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Voto sull’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE

Voto sull’inclusione dell’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE

La questione del diritto all’aborto continua a essere uno dei temi più discussi e divisivi in Europa. Le opinioni sono polarizzate, riflesso delle profonde divisioni culturali e religiose presenti nel continente. Da un lato, ci sono coloro che difendono energicamente il diritto delle donne a decidere della propria salute e del proprio corpo, sostenendo che l’accesso all’aborto sia fondamentale per garantire la libertà e l’autonomia femminile. Dall’altro lato, ci sono fazioni che rimangono saldamente ancorate a visioni tradizionali e conservatrici, considerando l’aborto una violazione della dignità umana e dei principi morali.

La votazione al Parlamento Europeo: un passo cruciale

Tuttavia, nonostante le divergenze di opinione, il Parlamento Europeo si prepara a votare su una risoluzione che potrebbe portare a un cambiamento significativo in materia. Il prossimo giovedì 21 aprile, i membri del Parlamento si confronteranno su una proposta che mira a includere esplicitamente il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Questa iniziativa rappresenta un passo importante verso il riconoscimento formale del diritto all’aborto come parte integrante dei diritti umani in Europa.

L’impulso dalla Francia e l’impatto a livello europeo

L’origine di questa risoluzione può essere attribuita all’esempio della Francia, che ha recentemente costituzionalizzato il diritto all’aborto nel proprio paese. Questo passo audace ha suscitato un dibattito a livello europeo, spingendo l’Unione Europea a considerare l’adozione di misure simili a livello comunitario. La votazione del Parlamento Europeo rappresenta quindi un momento cruciale in questo processo, con potenziali conseguenze che potrebbero estendersi ben oltre i confini francesi.

Malta, Polonia, Ungheria e anche l’Italia voteranno contro

Tuttavia, l’approvazione di tale modifica richiede l’unanimità degli Stati membri, e ci sono nazioni, come l’Italia, che potrebbero opporsi fermamente a questo cambiamento, anche a causa dell’influenza della Chiesa cattolica.

La posizione della Chiesa sull’aborto è stata infatti ribadita ancora una volta con fermezza, condannando l’interruzione di gravidanza come una violazione della dignità umana, in particolare quella del nascituro. Questa prospettiva trova eco in alcuni paesi europei che continuano a considerare l’aborto come un peccato morale e un crimine, anziché un diritto fondamentale delle donne.

Ostacoli sulla strada verso l’approvazione

Per tutti questi motivi, sarà quasi impossibile che la Carta dei diritti fondamentali dell’UE venga modificata inserendo il diritto all’aborto. Si prevede infatti che la strada verso l’approvazione sarà ardua, considerando le divergenze di opinione e gli interessi nazionali in gioco. Paesi come Malta, Polonia e Ungheria sono già dichiaratamente contrari a questa iniziativa.

E così, nonostante i progressi di alcune nazioni, con tutta probabilità l’Europa resterà a guardare negando ancora una volta il diritto per le donne di avere il pieno controllo del proprio corpo e della propria vita, complice (anche) la posizione dell’Italia.

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