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Laurea mancata e suicidio: cosa c’è dietro la tragedia evitabile

Laurea mancata e suicidio: cosa c’è dietro la tragedia evitabile

Ancora una volta sentiamo lo stesso triste copione, quello legato ad un suicidio di un giovane ragazzo, dopo aver comunicato alla propria famiglia il tatno atteso traguardo della laurea, ma dietro cui si nascondeva una grande menzogna

Una menzogna che diventa un vortice da cui sembra non esserci alcuna via di uscita se non la morte. 

Cosa c’è dietro una tale bugia?

Il fatto è che a tutti noi piace vincere, diventa tutto motivante, tutto è sopportabile insomma tutto è più divertente questo in qualunque ambito siamo coinvolti nella nostra quotidianità che può essere, nello sport, nel gioco, nel lavoro e anche nello studio.

Quando portiamo a casa esami dati senza sosta, con voti soddisfacenti, i nostri genitori orgogliosi e i compagni che ci chiedono come abbiamo fatto a mantenere questi ritmi e ad essere così sul pezzo, l’università e la scuola sono un’oasi di pace.

Dunque la nostra autostima sale, ciò ci consente di essere di buon umore e tutto questo ci aiuta a studiare meglio e a continuare con lo stesso ritmo. E questo nel tempo ci porterà a mantenere ottimi risultati che ci garantiscono un’alta soddisfazione creando un meraviglioso circolo virtuoso.

Tutto meraviglioso finché qualche ingranaggio inizia a non funzionare, la stanchezza  cominciamo a bussare alla nostra porta e ci fà  accumulare ritardo, finché non cominciamo a infilare un fallimento dietro l’altro.

Diventa così difficile affrontare la vita Universitaria, che ci richiede di seguire con il massimo della scrupolosità un piano di studi talvolta molto impegnativo. 

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Un aspetto da non sottovalutare è la dipendenza economica dai propri genitori, oppure la necessità di dover intraprendere anche in concomitanza, un lavoretto per permettersi tutto ciò che occorre. E’importante inoltre tenere in considerazione quanto la scelta sbagliata dell’Università, possa comportare uno squilibrio ed una consapevolezza di aver sbagliato tutto.

I giovani e il suicidio

Negli ultimi anni i suicidi tra i giovani è un fenomeno latente,  che purtroppo si sta diffondendo molto rapidamente. Una delle motivazioni prevalenti è legata allo studio. La domanda che ci poniamo sempre più spesso è “Quali sono le cause che inducono i giovani al suicidio?”.

Le motivazioni che emergono sempre più spesso sono: la  paura di deludere, rischio di fallire, inadeguatezza, tuttavia i motivi possono essere tanti. Secondo alcuni studiosi ricoprirebbero un ruolo molto importante  il perfezionismo. ‍

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Il perfezionismo è quella tendenza a raggiungere sempre il massimo risultato dando il massimo della prestazione sotto tanti aspetti dell’esperienza cognitiva, affettiva, relazionale e sociale dell’individuo. Il volersi migliorare è certamente stimolante, ma quando questo desiderio assume un’eccessiva severità nei confronti di sé stessi, e, quindi, a stati di malessere, il perfezionismo diventa patologico.

Alcune persone, in seguito a fallimenti, non riescono a trarre soddisfazione da nessuna impresa portata a termine. Tutto ciò che ci circonda non è  mai come vorremmo ,manca sempre qualcosa,  per  cui un esame non viene mai affrontato per paura di non essere mai abbastanza preparati, o magari viene ripetuto più volte per un voto migliore con il risultato di allungare i tempi di permanenza all’Università e di aumentare il senso di fallimento e incapace.

Fattore fondamentale: autostima

Davanti alla mole di studio da apprendere la nostra autostima può avere un impetuoso crollo

La paura di non aver dato il meglio di sé, può portare ogni studente a credere meno nelle loro reali capacità, creando così un circolo vizioso, un’angoscia vista come un freno, che limita anche spesso la riuscita dell’esame stesso. Diventa così importante diventare più obiettivi, credere di più nelle proprie capacità, rafforzando così la propria autostima, mediante un percorso, tuttavia bisogna ricordare che nel caso di mancato raggiungimento di questi ultimi, non devono limitarsi ma bensì invogliare a dare sempre di più.

È proprio quando tutto sta andando male che entrano in gioco la percezione e la strategia, è nella gestione del fallimento che si forgia uno studente pronto a superare qualunque ostacolo.

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