In occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia, l’Università di Urbino ha consegnato un nuovo certificato di laurea a Francesco C., creator e attivista. Sei anni fa, durante la discussione della tesi, Francesco aveva già iniziato il suo percorso di transizione, ma era ancora noto come Francesca.
L’università riconosce ufficialmente per la prima volta il cambio di identità di genere
Per la prima volta in Italia, l’ateneo ha richiamato il laureato in Lingue e Culture Straniere per la consegna di un certificato con valore legale, non un semplice atto simbolico. Il rettore Giorgio Calcagnini ha personalmente consegnato il nuovo diploma a Francesco, segnando un evento storico.
«È il nostro modo di ricucire una ferita aperta», ha spiegato Giovanni Boccia Artieri, prorettore alla Didattica e alla Comunicazione dell’università Carlo Bo, la prima in Italia ad aver introdotto le carriere alias. Il cambio – chiarisce il rettore – è motivato dal fatto che al momento della laurea non era ancora disponibile il documento che completava il suo processo di transizione.
Un percorso di transizione e orgoglio
Francesco, noto sui social come Mehths, è un 26enne riminese che ha iniziato il suo percorso di transizione nel 2017. «Pochi anni fa, ma la differenza rispetto a ora è abissale», ha dichiarato durante un’intervista a “Oggi è un altro giorno“. Ricordando il suo coming out con la madre, Francesco ha condiviso la difficoltà di quel momento: «Quando ho dovuto dirle per la prima volta che ero un ragazzo trans, avevo paura. L’obiettivo era iniziare a dirle che andavo dalla psicologa e che avevamo capito che c’era questa cosa dentro di me. Anche se in realtà io lo sapevo già».
Francesco ha voluto sottolineare che la transizione non è uno strumento per raggiungere la felicità, ma per vivere autenticamente. «La transizione non è uno strumento per essere felice, ma per vivere», ha spiegato. Premiato nel 2021 come creator dell’anno ai Diversity Media Awards, Francesco ha affrontato anche le percezioni e le aspettative degli altri. «Le persone mi dicono ‘tu vai bene, perché sembri un uomo’. Godo di un privilegio che comunque ha delle discriminazioni alle sue radici: devo sembrare un ‘uomo vero’ per avere una vita normale. Potenzialmente potrei anche non dire a nessuno che sono trans. Invece lo dico perché lo sono e ne vado fiero».
Questa storia di coraggio e orgoglio mostra l’importanza di vivere la propria verità e di lottare per il riconoscimento e l’uguaglianza. Francesco rappresenta un esempio di come la determinazione e la consapevolezza personale possano portare a una vita più autentica e significativa.
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