Il Ministero dell’Istruzione, guidato dal Ministro Giuseppe Valditara, ha annunciato nuove linee guida riguardanti l’uso degli smartphone nelle scuole elementari e medie, anticipando al quotidiano Il Foglio una stretta che va oltre il divieto di semplice utilizzo didattico. La decisione, sottolinea il Ministro, mira a migliorare la qualità dell’insegnamento e a preservare la tranquillità nelle aule, mitigando le tensioni tra studenti e docenti.
Un deciso cambio di rotta: stop agli smartphone anche a scopo didattico
Il provvedimento prevede un divieto totale di utilizzo di cellulari e tablet nelle scuole elementari e medie, estendendosi anche alle istituzioni dell’infanzia. Questa iniziativa è stata motivata non solo dalle preoccupazioni didattiche, ma anche dall’increscioso aumento di tensioni e aggressioni nei confronti del personale scolastico causate dall’improprio utilizzo degli smartphone da parte degli studenti.
Il Ministro Valditara sottolinea l’importanza di difendere il corpo docente per preservare il principio di delega e autorità, considerati pilastri fondamentali non solo del sistema scolastico ma anche della democrazia. Un richiamo alle raccomandazioni dell’UNESCO, che già nel passato ha sottolineato l’effetto distrattivo degli smartphone sull’apprendimento, consigliando il divieto di utilizzo in classe.
Una mossa in linea con tendenze internazionali
La decisione del Ministero segue le orme di altri paesi europei. La Francia, nel 2018, ha vietato l’uso dei telefoni cellulari nelle scuole elementari e medie, e successivamente Svezia, Finlandia e Olanda hanno seguito la stessa strada. Nel 2022, Valditara aveva già emesso una circolare ribadendo il divieto di cellulari nelle scuole dell’infanzia e elementari, consolidando ora questa direttiva nelle nuove linee guida.
Le linee guida attuali e l’esperienza degli studenti
Secondo un sondaggio condotto da Skuola.net all’inizio di quest’anno, quasi il 90% degli studenti delle scuole medie ha segnalato la presenza di regolamentazioni sull’uso degli smartphone nelle loro scuole. Solo il 3% godeva di totale libertà, mentre la maggior parte degli altri era soggetta a indicazioni orali o regole più stringenti.
Ben il 75% degli studenti ha indicato che il cellulare non può essere utilizzato nemmeno come supporto durante le lezioni, con il 58% obbligato a mantenerlo spento durante l’intera durata delle lezioni o a riporlo in tasca o nello zaino. Questa stretta sembra avere contribuito a una significativa riduzione dell’uso “sottobanco” degli smartphone, con oltre l’80% delle classi che segnala solo una sparuta minoranza di studenti che utilizzano i telefoni per scopi personali durante le lezioni.
Sfide future e possibile estensione del divieto alle scuole superiori
Estendere il divieto anche alle scuole superiori potrebbe essere un passo più complesso, poiché solo il 60% degli studenti è attualmente soggetto a regole ufficiali. Inoltre, la maggior parte degli studenti delle scuole superiori sembra meno incline a rispettare le disposizioni, con il 54% che utilizza gli smartphone durante le lezioni per svago.
In conclusione, la stretta del Ministero dell’Istruzione sull’uso degli smartphone nelle scuole elementari e medie riflette un trend internazionale e mira a migliorare l’ambiente didattico e a garantire la sicurezza del personale scolastico. Resta da vedere se simili restrizioni verranno estese anche alle scuole superiori, un’eventualità che potrebbe portare a ulteriori sfide e dibattiti nel sistema educativo italiano.
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