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Origini e significato della storia della Festa della Mamma

Origini e significato della storia della Festa della Mamma

La Festa della Mamma, quest’anno celebrata il 12 maggio 2024, cade sempre nella seconda domenica di maggio. Questo mese è particolarmente significativo per la religione cattolica, poiché è dedicato alla Madonna, considerata madre di tutte le madri. Inoltre, maggio è il mese della primavera, simbolo di rinascita e dell’esplosione dei fiori, regali tradizionali per le mamme.

La storia di questa festa è ricca e affascinante, risalendo addirittura al mondo greco-romano. In quel periodo, le mamme venivano onorate durante le festività legate alle divinità femminili, che celebravano la fertilità e la maternità.

In Italia, la celebrazione della Festa della Mamma ha subito una trasformazione significativa dopo il Dopoguerra.

Nel passato, aveva assunto un carattere propagandistico durante il regime fascista, che promuoveva il valore della famiglia e della maternità come parte integrante dell’ideologia del regime. Tuttavia, dopo la guerra, questa festa ha perso gradualmente quell’aspetto propagandistico.

Il termine “mammismo” è emerso per la prima volta nel 1952, con l’uso dello scrittore Corrado Alvaro. Questo concetto si riferiva alla venerazione e alla centralità della figura materna nella cultura italiana, un fenomeno che ha contribuito alla costruzione del mito della mamma italiana nel mondo.

Da allora, gli italiani sono diventati famosi anche per questa caratteristica distintiva della loro cultura. La Festa della Mamma, quindi, non è solo un’occasione per onorare le madri, ma rappresenta anche un momento per riflettere sulla storia e sul significato della maternità nella società italiana e oltre.

Celebrando Maria

La celebrazione della maternità e della fertilità ha radici antiche, risalenti all’epoca dei Greci e dei Romani, ma è soprattutto nel contesto medioevale e rinascimentale che queste celebrazioni si sono trasformate in festività religiose, principalmente legate alla figura di Maria, madre di Gesù.

Il titolo ufficiale di “Madre di Dio“, conosciuto anche come Theotokos, è stato attribuito a Maria nel V secolo durante il Concilio di Efeso del 431. Tuttavia, la devozione popolare verso Maria come madre di Dio risale al III secolo, quando cominciò ad affermarsi nella coscienza cristiana.

La festa di Maria, madre di Dio, assumeva quindi un significato particolare, rappresentando in un certo senso la celebrazione di tutte le mamme, sebbene esse stesse non fossero direttamente onorate in quel contesto. Maria incarnava l‘ideale materno per eccellenza, un simbolo di amore, devozione e sacrificio che ispirava le donne di tutte le epoche.

Questa festività non solo commemorava il ruolo di Maria nella storia della salvezza cristiana, ma aveva anche un impatto profondo sulla visione della maternità e della femminilità nella società. Ancora oggi, la Festa della Mamma riflette in parte questo antico legame tra la figura di Maria e la celebrazione della maternità umana, anche se nel corso dei secoli ha acquisito sfumature culturali e commerciali diverse.

La storia dietro la Festa della Mamma

La Festa della Mamma, come la conosciamo oggi, è stata introdotta in due momenti cruciali tra l’Ottocento e il Novecento. Questa celebrazione, non da confondere con la festa delle mamme, ha una storia affascinante che coinvolge figure importanti come Ann Reeves Jarvis e Julia Ward Howe.

Negli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento, Ann Reeves Jarvis, una pacifista americana, insieme a sua figlia Anna, ha svolto un ruolo fondamentale nell’istituzione della Festa della Mamma. Dopo la Guerra Civile Americana, Jarvis ha organizzato una serie di feste per le mamme con l’obiettivo di promuovere l’amicizia tra le madri dei Nordisti e dei Sudisti. Questi incontri spaziavano da picnic a riunioni conviviali, creando un momento di comunione e condivisione tra le donne di diverse regioni e provenienze.

Nello stesso periodo, nel 1870, la poetessa americana Julia Ward Howe scrisse la “Mother’s Day Proclamation”, un appello alle donne e alle madri affinché assumessero un ruolo attivo nel processo di pacificazione tra gli Stati americani. Questa proclamazione rifletteva l’urgenza di promuovere la pace e l’unità attraverso il potere materno e femminile.

Entrambe queste iniziative hanno contribuito a gettare le basi per la futura celebrazione della Festa della Mamma, unendo il tributo alle madri con l’ideale di pace e riconciliazione.

Anna Jarvis e l’ufficializzazione della festa

Il secondo momento chiave nella storia della Festa della Mamma risale ai primi anni del Novecento, con il contributo significativo di Anna Jarvis, figlia di Ann Reeves Jarvis. Anna, seguendo le orme della madre, iniziò a organizzare una serie di eventi dedicati alle madri, guadagnando sempre più seguaci e partecipanti.

La determinazione di Anna non passò inosservata, e nel 1914 il presidente americano Woodrow Wilson ufficializzò la festa, riconoscendo l’importanza di celebrare e onorare le madri. Fu così che la Festa della Mamma divenne una celebrazione nazionale negli Stati Uniti, fissata per la seconda domenica di maggio, in coincidenza con la data della morte di Ann Jarvis, la madre di Anna.

L’adozione internazionale della data

La scelta della seconda domenica di maggio come data ufficiale della Festa della Mamma si diffuse rapidamente anche in altri paesi, diventando una pratica comune in tutto il mondo. Questa data, oltre a commemorare il contributo di Ann Reeves Jarvis e della sua famiglia alla creazione della festa, rappresenta un momento universale per celebrare e onorare il ruolo fondamentale delle madri nella vita di ciascuno.

La storia della festa della mamma in Italia

La Festa della Mamma fece il suo ingresso in Italia nel 1933, durante il periodo del fascismo, con la celebrazione della “Giornata della Madre e del Fanciullo” il 24 dicembre. Questa festa, introdotta per motivi propagandistici, era parte della politica natalista del regime fascista e rappresentava un’occasione per premiare le madri considerate più prolifiche. Tuttavia, il carattere propagandistico della celebrazione era evidente, con l’obiettivo di promuovere l’ideologia fascista e l’importanza della famiglia nell’ambito della politica del regime.

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L’evolvere della celebrazione nel dopoguerra

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Festa della Mamma in Italia ha gradualmente assunto un carattere meno propagandistico, riflettendo i cambiamenti sociali e culturali del dopoguerra. Nella seconda metà degli anni ’50 del Novecento, due diverse celebrazioni della Festa della Mamma iniziarono a diffondersi nel paese.

Una di queste feste, di natura religiosa, fu organizzata dal parroco di una frazione di Assisi, con l’obiettivo di celebrare la maternità nel suo valore cristiano. L’altra, invece, ebbe inizio in Liguria e aveva motivazioni principalmente commerciali, promossa dai fiorai per capitalizzare sull’abitudine di regalare fiori alle madri. Entrambe le celebrazioni si svolgevano nel mese di maggio, un periodo dedicato alla Madonna per i primi e caratterizzato dalla fioritura per i secondi.

Dal 1959, la Festa della Mamma iniziò a prendere piede in Italia, diventando una celebrazione sempre più diffusa e consolidata. Inizialmente, la festa veniva celebrata l’8 maggio, ma in seguito fu spostata alla seconda domenica di maggio, seguendo il modello adottato negli Stati Uniti. Questa scelta ha contribuito a standardizzare la data della festa in Italia, rendendola una tradizione radicata nel tessuto sociale del paese.

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