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L’AUTOSTIMA: Strumento Fondamentale per Educare Donne Libere e Consapevoli

L’AUTOSTIMA: Strumento Fondamentale per Educare Donne Libere e Consapevoli

Viviamo un tempo complesso, attraversato da crescenti forme di violenza di genere e di odio, in particolare verso il femminile. In questo scenario sociale e culturale, diventa urgente e necessario riscoprire l’autostima come strumento pedagogico essenziale per la formazione di donne libere e consapevoli.

L’Autostima nella Donna

L’autostima rappresenta il nucleo profondo dell’identità individuale: essa ci permette di definirci, di attribuire valore alla nostra esistenza e di riconoscere il nostro diritto a essere rispettate. Solo quando una donna sviluppa una solida consapevolezza di sé, è in grado di filtrare i messaggi esterni che la svalutano e la annientano sul piano psicofisico.

L’autostima è un senso soggettivo e durevole di approvazione di sé, basato su percezioni realistiche e interiorizzate. Se educhiamo fin da bambine le nostre figlie a rispettarsi, a conoscersi e ad amarsi, esse svilupperanno un’autostima sana, che le accompagnerà da adulte nella capacità di scegliere liberamente, affrontare le sconfitte, autodeterminarsi e proteggere il proprio spazio personale, emotivo e professionale.

Gli elementi che concorrono alla costruzione dell’autostima sono molteplici:

  • Cognitivi: la definizione di sé attraverso la percezione dell’aspetto fisico, della forza, delle competenze e delle relazioni.
  • Affettivi: i sentimenti, positivi o negativi, provati verso se stessi.
  • Valutativi: l’autogiudizio sulla base di ideali o standard personali.

Tutti questi aspetti costituiscono l’autostima globale, ovvero l’esito integrato di fattori come le esperienze familiari, l’emotività, le relazioni interpersonali, il vissuto corporeo e l’interazione con l’ambiente circostante, sin dall’infanzia, attraverso la relazione con i caregiver.

Alimentare una Sana Autostima

Per alimentare una sana autostima, tre dimensioni risultano fondamentali:

  1. Amore di sé: accettazione incondizionata di sé, al di là di difetti o limiti.
  2. Visione di sé: rappresentazione soggettiva e coerente della propria identità.
  3. Fiducia in sé: convinzione di poter affrontare efficacemente le sfide della vita.

Quando queste tre componenti non vengono sviluppate correttamente, emergono forme di dipendenza dall’approvazione altrui. Questo può generare dinamiche di sottomissione affettiva, relazioni tossiche, ricatti emotivi e persino violenza economica o psicologica.

Donne con bassa autostima tendono ad evitare il conflitto, per paura dell’abbandono o della violenza. Questo avviene perché, fin dall’infanzia, non è stato trasmesso loro il valore del rispetto per sé stesse.

Un elemento cruciale nella costruzione dell’autostima è la capacità di riconoscere e gestire le emozioni. Solo imparando ad ascoltare il proprio mondo emotivo si può accedere a una percezione stabile e amorevole del proprio valore.

L’autostima non è solo un pensiero: è uno stato emotivo, un vissuto intimo di approvazione, un messaggio affettivo che l’individuo rivolge a se stesso e che plasma ogni scelta, relazione e percorso di vita.

Bibliografia essenziale:

– Branden, N. (2001). I sei pilastri dell’autostima. Corbaccio.

– Gilligan, C. (1982). Con voce di donna. Feltrinelli.

– Nardone, G. (2011). Corpo, emozioni e autostima. Ponte alle Grazie.

– Murdock, M. (1990). Il viaggio dell’eroina. Red Edizioni.

– Montessori, M. (1949). La mente del bambino. Garzanti.