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Meglio rinunciare allo smartphone o alla salute del nostro cervello?

Meglio rinunciare allo smartphone o alla salute del nostro cervello?

La domanda non va intesa ed interpretata alla lettera, ma certamente in questi ultimi anni stiamo dimenticando di prenderci cura del nostro cervello, un muscolo importantissimo, lasciandolo in balia di alcune abitudini sbagliate sempre più presenti nella nostra quotidianità e continuamente ripetute nell’arco delle 24 ore.

Il binomio un tempo era mente-corpo, un cervello sano che abitasse in un corpo altrettanto in salute; ora si sta trasformando nel binomio “mente e dispositivi elettronici”, gli smartphone per la precisione.

Il nostro cervello è inglobato nel “telefono intelligente”, abitante delle app, catturato e condizionato dalle mille e più funzionalità del telefonino, nella maggior parte delle ore della nostra giornata compulsivamente presi da questo piccolo oggetto.

Un oggetto ormai definito anche dal bell’aspetto, ornato con le più svariate cover che lo rendono ancora più accattivante; dalla facile utilità e anche dai costi non troppo elevati, ma che in realtà spesso nasconde, soprattutto quando diventa un prolungamento della nostra mano, uno strumento davvero nocivo per la nostra salute mentale, per le funzioni del nostro cervello, che non nasce come una macchina veloce ma necessita di tempi lunghi senza iper-sollecitazione.

Come cita, a tal proposito, Lamberto Maffei, Direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR dal 1980 al 2008, nel suo testo “Elogio alla lentezza”: “In un mondo dominato dai computer, i cui tempi di elaborazione e trasmissione dell’informazione sono milioni di volte più rapidi di quelli cerebrali, questi ultimi possono apparire assai insufficienti per la loro lentezza, ma il prodotto di questa attività, una vera rivoluzione evolutiva, è talmente meraviglioso e innovativo che occorre elevare un elogio alla lentezza dei meccanismi che stanno alla base del pensiero”.

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I quattro lobi nel nostro cervello

Se si vuole comprendere la reale conseguenza che una forte dipendenza dal cellulare può provocare, dal punto di vista neurologico, andiamo a scoprire, con le parole del biologo e studioso di neuroscienze Alberto Oliverio nel suo testo Il Cervello che Impara, innanzitutto, la struttura fisiologica del nostro cervello, che, come sappiamo, è suddiviso in quattro lobi: lobo parietale, lobo occipitale, lobo temporale e lobo frontale.

  • Lobo Temporale: è la sede deputata alla ricezione dei messaggi uditivi; nel lobo temporale si comprende il linguaggio, si percepiscono quindi i suoni.
  • Lobo Occipitale: è deputato alla ricezione, elaborazione e riconoscimento di immagini, per cui è da intendersi come l’area visiva del cervello.
  • Lobo Parietale: contiene l’area somestesica e lì si ricevono tutti stimoli relativi al dolore e tattili. La parte sinistra controlla la memoria e la capacità di comprendere le parole. La parte destra invece aiuta ad orientarsi nello spazio e può ricostruire un’immagine.
  • Lobo Frontale: Oliverio specifica anche le funzionalità di una parte del lobo prefrontale, la Corteccia Prefrontale.  Nel lobo frontale sono elaborati i pensieri, la capacità di apprendere, memorizzare e prestare attenzione, per cui tutte funzioni e attività psichiche superiori; la corteccia prefrontale pianifica e ha il compito di modulare i comportamenti, indurre prudenza e valutare i rischi; autocontrollo, gestione dell’attenzione e della concentrazione sono altrettante funzioni cognitive superiori, particolarmente legate, richiamate e coinvolte durante l’uso dello smartphone. Sempre secondo il nostro autore Oliverio, infatti, e gli studi di cui parla nel suo testo, sarebbe proprio la corteccia prefrontale la parte del nostro cervello a subire maggior influenza ed interferenze durante l’utilizzo dello smartphone.

Lo sviluppo cerebrale

Oliverio parla dello sviluppo del cervello descrivendo il processo che porta alla maturazione dello stesso, molto lungo. Almeno fino ai 20-22 anni circa non sono ancora mature le fibre nervose che connettono tutte le cellule nervose. La corteccia prefrontale non è pienamente sviluppata, per cui ecco spiegato il difficile controllo degli impulsi nella fase adolescenziale.

Data la delicata e lunga evoluzione cerebrale, bisogna porre particolare attenzione proprio alla difficoltà, sempre più crescente, nel saper gestire il tempo e le modalità d’uso col proprio cellulare, sia tra gli adulti che tra i più giovani.

Un equilibrio che manca: un cervello che non ritrova più la sua vera natura

L’evidente e sempre più dilagante utilizzo prolungato del dispositivo elettronico, che accompagna le nostre giornate, va imputato infatti al calo delle attività cerebrali, nello specifico di quelle funzioni cerebrali che sono deputate proprio all’inibizione degli impulsi, ovvero quelle regolate dalla corteccia prefrontale. Il cellulare, internet e le app, i video e i giochi sono anche momenti di evasione dai pensieri, ma creano dipendenza inficiando sull’autocontrollo, si innescano meccanismi ininterrotti che non danno spazio al cervello per riposare, staccare e stimolare la concentrazione, tutto è troppo veloce e non viaggia al ritmo lento con cui il nostro cervello nasce, si sviluppa e funziona.

L’equilibrio emotivo latita e spesso è quasi inesistente, la ricerca frenetica del piacere per sfuggire al dolore danneggia seriamente la nostra salute mentale, che è un bene prezioso di cui non si può fare a meno. Purtroppo, però, si sta sempre più scegliendo di seguire il facile ottenimento di gratificazione, a discapito di un piacere più lento ma duraturo nel tempo.

La mente è distratta e catturata, quasi coinvolta magicamente, assuefatta e inconsapevole, è ciò che sta avvenendo e non è una teoria buttata lì, ce lo dice la scienza, la neuroscienza: quello che sta capitando è veramente frutto di un cambio mentale vero e proprio. Le strutture cerebrali subiscono un drastico mutamento, peggiorando e controvertendo a quelle che sono le normali attitudini del cervello, che non nasce “smart”, ma è una straordinaria macchina lenta a cui si stanno forzatamente condizionando le funzionalità!

Per approfondire: CORSO ONLINE: FIGLI ADOLESCENTI – Come evitare la dipendenza da Smartphone e Tablet