Per comprendere il delicato gioco delle lancette dell’orologio tra l’ora solare e quella legale, dobbiamo prima fare chiarezza sulle loro fondamentali differenze.
L’ora solare entra in vigore nella notte dell’ultima domenica di ottobre, regalandoci un’ora in più di sonno, mentre l’ora legale fa il suo ingresso nell’ultima domenica di marzo, “rubandoci” un’ora di sonno, ma regalandoci giornate più luminose durante la bella stagione.
La transizione dall’ora solare all’ora legale, come esemplificato, è una piccola avventura nel futuro, con le lancette che avanzano di un’ora. Il termine stesso di “lancetta” è un ricordo dell’epoca in cui gli orologi erano prevalentemente analogici, riferendosi alla piccola “lama” all’interno del quadrante dell’orologio. Oggi, gli orologi digitali regolano automaticamente il tempo, semplificando la nostra transizione tra i due sistemi orari.
Entrambe le ore, solare e legale, sono convenzioni stabilite dagli Stati o da Organizzazioni di Stati per uniformare il riferimento orario. L’ora solare identifica l’orario standard durante il periodo invernale, mentre l’ora legale comprende la seconda settimana di primavera, tutta l’estate e il primo mese d’autunno. Questo cambio avviene di notte, per minimizzare l’impatto sulla vita quotidiana e sui sistemi di trasporto.
Come affrontare il jet lag
Ma come affrontiamo il “jet lag” di un’ora quando si verifica questo cambiamento? L’ora solare ci offre un’ora extra di riposo, anche se il calare delle tenebre un’ora prima può farci sentire come se la giornata si accorciasse. Tuttavia, il senso di scombussolamento è di solito temporaneo e facilmente superabile.
L’ora legale, d’altra parte, può risultare più problematica. Non solo perdiamo un’ora di sonno, ma il ritardo nel sorgere del sole può rendere il risveglio più difficile, mentre le serate più luminose possono confondere il nostro ritmo di riposo. Questi adattamenti sono solitamente temporanei e raramente hanno conseguenze durature sulla nostra salute.
La storia
La ragione principale dietro il passaggio dall’ora solare a quella legale è l’efficienza energetica e la riduzione dell’inquinamento. Già nel 1916, l’Italia fu una delle prime nazioni al mondo a sperimentare l’ora legale come misura di risparmio energetico durante la Grande Guerra. Benjamin Franklin aveva concepito l’idea nel 1784, proponendo di risparmiare energia. Il passaggio tra l’ora solare e quella legale divenne una pratica diffusa in Europa tra le due guerre, prima di essere regolamentato dall’Unione Europea.
Tuttavia, questa situazione potrebbe non durare in eterno. Il Parlamento Europeo ha recentemente approvato l’abolizione dell’obbligo per i paesi membri di effettuare il cambio orario due volte l’anno, dando a ciascun paese la possibilità di scegliere se adottare l’ora legale o quella solare.
Pare che ci dirigiamo verso una soluzione “a blocchi”, con i paesi meridionali che optano per l’ora legale e quelli settentrionali per l’ora solare. L’Italia, ad esempio, ha scelto di mantenere l’ora legale, garantendo così un risparmio annuale di energia elettrica pari a 100 milioni di euro.
Mentre il futuro dell’orario solare e legale è in costante evoluzione, per ora continueremo a muovere le lancette dell’orologio, adattandoci con flessibilità e attesa, nella danza del tempo.
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