Introduzione
Il tema del feedback è un argomento decisamente importante per orientare il cambiamento nella scuola.
E’ utile ai docenti per riprogrammare il percorso educativo e ancora di più agli studenti per conoscersi e riflettere sui propri errori, riconoscere i propri limiti e, perché no, superarli.
Cos’è il Feedback?
Il feedback è un atto comunicativo costituito di contenuto e relazione, che ci indica come un navigatore, dove esattamente ci troviamo, se siamo sulla strada giusta, se un obiettivo è stato raggiunto oppure se dobbiamo modificare il nostro comportamento per raggiungere un risultato o programmare un iter diverso. Il feedback, infatti, orienta il cambiamento, rafforzando, comportamenti funzionali e riorientando quelli disfunzionali. Studi recenti evidenziano che un feedback efficace supporta lo sviluppo di competenze, l’autoregolazione e la motivazione degli studenti, migliorando al contempo la qualità dell’insegnamento.
Il Feedback è una Bussola
Il feedback permette di far emergere le criticità e di affrontarle, rende la comunicazione chiara, evita che il silenzio faccia emergere dei conflitti e ci dà indicazioni sul percorso da intraprendere. È quindi un navigatore, da consultare durante il percorso educativo per avere un’informazione di ritorno. Il feedback più efficace è quello immediato perché è specifico, correttivo, positivo perché riorienta le pratiche educative, incoraggiando i comportamenti funzionali e scoraggiando quelli disfunzionali. Il feedback va incoraggiato per i seguenti motivi: per far emergere le criticità dei processi senza lasciarli sedimentare, un dirigente che fornisce un feedback sul proprio operato con una comunicazione serena e cristallina, la capacità critica esercitata in modo corretto evita il sorgere di conflitti.
Il Riscontro è Prospettico
Il feedback guarda avanti, non indietro, è prospettico, quindi serve non tanto per dire se si è fatto bene o male, ma per evitare il riproporsi di uno stesso problema. Pertanto, nel processo didattico di insegnamento- apprendimento fornisce agli studenti indicazioni e spunti di riflessione per poter autovalutare il proprio compito e lavorare sul proprio. Tale approccio ha, però, una dimensione trasmissiva poiché il soggetto che apprende svolge un ruolo passivo. L’approccio costruttivista, come emerge dagli studi di Price, Handley, Millar e O’Donovan (2010) considera, invece, il feedback come un processo interattivo e dialogico attraverso cui lo studente monitora il proprio apprendimento. Secondo Hattie & Brown, il docente può tener conto di quattro livelli.
Il primo riguarda la nota di correzione o risultato, il più frequente, mediante il quale lo studente conosce la correttezza o meno del compito svolto e i risultati raggiunti. Il secondo livello, che attiene al feedback di processo, consente agli studenti di ricevere suggerimenti per un riesame del lavoro. Nel terzo livello si colloca il feedback di auto-valutazione dove lo studente rivede la procedura esecutiva e fa un bilancio di ciò che ha appreso. Il quarto livello è rappresentato dalla valutazione sul sé, tipologia molto utilizzata, anche se inefficace, che esprime un giudizio positivo o negativo, sul prodotto e non produce coinvolgimento.
Tipologie di Critica Costruttiva
I quattro tipi di feedback più usati: generici positivi, come ottimo, generici negativi che sono squalificanti e deteriorano la relazioni, specifico positivo che prevede una spiegazione dettagliata del comportamento agito, specifici negativi, che forniscono un comportamento alternativo.
Nell’attività didattica si è soliti di utilizzare il modello a sandwich per ogni feedback negativo darne due positivi, cioè diluire il feedback per agire su elementi specifici. In un mondo ideale, ogni feedback dovrebbe essere dato con delicatezza e costruttività in modo da far sentire il ricevente rassicurato e stimolato a migliorare. La realtà è un po’ più complicata.
Alcuni dati di ritorno sono mal formulati; altri arrivano nei momenti meno opportuni e alcuni toccano corde che non sapevamo nemmeno di avere. E’, in tale ottica, significativo che lo studente riceva un feedback in modo sereno , perché parola potrebbe essere vissuta come un attacco personale. Non è semplice, ma se lo studente riesce a cambiare la reazione istintiva da “Mi stanno giudicando” a “Cosa posso imparare da questa opinione?”, si è già fatto un grande passo verso un rapporto più sano con noi stessi e con gli altri.
Quando si ha difficoltà emotiva nel ricevere ed elaborare un feedback , alla base potrebbe esserci una bassa autostima, una quota di insicurezza di sé su cui poter lavorare in modo da potersi approcciare agli altri e al confronto in generale con una modalità più solida e strutturata. Quindi lo studente nel ricevere un feedback dovrebbe fermarsi un attimo, respirare, ascoltare, e fare una domanda: “Che cosa posso fare di diverso?”
Va ricordato che il feedback non è un giudizio sulla persona, ma uno specchio che riflette un momento specifico del percorso che aiuta il miglioramento. Quando un docente dice “Penso che il tuo progetto abbia bisogno di maggiore attenzione ai dettagli”, lo studente potrebbe chiedere: “Puoi indicarmi quali dettagli specifici ti preoccupano?” Questo approccio permette di comprendere meglio il feedback ricevuto e di trasformarlo in un’opportunità di crescita.
Importanza del feedback
L’approccio costruttivo e specifico evidenzia ciò che è andato bene, come ad esempio: “Hai fatto un ottimo lavoro nell’organizzare le informazioni, il che ha reso la presentazione molto chiara. Potresti migliorare ulteriormente aggiungendo più dati per supportare le tue affermazioni.” Questo metodo crea un ambiente di fiducia e apertura, facilitando negli studenti una comunicazione più efficace e promuovendo la consapevolezza delle proprie competenze e delle aree di miglioramento. Il docente guidando l’autovalutazione consente agli studenti il monitoraggio del progresso e una riflessione sugli obiettivi prefissati e i risultati ottenuti. Così la valutazione tra pari, attraverso il giving feedback e il receiving feedback migliora la capacità critica e il confronto con punti di vista diversi. Ciò richiede competenza comunicativa e docimologica da parte del docente per disciplinare le interazioni con gli studenti con un uso strategico di parole e gesti. Il feedback è legato, inoltre, alle conoscenze, abilità, fattori psicologici e sociali dei docenti, fattori individuati da Schildkamp et al. (2020). Le evidenze mostrano che, sebbene il feedback sia tra le principali influenze, il tipo di feedback e il modo in cui viene fornito possono avere efficacia diversa.
Bibliografia
- Grion, V., Serbati, A., Doria, B., & Nicol, D. – Ripensare il concetto di feedback: da strumento a processo formativo dialogico. Italian Journal of Educational Research, 2021
- Batini, F., Bartolucci, M., & De Carlo, M. E. (2017). Ripensare la professionalità docente imparando ad ascoltare la voce degli studenti. Magnoler, P., Notti, AM, Perla, L. (a cura di). La professionalità degli insegnanti. La ricerca e le pratiche. Pensa Multimedia. Biesta, G., Priestley, M., & Robinson, S. (2015). The role of beliefs in teacher agency. Teachers and teaching, 21(6), 624-640.