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1983-2023, auguri al cellulare: 40 anni dalla nascita del telefono portatile

1983-2023, auguri al cellulare: 40 anni dalla nascita del telefono portatile

Era il 6 marzo 1983, quando il primissimo modello di telefono portatile, Motorola Dyna Tac 8000X, entra a far parte della nostra società, grazie al suo inventore Martin Cooper, oggi 94enne ingegnere della Motorola.

L’ingegnere della Motorola nel 1973 aveva già effettuato la prima chiamata proprio con l’ausilio della nuovissima invenzione: il tanto famoso, quanto bizzarro per la sua mole particolare, “mattone”, soprannominato proprio per la sua grandezza fuori dal comune, anche paragonato ad un walkie-talkie, di non poco peso, se poi si pensa invece ai modelli super sottili che oggi troviamo in vendita.

Nell’aprile 1973, quindi, la prima chiamata per la strada, la prima telefonata senza fili, dove un tempo solo le ormai dimenticate cabine telefoniche dimoravano tra un semaforo e l’altro.

Dagli anni Ottanta, ecco che il telefono cellulare inizia la sua “scalata verso il successo”, l’era della telefonia mobile e il suo ampio commercio, per arrivare poi, nel 2007, all’introduzione del primo modello dell’iPhone. Ed infine, moltissimi modelli di smartphone che oggi hanno rivoluzionato il mercato della telecomunicazione.

Un tempo c’era la cabina del telefono. Poi un nuovo modo di comunicare: il cellulare

Se vogliamo capire da dove tutto è partito e come tutto è cambiato basta solo pensare alle origini della comunicazione a distanza: la tanto ricordata, ma ormai di certo in disuso e assente cabina telefonica, già succitata. Si usciva, si andava per le strade e l’unico sistema per parlare con qualcuno, da lontano, era entrare in queste strane “scatolette formato umano”, le cabine contenenti il telefono, prima a gettoni poi con le tessere magnetiche.

Da lì, l’esigenza di aver più a portata di mano uno strumento che permettesse una connessione a distanza, il telefonino portatile per l’appunto, una straordinaria comodità senza eguali, per poter effettuare una chiamata, di piacere ma anche e soprattutto urgente, da qualsiasi posto e in qualsiasi momento; uno strumento eccezionale di valore e di grande utilità, per le più svariate esigenze… una invenzione rivoluzionaria. Non vi era più quindi necessità e bisogno di trovarsi nei pressi di una cabina. Ecco, dunque, come e perché tutto è cominciato, tutto è cambiato, le cabine, a mano a mano, tolte dalle strade delle nostre città.

Cambia la funzione del telefono portatile: il cellulare evolve in un mix di straordinarie funzioni

I Primissimi cellulari come una utilissima risorsa in caso di emergenza: cosa fare se si rimane di notte fermi in auto, magari persi in mezzo ad una strada sconosciuta? È così che il telefonino compie la sua più nobile funzione, utile a contattare e chiedere aiuto; anche una semplicissima chiamata ai propri familiari o amici lontani.

Con i modelli successivi viene introdotta una altra funzione speciale, l’invio degli SMS: piccoli messaggi scritti, la possibilità di comunicare da lontano anche solo scrivendo, se la capacità di scrivere è più spiccata, una dote più manifesta, ecco come l’introduzione di questa messagistica dà al telefonino una altra veste, offre una diversa possibilità per interagire; sempre solo come mezzo di comunicazione, ma pur sempre un passaggio, un avanzamento dal punto di vista delle funzionalità.

Una rapida ascesa dei telefonini ingombranti, fino al debutto del primo iPhone nel 2007, assai più maneggevole, con la sua connessione ad Internet e le multifunzioni: le app, la musica incorporata e senza farci mancare nulla, anche le prime fotocamere annesse. Non più un semplice telefono ed insieme utile, pratico distributore/contenitore di messaggi, ma un insieme di affascinanti e molteplici “porte verso altri mondi”, spazi variegati e pieni di informazioni ma anche tanto divertimento. I telefonini ormai sono pieghevoli, diventati sottilissimi e spesso anche a costi ridotti, alla portata di tutte le tasche.

Il fascino dei nuovi telefonini e la dipendenza da smartphone: contenitori di mondi, scrigni della nostra identità

Se da un lato l’evoluzione globale della telefonia mobile ha portato con sé innumerevoli vantaggi, dall’altro ha creato un inganno tra i suoi fruitori, che ormai non sanno più vivere senza questo carismatico dispositivo elettronico.

Possiamo anche parlare di dipendenza, sì perché non esiste solamente quella dal cibo, dal gioco d’azzardo, dallo shopping dai videogiochi o dalla droga; il cellulare somministra grandi dosi di “dopamina digitale” una sorta di “droga digitale”, e come affermano moltissimi neuroscienziati e psichiatri, non ha nulla di diverso dalle tantissime altre note dipendenze succitate.


Per approfondire: La dipendenza da Internet – i rischi derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie


La dopamina è un neurotrasmettitore presente nel nostro cervello, scoperta nel 1957 da due scienziati: Arvid Carlsson e Kathleen Montagu. Quando proviamo piacere, la dopamina viene rilasciata e tanto più questo avviene con velocità, tanto più viene a crearsi un circolo vizioso; più piacere durante l’uso dello smartphone, più la dipendenza dalla dopamina sarà amplificata, con la conseguenza di riuscire raramente a staccarsi dal dispositivo, perché fonte di “gratificazione immediata”.

Dunque, la dipendenza può essere non solo da sostanze o dai cibi ma anche dai comportamenti e dalle abitudini che abbiamo. Oggi come oggi, possiamo dunque affermare che l’evoluzione così veloce  e spasmodica quasi incontrollata del cellulare ha portato con sé effetti potenzialmente destabilizzanti a lungo termine. Ha modificato la percezione dell’oggetto, che da risorsa e mezzo di comunicazione avanzato è divenuto pian piano qualcosa di diverso, includendo le sue funzioni primarie, molto spesso lasciate lì  inutilizzate e favorendo lo sviluppo di altre milioni di applicabilità, tutte associabili a quelle del nostro caro PC – anche esso forse, un po’ messo da parte, sostituito dall’uso quotidiano del telefonino.