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La fiaba e il suo valore pedagogico (Parte 2)

La fiaba e il suo valore pedagogico (Parte 2)

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La storia può essere letta in modo diverso da ascoltatori di età differenti: il bambino assorbe ciò che gli serve in un preciso momento lasciando cadere ciò di cui non ha bisogno o per cui non è pronto. La fiaba è un intermediario che, introducendo nel mondo simbolico, fa percorrere i paesaggi interiori lungo la strada della trasformazione, mostrando i conflitti che bloccano il fiume della vita e gli strumenti per superarli.

Non descrive il mondo così com’è, non distoglie dalla realtà, ma fornisce una base conoscitiva più ampia, apre strade insolite, permette di scoprire il reale attraverso la fantasia: deve essere letta come metafora, allegoria della vita interiore, fondamentale oggetto mediatore che proietta nel mondo simbolico che fa percorrere i paesaggi del profondo con il superamento del proprio disagio personale e sociale.

La scoperta del reale attraverso la fantasia

Il racconto fiabesco è un importante strumento per il bambino poiché gli offre la possibilità di vivere alcune significative esperienze interiori (quale, ad esempio, la scoperta della propria aggressività, acquisendo la capacità di dosarla), di interiorizzare ruoli senza confusioni, comprendendo che il male e gli eventi negativi e tristi esistono e fanno parte della condizione umana, ma che c’è sempre la possibilità di intraprendere un cammino verso il bene e verso la felicità.

In quest’ottica, anche il bambino più segnato dalla vita per una situazione personale, familiare o sociale particolarmente delicata e difficile potrà immedesimarsi nei passaggi critici della vicenda narrata, non sentendosi l’unico “sfortunato” e capendo, attraverso lo sviluppo rassicurante dei fatti, che tutti i problemi sono, in una certa misura, superabili.

La fiaba possiede una funzione rassicurante sull’ignoto: i bambini la amano perché sono affascinati dalla tensione e dalla paura ma, allo stesso tempo, sono consapevoli che ci sarà un lieto fine.

La narrazione rafforza l’autostima, essenziale per uno sviluppo pieno ed armonico della personalità, insegna che la crescita è un viaggio talvolta costellato di tentativi ed errori e che sperimentare e impegnarsi con tenacia significa imparare. Spiega che i valori più significativi, i beni più autentici sono la gentilezza, la bontà, l’amore, l’amicizia e la fedeltà, sentimenti che realizzano l’essere dell’uomo.

L’importanza del lieto fine nella fiaba

Per un lasso di tempo, il protagonista della fiaba agisce nell’isolamento, così come il bambino di oggi vive talvolta un sentimento di abbandono a se stesso; in un secondo momento, però, il protagonista viene soccorso dal contatto con elementi primitivi, come ad esempio un animale. È la natura di costui a convincere l’infante che, nonostante si trovi in una condizione di emarginazione nella realtà, nel corso della vita verrà accompagnato passo per passo, ricevendo aiuto ogni qualvolta ne avrà bisogno.

Nello scenario ideale della fiaba, il bambino vede rappresentata la propria realtà interna; le sensazioni che sperimenta nella sua vita corrispondono alle situazioni di smarrimento, di angoscia che costituiscono la trama del racconto. Durante l’ascolto il bambino proietta sui personaggi i propri sentimenti più intensi difficilmente accettabili nella realtà e, sin dal principio, individua quello in cui identificarsi per vivere con lui tutte le sue avventure, le paure e sogni.

Ciò che conta nella fiaba non è la morale ma la fiducia di poter riuscire: il bambino si identifica con l’eroe buono e trionfante perché diventa un punto di riferimento a cui ricorrere tutte le volte in cui si presenta una difficoltà e a cui ricondurre il proprio modo di comportarsi.

Il racconto fiabesco si rivela, così, istruttivo per quanto concerne i problemi interni comuni a tutti gli esseri umani. La natura non realistica è un espediente importante in quanto evidenzia che il proposito della fiaba non è quello di trasmettere informazioni utili sulla realtà esterna ma di porre chiarezza sui processi che hanno luogo nell’intimità dell’uomo.

