale ogni scherzo vale: origine e tradizioni

A Carnevale ogni scherzo vale: origine e tradizioni

Ogni anno, grandi e piccini, attendono il Carnevale una festa molto amata  in cui dare  sfogo alla fantasia, ai travestimenti e soprattutto al divertimento! Del resto, a qualche giorno dal prossimo carnevale, ogni scherzo vale!

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Storia del Carnevale

Il moderno Carnevale affonda le proprie radici in tempi molto antichi, risale infatti al periodo della celebrazione delle feste Dionisiache greche, giorno in cui si celebrava il  dio Dionisio con banchetti, maschere e spettacoli teatrali. Nell’antica Roma  questa giornata di festa cadeva in quelle dei Saturnali, giornate di allegrie e abbuffate dedicate alla celebrazione del  dio Saturno. Durante le celebrazioni l’ordine sociale era ribaltato e tutti gli scherzi erano concessi con la funzione di liberare il popolo dai diversi obblighi morali e civili.

Nasce così l’usanza di indossare la maschera per permettere a schiavi e prigionieri di partecipare alla celebrazione, nascondendo la propria identità. Nel Medioevo il Carnevale era il tempo delle danze e delle follie, i ruoli sociali si invertivano e gli uomini si travestivano da donne, i poveri da ricchi e viceversa. I balli erano dedicati alla fecondità della terra e i saltelli dei balli imitavano il crescere  delle spighe di grano. Nel Rinascimento, invece, i carri carnevaleschi rappresentavano la grandezza dei signori e permettevano al popolo il divertimento.

Le maschere di Carnevale

L’usanza della maschera oggi è molto diffusa soprattutto  tra i bambini, e quelle italiane nacquero a Venezia nel 13° secolo, si diffusero in Italia e nel resto d’Europa e furono adottate nel teatro dell’Arte  avendo la massima diffusione durante il Seicento. Ebbero grande fortuna con alcuni  dei personaggi come Lelio il bugiardo, Rosaura la dama e tanti altri ancora, inseriti nelle commedie di Goldoni. È proprio durante il Seicento, che  in alcune regioni italiane si sviluppa la Commedia dell’arte, spettacoli teatrali durante i quali i personaggi indossavano maschere e costumi e rappresentavano la società e gli stereotipi dell’epoca. Nacquero così alcune delle maschere e costumi  più famose ancora oggi  ricordiamo a Napoli Pulcinella, a Bergamo Arlecchino, a Venezia Pantalone il padrone a Bologna Balanzone.

Le maschere oggi

Questa usanza di festeggiare il Carnevale è arrivata sino ai nostri giorni, perdendo però di vista l’idea originaria di anonimato e livellamento sociale. Oggi il carnevale è visto come il momento in cui ogni bambino può trasformarsi nei supereroi preferiti o personaggi dei cartoni animati, o per gli adulti nei personaggi della musica, del cinema.

Non dimentichiamo che il termine CARNEVALE  deriva da latino “carmen levare” cioè togliere la carne, e ciò potrebbe ricollegarsi alla festività legata alla religione cattolica, per cui i credenti durante il periodo della Quaresima non consumano carne. Per  martedì grasso, invece, si intende il periodo in cui i credenti consumano tutti i cibi  gustosi e prelibati, compreso dolci come le tradizionali chiacchiere o bugie prima del lungo periodo di Quaresima.

In Italia ci sono alcune grandi città che vale la pena visitare durante la celebrazione del carnevale. Ricordiamo il carnevale di Venezia, uno dei più famosi al mondo, durante il quale per circa 15 giorni è possibile vedere sfilate e maschere dai mille colori, o ancora il carnevale di Viareggio famoso invece per i colorati e divertenti carri allegorici.

Curiosità

Il detto scherzi da prete risale al Medioevo durante il quale i preti avevano una stramba tradizione di organizzare burle, scherzi e barzellette per far ridere i fedeli e si lanciavano sull’altare castagnole e salsicciotti, allo scopo di riempire la chiesa di risate prima del lungo  e triste  periodo di Quaresima.

L’uso dei colorati coriandoli insieme alle maschere fanno parte della nostra tradizione e sono solitamente utilizzati da adulti e bambini per festeggiare nelle piazze il Carnevale. La tradizione di lanciare i coriandoli risale al Rinascimento, erano realizzati da semi di Coriandolo, erano immersi nel gesso e lasciati essiccare, e durante le feste e celebrazioni erano lanciati sui carri.

I dolci carnevaleschi più diffusi sono le chiacchiere o le bugie, questo perché durante la celebrazione del Carnevale si offriva un dolcetto a tutte le persone presenti e il nome deriva dalla semplicità degli ingredienti con la quale si preparano ( acqua, farina, zucchero) che allude alla semplicità con la quale si fanno   ”chiacchiere”  fra amici .