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Bonus mamme lavoratrici e taglio al cuneo fiscale 2024: dettagli e impatto economico

Bonus mamme lavoratrici e taglio al cuneo fiscale 2024: dettagli e impatto economico

La Manovra di bilancio 2024 in Italia ha introdotto un significativo incentivo per le mamme lavoratrici, nel contesto di un più ampio taglio al cuneo fiscale. Questo provvedimento, che ha come obiettivo principale alleviare il peso fiscale sulle buste paga dei lavoratori italiani, mira a incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro e a sostenere le famiglie con figli. Vediamo nel dettaglio cosa prevede questa nuova misura.

Bonus mamme lavoratrici con 3 o più figli

L’articolo 1, comma 180 della Manovra stabilisce un esonero del 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico dipendente per le lavoratrici madri di tre o più figli. Questo esonero si applica per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

È importante notare che lo sgravio è limitato alle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, escludendo i rapporti di lavoro domestico. Inoltre, il beneficio è soggetto a un tetto massimo annuo di tre mila euro, ripartito su base mensile. La scadenza dell’esonero è fissata al 31 dicembre 2026, ma permane “fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.”

Bonus mamme lavoratrici con 2 figli

In modo sperimentale e per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’esonero del 100% dei contributi IVS si estende alle lavoratrici madri di due figli. Anche in questo caso, è richiesto un contratto a tempo indeterminato e sono escluse le lavoratrici domestiche. Lo sgravio opera fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Salvaguardia delle pensioni

Poiché lo sgravio contributivo ha l’obiettivo di ridurre i contributi destinati alla futura pensione, la normativa assicura la salvaguardia dei trattamenti pensionistici delle lavoratrici interessate.

L’articolo 1, comma 182, stabilisce che “resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche“, garantendo che non vi sia alcun pregiudizio in materia di diritto e misura della pensione.

Importo e impatto in busta paga

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) stima che grazie allo sgravio IVS, le lavoratrici non pagheranno contributi fino a circa 32.600 euro di retribuzione lorda. Al di sopra di questa soglia, si applica il massimale, e i contributi dovuti sono quelli risultanti dall’applicazione dell’aliquota contributiva al reddito eccedente.

L’importo del beneficio, al netto delle imposte, cresce progressivamente fino a circa 1.700 euro, raggiungendo la retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori. Gli effetti di questa misura si intersecano con la proroga al 2024 dell’esonero parziale (6 o 7 punti percentuali) dal versamento dei contributi IVS a carico del lavoratore con retribuzione fino a 35.000 euro.

Taglio al cuneo fiscale 2024

Oltre allo sgravio per le lavoratrici madri, la legge di bilancio proroga, in via eccezionale, per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’esonero parziale dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti. Questo costituisce l’ormai noto taglio al cuneo fiscale 2024, con uno sgravio pari a 6 punti percentuali se la retribuzione imponibile non supera i 2.692,00 euro mensili, al netto del rateo di tredicesima, e 7 punti percentuali per retribuzioni non superiori a 1.923,00 euro mensili, al netto del rateo di tredicesima.

Come per l’esonero destinato alle lavoratrici madri, anche in questo caso, la legge assicura che “resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche“,

In conclusione, la Manovra di bilancio 2024 conferma l’impegno a sostenere le famiglie e promuovere l’occupazione femminile attraverso l’abbattimento del cuneo fiscale e l’introduzione di incentivi specifici per le mamme lavoratrici.

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