La fiaba: uno specchio magico

La narrazione inizia dal punto in cui il bambino realmente si trova nel proprio essere emotivo e psicologico. Si esprime sulle pressioni interne e sulle possibili soluzioni attraverso un codice che il bambino inconsciamente comprende e comunica in molteplici forme un messaggio preciso: è parte intrinseca dell’esistenza umana affrontare risolutamente avversità inaspettate e uscirne vittoriosi perché la vita non è facile, è fatica e pericolo, ma non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura.

Ogni fiaba è uno “specchio magico” che riflette alcuni aspetti del nostro mondo interiore e i passi necessari per la nostra evoluzione dall’immaturità alla maturità: nel racconto il bambino ritrova i complessi che strutturano l’individuo e negli esseri fantastici che popolano le vicende può decentrare i desideri e le passioni represse che costituiscono il fondamento della propria natura.

Allora, ancorché infantile, la funzione esercitata dai personaggi è quella di offrire la possibilità di scaricare ogni tipologia di esperienza emotiva. In chiave metaforica, un bambino abituato alle terribili situazioni raffigurate dalle immagini irreali diventa in tal modo capace di affrontarle in un contesto reale. Gioca con la magia e con la paura, consapevole che si tratta di una fiaba, manipola tali elementi e al tempo stesso li esorcizza e se ne appropria.

La fiaba presenta al bambino una realtà a più facce e gli suggerisce molteplici chiavi di lettura di eventi che vengono avvertiti come contraddittori o poco chiari, contribuisce ad aiutarlo nel superamento della fase egocentrica, facendogli comprendere che esistono altri mondi rispetto a quello biografico ed immediato che conosce.

Fiabe piacevoli ma intense nell’intreccio, gradite ai bambini, che possono essere lette insieme da piccoli e grandi in modo da inserirsi all’interno di una dimensione fantastica e magica possono diventare l’atmosfera ideale per riflettere e confrontarsi, secondo modalità creative e gioiose.

Lo sviluppo dell’eroe e del bambino

Le fiabe rispecchiano le fasi tipiche del processo di individuazione del soggetto: il protagonista diventa completamente se stesso, si realizza nel corso di un cammino le cui tappe corrispondono alle fasi dello sviluppo interiore.

La fiaba è espressione di una precisa struttura psichica profonda di valore universale, valvola attraverso la quale l’inconscio comunica e porta alla luce i problemi rimossi. In essa si legge la risoluzione catartica dei problemi del bambino in crescita: gli eroi sono giovani che devono trovare la propria strada nel mondo combattendo, ad esempio, contro l’orco e l’iniziale fallimento può essere interpretato come l’incapacità di emanciparsi dall’influenza dei genitori che non l’aiutano in questo processo di formazione. Dopo una serie di difficoltà, si ha il lieto fine che consente di affrontare i problemi esistenziali, uscendo indenni, pronti per approdare ad una maturità.

Gianni Rodari affermava che “la fiaba può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”: essa diventa il mezzo per parlare col bambino, anche molto piccolo, di tante cose su cui un discorso diretto sarebbe molto difficile. Raccontare fiabe significa mettere semi di crescita nell’orecchio di chi ascolta; in virtù di ciò, occorre fornire questo buon cibo in modo continuativo. Grazie alla fiaba si realizza una sorta di illuminazione lenta e graduale, un’evoluzione che si sviluppa con la dinamica delle azioni e degli eventi che portano l’eroe ad un felice esito, un’identificazione che, nel momento in cui procede positivamente, risulta essere uno stimolo forte per chi sta crescendo.

Le storie a lieto fine, le fiabe, sfidano ad essere soggetti attivi e non semplici spettatori e lettori. Più siamo consapevoli del ruolo da protagonisti che in esse abbiamo, più ci è chiaro chi siamo, perché siamo qui e come dovremmo agire nel mondo, poiché le fiabe coinvolgono riccamente la persona che siamo, le emozioni, le fantasie e persino il corpo che abbiamo. I personaggi che le caratterizzano esercitano un potere senza pari nel commuoverci; ciò che ci attrae è il personaggio, il cui fascino consiste nella trazione esercitata dal poterlo osservare mentre prende delle decisioni.

Ogni figura forte riscontrata in una fiaba rappresenta una sfida che contiene la possibilità di cambiare noi stessi: noi tutti vogliamo essere un po’ come protagonisti delle storie che più ci colpiscono!