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Malattia di Crohn: come riconoscerla

Malattia di Crohn: come riconoscerla

In Italia, la malattia di Crohn affligge circa 100.000 individui, rappresentando una patologia cronica infiammatoria dell’apparato intestinale. Questo disturbo colpisce prevalentemente persone tra i 25 e i 45 anni, ma può anche manifestarsi tra i 65 e i 75 anni, e persino durante l’infanzia.

Le cause precise della malattia di Crohn rimangono ancora oscure, e i suoi sintomi spesso si confondono con quelli di altre condizioni infiammatorie intestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile. Tuttavia, i casi di questa malattia sono in aumento, sottolineando l’importanza di una diagnosi tempestiva che permetta di individuarla nelle sue fasi iniziali. Ciò favorisce un migliore decorso della malattia e aiuta a evitare le complicazioni più gravi.

Per comprendere appieno i sintomi della malattia di Crohn e il percorso diagnostico e terapeutico, abbiamo approfondito l’argomento insieme agli specialisti di Humanitas.

Quali sono i sintomi

La malattia di Crohn di solito colpisce l’ileo e il colon, ma può interessare qualsiasi parte del tratto digestivo, compresi la bocca e l’ano, il che comporta una varietà di sintomi a seconda dell’area coinvolta.

Quando la malattia coinvolge l’ileo e il colon, i sintomi più comuni includono crampi, dolore addominale e diarrea, talvolta accompagnati da febbre. Se la patologia riguarda la parte superiore dell’intestino, si possono manifestare nausea e vomito; mentre se coinvolge la zona perianale, possono verificarsi dolore localizzato, gonfiore e secrezioni.

Oltre ai sintomi locali, possono comparire perdita di peso, carenze vitaminiche e di oligoelementi (specialmente ferro), presenza di sangue e muco nelle feci, nonché ulcere e occlusioni intestinali.

Se la malattia non viene diagnosticata e trattata precocemente, i dolori e i gonfiori intestinali possono portare alla formazione di ascessi, fistole e restringimenti intestinali (stenosi), che spesso richiedono un intervento chirurgico entro i primi dieci anni dalla diagnosi.

Alcuni sintomi della malattia di Crohn possono anche essere riscontrati in altre condizioni, come tumori del tratto gastrointestinale o reazioni a corpi estranei ingeriti, come lische di pesce o frammenti di ossa.

Pertanto, un percorso diagnostico completo, che include test ed esami specifici, è essenziale per identificare la malattia di Crohn e distinguere le sue manifestazioni da quelle di altre patologie simili.

Come individuare il morbo di Crohn

Il primo passo per giungere alla diagnosi della malattia di Crohn comporta una serie di esami, iniziando con analisi del sangue per valutare l’emocromo e la proteina C reattiva, che sono indicatori di potenziale infiammazione, insieme a specifici test delle feci.

Successivamente, il medico specialista potrebbe consigliare un’endoscopia per condurre un esame istologico. Altri test diagnostici, come la TAC, l’ecografia delle anse intestinali, la risonanza magnetica e l’enteroscopia con biopsie, sono mirati a escludere la presenza di altre patologie che potrebbero presentare sintomi simili.

Il trattamento

Nel trattamento della malattia di Crohn, con l’obiettivo di alleviare i sintomi, vengono impiegati immunosoppressori e farmaci cortisonici. Recentemente sono stati introdotti farmaci biologici, i quali possono svolgere diverse funzioni. Alcuni di essi agiscono sulle molecole responsabili dell’infiammazione o ne riducono l’attività, mentre altri modificano il percorso dei globuli bianchi, allontanandoli dalle zone intestinali infiammate. Nei casi di fistole ricorrenti, potrebbe essere necessario ricorrere a farmaci contenenti cellule staminali.

È fondamentale tenere presente che non esiste una terapia standard per la malattia di Crohn, poiché il trattamento varia in base alle specifiche esigenze di ciascun individuo. Spetta quindi allo specialista valutare di volta in volta la terapia più adatta per il singolo paziente.

Indagini sulle cause e fattori di rischio potenziali

Come precedentemente menzionato, le cause della malattia di Crohn non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, tra i potenziali fattori di rischio, è importante considerare l’uso eccessivo di antibiotici durante l’infanzia. Studi hanno dimostrato che l’abuso di questi farmaci può causare un danno alla flora intestinale, aumentando così il rischio di sviluppare la malattia di Crohn in età adulta.

Un altro fattore di rischio da tenere in considerazione, che può anche peggiorare i sintomi una volta che la malattia si è manifestata, è il fumo.

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