Un tempo, quando la vita aveva ritmi più lenti, porsi questa domanda non avrebbe avuto senso. Le occasioni di riposo per il corpo e per la mente si presentavano da sé nel corso della giornata. Oggi, invece, è forte e frequente, nel corso della giornata, il bisogno di “rallentare”: i momenti di relax vanno ricercati e difesi in giornate sempre più accelerate.
Alla ricerca del proprio equilibrio
Rilassarsi non ha nulla a che vedere con il dormire; rilassarsi significa soprattutto rigenerare anima e corpo per essere in grado di agire con calma e concentrazione, con energia e predisposizione d’animo positiva verso il mondo e gli altri.
Per comprendere come rilassarci, cerchiamo in primis di capire in che cosa consiste lo stress. Esso è uno stato di tensione mentale e psicologica (un mix di insoddisfazione, ansia, inquietudine e sovraccarico di stimoli) che si traduce in tensione fisica.
Ogni stimolo esterno provoca una risposta da parte del nostro organismo, una reazione sana e naturale, fisiologica; nel momento in cui, invece, il numero e l’intensità degli stimoli stessi superano una certa soglia, il nostro sistema neurovegetativo (cioè il sistema nervoso autonomo che presiede alle funzioni involontarie dell’organismo, quali la frequenza cardiaca, la sudorazione, la digestione) mette in circolo i cosiddetti “ormoni dello stress”, il cortisolo e l’adrenalina, causando malessere o vera e propria sofferenza. Si tratta di una vera e propria alterazione dei nostri ritmi naturali; essa si traduce in un aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, del ritmo respiratorio, in un calo del metabolismo, nell’alterazione della produzione ormonale e nelle ripercussioni sul sistema immunitario.
Ritrovare una dimensione di rilassamento significa trovare un punto di “equilibrio”, ripristinare la condizione ideale, una conditio salutare in primis per il corpo, riposante per la mente, corroborante per le emozioni e stimolante per le relazioni. Noi stessi, nel momento in cui siamo rilassati, ci sentiamo più tranquilli e, allo stesso tempo, più vivi e soddisfatti.
Leggi anche: Mindfulness: Il contatto con se stessi
Il respiro: un nostro grande alleato
In questa circostanza può essere un nostro grande alleato il respiro, ovvero un soffio vitale che raccorda il nostro interno con l’esterno: inspirando facciamo entrare aria in noi, espirando la facciamo uscire. Il respiro è la base stessa della nostra vita: per vivere abbiamo bisogno di questo flusso continuo. Soffermare la nostra attenzione su questo fluire spontaneo, con calma e tranquillità, è un modo di ascoltare quanto accade all’interno di noi stessi, quanto accade tra noi ed il mondo. Ciò rappresenta già una pausa!
Quando il respiro fluisce come un soffio, come una brezza dentro di noi, anche il battito cardiaco e la pressione sanguigna ritrovano il loro equilibrio in quanto corpo, mente e respiro sono intimamente connessi.
Qualsiasi tecnica di rilassamento parte da una particolare attenzione rivolta alla respirazione. Quando ci concentriamo sull’atto del respiro e lasciamo che inspirazione ed espirazione avvengano in modo naturale, si verifica un fenomeno importante. Il diaframma, la fascia muscolare posta tra polmoni ed addome, comincia a lavorare in modo armonico con i muscoli addominali: è la respirazione diaframmatica, cioè naturale. Essa è il modo di respirare che abbiamo avuto tutti da piccoli e che poi abbiamo perso a causa delle tensioni nervose e muscolari alle quali il nostro corpo è sottoposto quotidianamente.
Per approfondire: SEMINARIO GRATUITO ONLINE: LA PROMOZIONE DEL BENESSERE ATTRAVERSO LE TECNICHE DI RILASSAMENTO
La profondità dell’auto-ascolto
Qual è il trucco?
La risposta è semplicemente non fare niente, non decidere niente ed escludere qualsiasi tipo di volontà o intenzionalità: limitarsi ad ascoltare il proprio respiro.
Proviamo ad assumere una posizione confortevole (seduti o sdraiati, come preferiamo), con l’intento esclusivo di “ascoltarci”, di ascoltare il nostro respiro. Evitiamo, dunque, di “agire”, ma limitiamoci ad osservare ciò che accade. Quando espiriamo, lasciamo che l’aria esca completamente così da lasciare che l’addome si svuoti e si appiattisca; quando inspiriamo, lasciamo che l’aria entri da sé, come se fosse richiamata dal vuoto stesso che si è creato, così da permettere che l’addome si riempi e si dilati. Il ritmo respiratorio deve essere naturale, non deve avere nulla di volontario: esso deve seguire l’andamento del soffio vitale, spontaneo e non razionale.
Affinché la respirazione abbia effetto, tutto il nostro essere deve sentirsi coinvolto, corpo e mente: muscoli, pelle, sistema uditivo, sistema nervoso, cervello, cuore, inconscio. Poniamo attenzione al locale in cui vogliamo regalarci questo momento di profondo relax: esso deve essere gradevole, arieggiato; curiamo la nostra posizione: si può stare seduti su una poltrona oppure sdraiati sul letto, sul divano o su una stuoia; l’importante è sentirsi a proprio agio, comodi e sereni.
Per dedicarci completamente a noi stessi, è necessario trovare uno spazio “tutto per sé”, un momento in cui nessuno e niente possano disturbarci: allora allontaniamo da noi pc, tablet, smartphone o altri strumenti tecnologici che ci distraggono e che ci “rapiscono” da noi stessi: il mondo può fare a meno di noi per pochi minuti! E noi stessi possiamo allontanarci dalla realtà per concentraci soltanto su di noi, sulla nostra dimensione interiore: ci meritiamo questo dono!
In questa vita frenetica, in questo fluire veloce delle giornate, delle ore, dei minuti, dei secondi scanditi dalle lancette di un orologio, è tempo di rallentare, è tempo di fermarsi!