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Janusz Korczak: vita e opere (seconda parte)

Janusz Korczak: vita e opere (seconda parte)

Korczak e le opere degli orfanotrofi

Nel 1921 all’associazione “Aiuto agli orfani” in cui Korczak milita dal 1909 viene donato un terreno a Goclawek, nei pressi di Varsavia. Gli edifici lì presenti, saranno trasformati in un centro estivo destinato ai bambini della Casa dell’orfano, chiamato “Rozyczka” (Rosellina) e diventerà colonia invernale per altri cinquanta ragazzi di età prescolare.

Pochi anni dopo, su proposta del medico, la stessa associazione prende in affitto un terreno vicino all’orfanotrofio per impiantare uno sfruttamento agricolo in cui i ragazzi potessero imparare alcune arti e pratiche dell’agricoltura.

Nelle strutture curate dal medico polacco, si avvierà in questi anni la serie di incontri per gli educatori, per le madri, per le maestre e successivamente per gli studenti in pedagogia.

Le nuove opere

Negli anni ’20, tra le tante novità che stavano interessando i progetti relativi alle Case degli Orfani, Janusz Korczak non abbandona mai la sua passione per la letteratura. Usciranno in quegli anni: “Il giornale murale a scuola”, “Soli di fronte a Dio”, “Preghiere di quelli che non pregano”, “Punizione criminale”, “Il re Mattia I°”, “Il re Mattia su un’isola deserta”, “La bancarotta del piccolo Giacomo”,  “Quando ridiventerò bambino”, “Il diritto del bambino al rispetto”.

A metà degli anni Venti prende corpo un’originale quanto interessante idea pedagogica oltreché sociale di Korczak: l’avvio di una rivista scritta da bambini e loro destinata, “Piccola rivista”, pubblicata come supplemento al settimanale “La nostra rivista”, un giornale polacco rivolto in particolare a temi di cultura ebrea.

Le opere teatrali

Agli inizi degli anni Trenta, dopo incarichi universitari e come formatore per gli insegnanti elementari, su incarico del ministero, il teatro Ateneum mette in scena una commedia satirica di Korczak (Il senato dei pazzi). Nel 1978 la stessa commedia verrà di nuovo rappresentata a Varsavia. L’anno successivo una nuova commedia viene rappresentata dal corpo di ballo di T. Wysocka: “I bambini del cortile”. Una pièce interamente dedicata ai bambini e a loro destinata, il cui testo è poi andato perso.

I viaggi in Palestina di Korczak

Tra il 1934 e 1936 il “vecchio medico” effettua due viaggi in Palestina. Nel primo viaggio , in visita ai suoi ragazzi che lì si sono stabiliti, rimane impressionato dall’organizzazione di vita dei membri delle cooperative agricole così come dall’entusiasmo e dalla dinamicità del lavoro pedagogico nei kibbudzim. Nel secondo viaggio probabilmente inizia a immaginare di spostare l’orfanotrofio e i bambini da lui seguiti, in quelle zone, ma non avrà tempo di rendere concreta la sua idea. Tornato comunque nel 1936 dalla sua seconda visita alle terre palestinesi, il medico pedagogista dovrà fare i conti con una situazione critica e precaria che ormai ha investito la Casa dell’orfano. Tenterà in ogni modo di salvare la sua opera ma la situazione si farà sempre più difficile.

Lo scoppio della seconda Guerra Mondiale e Treblinka

Nell’autunno del 1940 la Casa degli Orfani venne trasferita all’interno del ghetto di Varsavia in via Chlonda n.33, un edificio non idoneo a contenere 150 bambini. Il medico venne arrestato e rinchiuso a Pawiak per aver voluto esigere la restituzione di un sacco di patate destinato ai bambini. Riuscì ad essere liberato dietro una cauzione pagata dai suoi amici.

A partire dal febbraio 1942 Korczak si occupò di due orfanotrofi. L’istituto di via Dzielna era considerato una sorta di anticamera della morte. Qui circa seicento bambini malati e malnutriti erano stipati senza i necessari mezzi mezzi per far fronte alle esigenze più elementari.

In questi mesi, da maggio ad agosto 1942, scrisse “Il Diario del ghetto”.

Il 18 luglio, poco prima che la Casa dell’orfano venisse chiusa, riuscì anche a far mettere in scena ai suoi piccoli uno spettacolo, “Il Corriere”,  dello scrittore indiano Robindranath Tagore, autore vietato dalla censura nazista. Nella rappresentazione si raccontava la storia di un bambino malato, rinchiuso nella propria cameretta, che moriva sognando di correre per i campi. Nel suo diario scrisse:“L’ho fatto per abituare i bambini ad accettare la morte serenamente”.

I primi di agosto Korczak venne deportato nel campo di sterminio di Treblinka, insieme ai suoi bambini e ai suoi collaboratori. Il giorno che Korczak aspettava arrivò il 5 agosto.


Picture by B. Železník