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Enel Foundation: 360 miliardi di benefici economici entro il 2030

Enel Foundation: 360 miliardi di benefici economici entro il 2030

La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030

La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” è il titolo della ricerca di studio elaborato da Enel Foundation con Althesys ed Elettricità Futura.

Il piano è stato presentato a Roma lo scorso 8 febbraio e presenziato da:

  • Gilberto Picchetto Fratin, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
  • Adolfo Urso, Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
  • Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura
  • Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel e Presidente di Fondazione Enel
  • Alessandro Marangoni, CEO Althesys

Dichiarazioni

L’equipe multidisciplinare che ha presenziato e presentato il Piano mostra nel dettaglio gli obiettivi e futuri ottenibili con l’applicazione dello stesso; ecco alcune dichiarazioni:

Gilberto Picchetto, spiega che:

«L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili  rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050. Questo settore oggi rappresenta il motore economico e culturale della transizione energetica, in grado di attivare entro dieci anni fino a mezzo milione di nuovi posti di lavoro green …. Esiste un parco di progetti e investimenti che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni: al ministero stiamo lavorando per sbloccare procedure spesso farraginose che bloccano questi impianti. La conoscenza e il talento dell’imprenditorialità italiana possono costruire la nostra sicurezza energetica, nella sostenibilità ambientale».

Adolfo Urso dichiara:

«L’Italia e l’Europa devono lavorare assieme per una piena sovranità energetica e tecnologica, anche mirando ad un’autonomia sul fronte materie prime fondamentali … Dobbiamo realizzare una risposta strategica dell’Europa e dell’Occidente alla sfida, anche valoriale, che ci viene posta dalla Cina e dalla Russia. Servono regole in sintonia con le richieste delle imprese e risorse che garantiscano chi investe in rinnovabili e green. Su questo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed il Ministero dell’ambiente e della sicurezza e energetica sono come due binari finalmente allineati, anche con gli altri dicasteri coinvolti, su cui corre il treno della transizione ecologica e digitale che può fare dell’Italia un modello produttivo sulle rinnovabili. C’è finalmente un governo che agisce all’unisono, per coniugare ambiente ed industria nella sostenibilità del sistema paese».

Agostino Re Rebaudengo sostiene che il piano preveda di allacciare alla rete 85 GW di nuove rinnovabili alla soglia del 2023, a conti fatti questo garantirà all’Italia di ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas, risparmiando così 110 miliardi di euro.

Francesco Storace sottolinea:

«Nei prossimi anni ci sarà sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica a supporto della transizione energetica e, l’Italia potrà avere un ruolo da protagonista solo creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, dalla lavorazione di materie prime allo sviluppo delle tecnologie, dalla generazione alla distribuzione, fino al consumo di energia, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica. L’indicazione che emerge dallo studio è chiara: siamo di fronte a una opportunità unica, e se vogliamo coglierla pienamente il momento di agire è ora».

L’intervento di Alessandro Maragoni è concentrato sull’industria italiana:

«È un settore industriale composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale, presente soprattutto nei segmenti a maggior valore aggiunto. La transizione energetica costituisce una straordinaria opportunità di crescita industriale per il nostro paese, favorendo la supply security e l’indipendenza tecnologica, oltre che la sostenibilità ambientale. I benefici socio-economici per l’Italia derivanti dallo sviluppo di questo settore sono cospicui e potrebbero equivalere fino al 2% del Pil annuo da qui al 2030».

Sempre secondo questo Piano, il 2030 sarà l’anno di molteplici innovazioni e benefici, specie sul fronte sociale, lavorativo ed economico; su tale aspetto l’Italia conta già su una eccellente filiera nazionale di imprese (circa 790 imprese) che operano in questo settore e facendo leva sul potenziale di innovazione delle eccellenze italiane in tecnologia e know-how .

Da recente studio, appena conclusosi emergono dati migliorativi in termini di benefici del Piano 2030 del settore elettrico per l’economia e l’occupazione rispetto alle stime preliminari e cautelative presentate all’Assemblea pubblica di Elettricità Futura il 21 giugno 2022.