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CLIL dall’infanzia alla scuola secondaria

CLIL dall’infanzia alla scuola secondaria

Con l’acronimo CLIL (Content and Language Integrated Learning) si intende l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera. È un approccio “dual focused” (Coyle, Hood e Marsh, 2010) che mira ad attribuire lo stesso ruolo e la stessa rilevanza sia agli obiettivi linguistico-comunicativi sia a quelli più strettamente disciplinari, legati ai contenuti didattici.

Il CLIL è una metodologia di insegnamento che ha visto i suoi albori nei diversi Paesi europei a partire dalla metà degli anni 1990. Arrivata in Italia grazie allo sviluppo di progetti europei, organizzati da varie istituzioni e Università, ha visto presto alcune scuole attivare sperimentazioni di insegnamenti di contenuti disciplinari in lingua straniera. Molto diffusa nella Unione Europea e sostenuta e promossa dalla Commissione Europea stessa, la metodologia CLIL si fonda sul quadro concettuale delle 4Cs (Coyle, 1999):

  • content,
  • communication,
  • cognition,
  • culture.

Gli albori della normativa

Si inizia a parlare di insegnamento in lingua straniera con la Legge 53 del 2003 che ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e poi con i Regolamenti attuativi del 2010 che hanno introdotto l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera.

La previsione fu, in quel caso, solo per il DNL nell’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno. I Decreti del presidente della repubblica 88 e 89 del 2010, in particolare, introducono l’obbligo di insegnare, nel quinto anno della scuola superiore di II grado, una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera secondo la metodologia CLIL.

Nello specifico, per gli istituti tecnici la DNL deve essere compresa nell’area di indirizzo del quinto anno, e deve essere insegnata obbligatoriamente in lingua inglese, per i licei (esclusi i linguistici) l’insegnamento della DNL deve essere effettuato in una delle lingue comunitarie, per i licei linguistici l’insegnamento di DNL in lingua straniera è prevista già a partire dal terzo anno del corso di studi; nel quarto e quinto anno è previsto inoltre l’insegnamento di una seconda DNL in una lingua straniera diversa dalla prima.

La “Buona scuola” e il CLIL

Con la Legge 107 del 2015, all’articolo 7, vengono definiti come obiettivi formativi prioritari “la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.

Segue la Legge 107, il Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019. Qui, nel punto 4.4 Competenze di lingua straniera, si evidenzia che i percorsi di metodologia CLIL sono fondamentali: per attuare pienamente quanto prescritto dai Regolamenti del 2010 nonché per ampliare l’offerta formativa attraverso contenuti veicolati in lingua straniera in tutte le classi delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Certificazione CLIL

Si legge nel sito del MIUR: “il profilo del docente CLIL della scuola secondaria di secondo grado è caratterizzato da competenze linguistico-comunicative nella lingua straniera veicolare di livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER) e da competenze metodologico-didattiche acquisite al termine di un corso di perfezionamento universitario del valore di 60 CFU per i docenti in formazione iniziale e di 20 CFU per i docenti in servizio”.

La certificazione che si consegue al termine di corsi di perfezionamento, si propone di concretizzare l’idea di un insegnamento e di un insegnante di qualità. È una certificazione che non testa la conoscenza della lingua in astratto ma una competenza metodologica e didattica, che valuta la capacità progettuale, valutativa e comunicativa.


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Le novità

Il percorso di definizione dell’insegnamento DNL prosegue con la pubblicazione in data 28 giugno 2022, del decreto dipartimentale prot. 1511 del 23 giugno 2022. Questo decreto disciplina i corsi di perfezionamento per la metodologia CLIL ma contiene importanti novità.

Per la prima volta infatti si estende la possibilità di formarsi per insegnare poi attraverso la metodologia CLIL anche ai docenti di scuola dell’infanzia e primaria. Questo ampliamento è di sicuro volto ad incrementare la platea di alunni e alunne, studenti e studentesse che possano fruire del percorso didattico in lingua straniera.

Probabilmente, inoltre, portano a pieno compimento quanto delineato già nel 2012 dalle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo di Istruzione: “nell’incontro con persone di diverse nazionalità (l’alunno) è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. (…) Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. (…) In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti”.

Università e USR

Nelle Indicazioni Nazionali era quindi evidente l’intento del legislatore di introdurre sempre più l’uso di lingue e linguaggi differenti all’interno del curricolo scolastico. L’organizzazione dei corsi sarà affidata alle Università, in concerto con gli USR. Le une e gli altri si stanno già muovendo per affidare insegnamenti e stilare calendari. A breve si saprà quale è il livello di adesione alla formazione e a seguire, si comprenderà come avverrà l’implementazione della metodologia CLIL su tutti i livelli di scuola.

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