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Misura di Inclusione Attiva (MIA): il nuovo reddito di cittadinanza

Misura di Inclusione Attiva (MIA): il nuovo reddito di cittadinanza

Nel panorama delle nuove misure di sostegno contro la povertà, è stata presentata la bozza di riforma del reddito di cittadinanza, che andrà a sostituire questa forma di assistenza economica nel 2024 con la nuova Misura di Inclusione Attiva (MIA). Secondo le prime indicazioni, la MIA dovrebbe rimanere a disposizione dei beneficiari, ma in forma ridotta per coloro che sono occupabili, ovvero per i soggetti che possono lavorare.

L’importo della MIA, come precisato dalla bozza, subirà una riduzione rispetto al precedente reddito di cittadinanza. Sarà erogata dall’Inps su richiesta telematica, semplificando la procedura per il richiedente.

È importante sottolineare che la bozza necessita ancora di un approfondito confronto tecnico con ministeri, enti locali e INPS, pertanto le prime indicazioni sono suscettibili di variazioni. In ogni caso, si evidenzia la volontà di incentivare l’occupazione con sgravi per chi assume, a scapito della sussistenza di un sostegno economico continuativo per tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Importo e durata

Nuova misura di sostegno alla povertà in arrivo: ecco come funzionerà il nuovo Reddito di Cittadinanza, ribattezzato Misura di Inclusione Attiva (MIA). Le prime indiscrezioni sulla bozza di riforma messa a punto dal Ministero del Lavoro parlano di una misura simile al precedente Reddito di Cittadinanza, ma con una riduzione del 25% per gli “occupabili”, ovvero coloro che hanno la capacità di lavorare. La richiesta telematica della misura sarà gestita dall’INPS.

Il contributo economico massimo per persona sarà di 500 euro mensili, pari a 6mila euro all’anno, ai quali si aggiungono le maggiorazioni previste dalla scala di equivalenza. La riduzione del 25% si applicherà invece ai nuclei familiari con membri che possono lavorare, per un totale di 4.500 euro all’anno o 375 euro al mese al massimo.

Il contributo MIA avrà una durata di 12 mesi per gli “occupabili”, con un mese di stop e possibili rinnovi di 6 mesi e di altri 18 mesi. Per le famiglie con disabili, anziani o minorenni, il contributo durerà invece 18 mesi, con un mese di stop e possibilità di rinnovo di 12 mesi. Inoltre, sarà possibile cumulare il contributo con redditi da lavoro fino a un massimo di 3mila euro all’anno. Si precisa che la bozza di riforma necessita ancora di un approfondito confronto tecnico con ministri, enti locali e l’INPS.

Chi portà accedere

La nuova misura di inclusione attiva MIA potrà essere richiesta da diversi soggetti, tra cui cittadini italiani, cittadini europei o loro familiari, e cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo. Tuttavia, sarà necessario che questi soggetti siano residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Inoltre, la famiglia dovrà avere un Isee non superiore a 7.200 euro, con reddito familiare inferiore a 6mila euro annui moltiplicati per il coefficiente della scala di equivalenza. Questi sono i requisiti necessari per poter accedere alla nuova misura di sostegno contro la povertà MIA.

Vantaggi per i datori di lavoro che assumono

Come per il reddito di cittadinanza, anche per MIA sono previsti degli sgravi per i datori di lavoro che assumono percettori di questa misura. Gli sgravi includono un esonero contributivo totale del 100% per 24 mesi per contratti a tempo indeterminato, ridotto del 50% per contratti a termine o stagionali per 12 mesi. Inoltre, è previsto un incentivo del 10% per l’eventuale intervento delle agenzie per il lavoro per ogni assunzione.

Anche per MIA i componenti del nucleo che possono lavorare dovranno firmare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, ma sono esonerati over 60, disabili e componenti con carichi di cura. Infine, anche MIA dovrebbe decadere in caso di rifiuto della prima offerta di lavoro congrua.

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