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Unità di apprendimento scolastico centrate sul tema: esprimersi con il corpo

Unità di apprendimento scolastico centrate sul tema: esprimersi con il corpo

L’attività didattico-educativa, nella sua impostazione scolastica tradizionale, era basata, essenzialmente, sull’articolazione e lo svolgimento dell’insegnamento, declinato in una serie di Unità Didattiche specifiche, che avevano, come orizzonte di riferimento, i contenuti disciplinari, trasmessi dall’insegnante agli alunni, seguendo l’indirizzo di un binario programmatico rigido e caratterizzato dalla tecnica del “travaso di conoscenze e di abilità”, impostata sul principio quantitativo dell’accumulo (tipico di un concetto bancario di cultura).

L’indirizzo delle scienze dell’educazione attuali, nel rispetto dell’attivismo pedagogico, che prende le mosse, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, dalle teorie di autorevoli studiosi, come John Dewey (1859-1952), Adolph Ferriere (1879-1961), Maria Montessori (1870-1952) e altri, ribalta l’impostazione, tipica della vecchia scuola, centrata sulla disciplina e sul ruolo dell’insegnante, per ampliare le competenze di quest’ultimo, affidandogli una funzione più vasta e complessa, rispetto al passato, che non sia più limitata alla semplice trasmissione del sapere e dei saperi, ma allargata alla cura della realtà esistenziale dell’alunno che apprende. In questo modo, la sua azione è orientata a stimolare, nell’alunno, la motivazione verso una forma di apprendimento attivo e partecipato, nel rispetto delle caratteristiche, delle esigenze e dei suoi ritmi di sviluppo personale. Ne deriva l’esigenza, per lui, di utilizzare, nell’azione didattico-educativa, metodologie, strategie e stili di conduzione personalizzati, finalizzati a perseguire, sia gli Obiettivi Specifici di Apprendimento (conoscenze e abilità), sia i Traguardi di Sviluppo (competenze per la vita), in modo da coniugare il sapere, il saper fare e il saper essere (life skills).

IL SIGNIFICATO E IL RUOLO DELLE “UNITÀ DI APPRENDIMENTO”

Secondo le istanze, sopra delineate, appare, perciò, più appropriato sostituire il termine “Unità Didattiche” col termine “Unità di Apprendimento”, la cui impostazione, come abbiamo sottolineato, consente all’alunno diventare il principale attore del suo processo di crescita, maturazione e sviluppo. Proponiamo, qui di seguito, come orizzonte culturale e pedagogico di riferimento, un esempio di Unità di Apprendimento, centrata sull’espressività corporea, la cui traduzione, sul piano applicativo, può riguardare, in particolare:

1. L’ apprendimento unitario da promuovere , attraverso il quale, l’alunno utilizza canali espressivi legati alla corporeità, per manifestare la propria originalità ideativa e rappresentativa, per comunicare e significare, cioè, i processi della funzione cognitiva, della funzione emotivo- affettiva e di quella socio – relazionale, attivando una dinamica interazione, che si configura come una vera e propria forma di veri e propri messaggi totalizzanti della sua identità.

2. La definizione del profilo culturale ed educativo dell’alunno, il quale, alla fine di un percorso formativo significativo deve:

a) conoscere il proprio corpo e, in maniera elementare, il suo funzionamento;

b) padroneggiare le conoscenze e le abilità che, a partire dalle modificazioni dell’organismo, consentono, mediante l’esercizio fisico, l’attività motorio – espressiva, e di squadra, un equilibrato ed armonico sviluppo della propria persona” ( strumenti culturali );

c) sviluppare le tecniche di base della comunicazione gestuale ed utilizzare la gestualità del proprio corpo per esprimere pensieri, sentimenti, stati d’animo;

d) percepire lo spazio gestuale corporeo ed extra corporeo, e controllare e gestisce, in modo corretto e con padronanza espressiva, la postura e la gestualità (ampiezza, direzione, velocità, dinamismo,ecc..);

e) utilizzare il proprio corpo per sperimentare varie forme espressive abbinate al ritmo e alla musica, realizzando forme espressive personali collegabili ad un tema musicale proposto o liberamente scelto;

f) prendere coscienza delle dinamiche che portano all’affermazione della propria identità e, quindi, superare lo smarrimento di fronte a ciò che cambia, a partire da sé stesso e dalla propria esperienza: si può essere ogni volta diversi (a casa, a scuola, con i coetanei, nelle preferenze, nel corpo, nelle reazioni emotive, con le persone dello stesso e dell’altro sesso; come ci vediamo noi, come ci vedono gli altri), pur rimanendo sempre se stessi (conoscenza di sé, in una prospettiva educativa);

LA METODOLOGIA LABORATORIALE

La metodologia laboratoriale risulta particolarmente indicata, nella strutturazione delle Unità di Apprendimento, in quanto risponde, in modo efficace, alle esigenze conoscitive, abilitative e formative sopra esposte e consente, all’insegnante, di partire dal patrimonio espressivo dell’alunno in termini di esperienze, conoscenze e abilità già possedute. A tal fine, egli può partire, inizialmente, con attività espressive motivanti e facili da realizzare, basate su forme di espressione spontanee ed elementari, per passare, man mano, alle tecniche vere e proprie di comunicazione espressiva.

