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Regolamento europeo 2023/1543: un avanzamento cruciale nella lotta contro la criminalità informatica

Regolamento europeo 2023/1543: un avanzamento cruciale nella lotta contro la criminalità informatica

Il REGOLAMENTO (UE) 2023/1543 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, entrato in vigore il 12 luglio 2023, emerge come una pietra miliare nella lotta contro la crescente minaccia della criminalità informatica a livello europeo.

Progettato per affrontare le sfide della globalizzazione digitale, questo regolamento introduce nuovi strumenti per consentire alle forze dell’ordine di agire con celerità e efficienza oltre i confini nazionali, affrontando l’interconnessione delle attività criminali e offrendo un quadro normativo innovativo per preservare la sicurezza digitale e garantire la giustizia in un panorama sempre più complesso. In questo articolo andremo a vedere nello specifico come sia arrivati a questo regolamento e l’impatto che ha e che avrà in futuro.

Contesto e necessità

L’era digitale, con la sua crescente interconnessione e la facilità con cui i criminali informatici operano attraverso confini geografici, ha reso imperativo un approccio normativo che superi le sfide investigative transfrontaliere. Il regolamento europeo risponde a tali esigenze, fornendo un quadro operativo per le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine impegnate nella lotta contro la criminalità informatica.

Direttive chiave del regolamento europeo

Il regolamento consente alle forze dell’ordine di uno Stato membro di accedere direttamente a dati custoditi in un altro Stato, superando la necessità di una complessa intermediazione giudiziaria. Questo approccio mira a risolvere il problema della lentezza delle indagini informatiche causate dalla dispersione di prove in vari paesi europei.

European Production Order (EPO) e European Preservation Order (EPsO)

L’introduzione dell’European Production Order (EPO) è un elemento chiave del regolamento, consentendo alle autorità giudiziarie di un paese di richiedere direttamente dati a forze dell’ordine o service provider in altri paesi. L’EPO stabilisce una rigorosa tempistica, con un limite massimo di 10 giorni (riducibile a otto ore in casi urgenti) per rispondere a tali richieste.

Parallelamente, il regolamento istituisce l’European Preservation Order (EPsO), obbligando i service provider a conservare i dati richiesti per almeno 60 giorni, con la possibilità di un’estensione di ulteriori 30 giorni. Questo meccanismo mira a prevenire alterazioni o cancellazioni accidentali o dolose dei dati durante le indagini.

Condizioni e garanzie

L’EPO deve soddisfare tre condizioni fondamentali: la richiesta deve essere necessaria e proporzionata rispetto alle finalità dell’indagine penale, deve essere collegata a un reato con una pena di almeno tre anni, o deve rientrare nei tipi di violazione descritti nel regolamento. Queste condizioni mirano a garantire l’appropriatezza e la proporzionalità delle richieste.

Obblighi per i service provider

Il regolamento impone a ogni service provider operante in Europa di designare un referente al quale le autorità giudiziarie di tutti gli Stati membri possono indirizzare richieste di EPO o EPsO. Questa disposizione mira a facilitare e accelerare il processo di acquisizione delle prove.

Implicazioni

In conclusione, il REGOLAMENTO (UE) 2023/1543 rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità informatica a livello europeo. La sua implementazione efficace richiede la comprensione approfondita delle sue direttive da parte di tutte le parti coinvolte.

Le aziende devono essere consapevoli delle possibili richieste di documenti o dati, mentre le autorità giudiziarie devono sfruttare appieno gli strumenti offerti per condurre indagini rapide ed efficienti.

Leggere attentamente il regolamento e i comportamenti associati è essenziale per comprendere appieno il suo impatto e le implicazioni operative per tutte le parti coinvolte. Con il REGOLAMENTO (UE) 2023/1543, l’Unione Europea dimostra il suo impegno nel mantenere la sicurezza e la giustizia nella crescente sfida della criminalità informatica transfrontaliera.

Questo regolamento, con la sua proattiva risposta alle sfide dell’era digitale, si configura come un fondamentale strumento per garantire un’Europa più resiliente, sicura e pronta a contrastare efficacemente le minacce informatiche.

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