L’ortoressia compulsiva è la fissazione eccessiva sul cibo salutare che si trasforma in un’ossessione. L’eccessiva focalizzazione sulla salubrità degli alimenti, che diventa un’ossessione, è accompagnata da un interesse insolito per il proprio benessere, legato a convinzioni alimentari forti, non sempre corrette, e alla scelta di diete alternative mirate a un ipersalutismo, che in realtà rappresenta solo un’apparenza di benessere. La restrizione alimentare imposta può portare a malnutrizione, squilibri nutrizionali e perdita di peso eccessiva, con il rischio di compromettere sia la salute fisica che mentale.
Quando il cibo sano diventa un’ossessione
Anche se l’ortoressia non è ancora ufficialmente classificata come disturbo specifico nel DSM-5, il principale manuale diagnostico dei disturbi mentali, l‘American Psychiatric Association, la considera un disturbo alimentare con elementi comuni ad altre condizioni come l’anoressia, la bulimia, il dismorfismo corporeo e il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo.
Le informazioni epidemiologiche su questa condizione sono limitate e spesso conflittuali, sia riguardo alla sua prevalenza nella popolazione generale sia alla sua distribuzione tra i generi. Tuttavia, sembra che l’ortoressia possa colpire sia uomini che donne, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 50 anni.
Si tratta di un’ossessione patologica nei confronti del cibo sano, che si basa sulla convinzione distorta che solo questo tipo di alimentazione possa garantire un benessere duraturo.
Individuare l’ortoressia
Per diagnosticare l’ortoressia, è stato sviluppato un questionario specifico, simile a quelli utilizzati per altri disturbi alimentari, noto come test di Bratman. Tuttavia, questo test non ha ricevuto un’accettazione universale a livello internazionale come strumento diagnostico valido.
Il questionario è composto da 10 domande, e un risultato positivo si verifica quando almeno quattro risposte sono affermative. Questo indica una predisposizione all’ortoressia o conferma una situazione già grave.
Come riconoscere i sintomi dell’ortoressia
- Integralismo Alimentare: Preoccupazione eccessiva per la qualità del cibo e le sue proprietà nutritive.
- Perfezionismo e Controllo sul Cibo: Rigide regole alimentari e pianificazione dettagliata dei pasti.
- Evitamento Ossessivo degli Alimenti Non Sani: Esclusione completa di cibi considerati dannosi.
- Isolamento Sociale e Disagio Emotivo: Difficoltà nei rapporti sociali e sentimenti di colpa, rabbia e depressione.
- Adesione Estrema a Specifiche Diete: Eliminazione progressiva di alimenti e adesione rigida a diete come vegetarianismo o veganismo.
- Preoccupazione per Dettagli Minuziosi: Necessità di conoscere ogni ingrediente e disgusto verso cibo non “puro”.
- Attività sui Social Media: Partecipazione attiva a comunità online che promuovono uno stile di vita sano.
Il trattamento
Il trattamento dell’ortoressia è complesso poiché il soggetto spesso non riconosce di avere un disturbo. Perciò, la consapevolezza del problema è fondamentale per avviare un percorso terapeutico efficace.
La perdita di peso, l’isolamento sociale e l’ossessione per il cibo sono segnali che amici e familiari possono rilevare per aiutare il soggetto a comprendere il suo disturbo e intervenire precocemente.
L’approccio terapeutico coinvolge diverse figure professionali, tra cui medici, psicologi e nutrizionisti. La terapia cognitivo-comportamentale mira a gestire le emozioni legate al cibo, a monitorare lo stato di salute e a reintrodurre gradualmente gli alimenti eliminati. L’obiettivo è far comprendere al paziente i reali benefici per la salute derivanti dall’accettazione di una varietà di cibi anziché concentrarsi esclusivamente sugli effetti dannosi.
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