Il percorso formativo potrebbe essere articolato in due momenti fondamentali:

– Un primo momento, in cui ogni alunno prende coscienza del suo ” corpo che parla ” e utilizza forme molto semplici di espressione (mimo, imitazioni di oggetti, animali , persone, ecc..) da eseguire individualmente, a coppie, in gruppo.

– Un secondo momento, in cui ogni alunno sviluppa codici espressivi sempre più ricchi e vari, utilizzando attività ludiche, esercizi a corpo libero o con piccoli attrezzi. In questa fase, l’alunno passa, gradualmente, dall’asse dell’impegno individuale (riflessione, meditazione e coscienza di sé) a quello esterno (interazione con l’ambiente topologico, spazio- temporale, spazio vitale), attraverso l’esperienza di attività senso-percettive, fino ad arrivare a sviluppare competenze educative di tipo relazionale (interazione con altre persone ).

Potranno essere utilizzati, a seconda delle esigenze, i metodi dell’assegnazione dei compiti (attività convergente), della libera esplorazione, della scoperta guidata, della risoluzione dei problemi (attività divergente) o metodi misti Indichiamo, ora, in breve sintesi, qualche esemplificazione di Unità di Apprendimento, ricavate da alcune buone pratiche sull’espressività corporea, realizzate in vari ordini di scuola :

1. Eseguire forme di espressione corporea basate su fenomeni o situazioni contrastanti (caldo / freddo – gioia / dolore – pesantezza / leggerezza – lentezza / velocità ecc..)

2. Produrre su un tema scelto dall’insegnante, semplici composizioni coreografiche anche su base musicale

3. Interpretare ed eseguire forme di espressione corporea legate al mimo, alla drammatizzazione, alla danza, ecc..

4. Ideazione e produzione personale di composizioni su temi liberamente scelti dagli alunni.

LE VERIFICHE

Le verifiche riguarderanno la conoscenza e l’utilizzazione, in modo creativo, delle possibilità espressive e comunicative del corpo. Oggetto delle verifiche saranno: l’osservazione e la registrazione dell’insieme delle conoscenze e delle abilità, riferite agli Obiettivi Specifici di Apprendimento (asse dell’istruzione), proiettate nella prospettiva di un arricchimento del patrimonio espressivo e comportamentale dell’alunno, riguardanti gli Obiettivi Formativi, previsti dai Traguardi di Sviluppo (asse dell’educazione).

Sarà utile, in ogni caso, che l’insegnante discuta, con l’alunno, sulle dinamiche del processo di apprendimento, sugli gli esiti personali, riferiti ai prodotti dei lavori individuali e di gruppo, alla fine di un percorso formativo significativo.

A tale scopo, può essere utile elaborare una griglia di rilevamenti, riassunti nella scheda sotto riportata, con l’assegnazione di un preciso punteggio ad ogni genere di performance (da un massimo di 5 punti a un minimo di 1 punto).

Tale griglia, che potrà essere elaborata e compilata dall’insegnante, prevede, anche, l’autovalutazione dell’alunno, accompagnata dalla sua dichiarazione del grado di soddisfazione provato. Griglia di osservazione Punti Risultati attesi Valutazione dell’insegnante Autovalutazione dell’alunno Grado di soddisfazione dell’alunno

5 Utilizza il linguaggio del corpo, per interpretare ed esprimere, in modo creativo ed autonomo, i vissuti personali Livello Alto Livello Alto Sono molto soddisfatto

4 Utilizza codici espressivi legati ad un modello prestabilito (es. imitazioni) e con la guida dell’insegnante. Livello Medio Livello Medio Sono abbastanza soddisfatto

3 Conosce e utilizza un repertorio espressivo essenziale. Livello Medio – Basso Livello Medio – Basso Sono parzialmente soddisfatto

2 Conosce e utilizza l’espressività corporea con difficoltà, in modo parziale e occasionale Livello Basso Livello Basso Non sono soddisfatto

1 Non predilige , né utilizza forme di comunicazione non verbale. Livello Scarso Livello Scarso Mi sento inadeguato al compito