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Tumori e utilizzo del telefono cellulare: INAIL costretta all’indennizzo

Tumori e utilizzo del telefono cellulare: INAIL costretta all’indennizzo

Il fatto

A causa dell’utilizzo prolungato del telefono di servizio, un lavoratore ha contratto una tra le peggiori malattie esistenti. All’uomo è stato diagnosticato un neurinoma del nervo acustico che gli ha provocato sordità sinistra, paresi del nervo facciale, disturbo dell’equilibrio e sindrome depressiva. Dagli accertamenti effettuati è emersa una elevata probabilità che la patologia sia stata causata dall’uso del telefono cellulare. Negli anni compresi tra il 1995 e il 2008, infatti, per adempiere alle sue mansioni, l’uomo aveva utilizzato il telefono per oltre due ore al giorno.

La sentenza

Il nesso di casualità tra la malattia e l’invalidità del 53% riconosciuta all’uomo oggi in pensione è stata attribuita alla tecnologia Etacs, in vigore in quegli anni. Vale a dire alle radiofrequenze dell’epoca, molto più invasive di quelle odierne. Il consulente tecnico dei giudici, nell’evidenziare che l’eziologia del neurinoma dell’acustico non è conosciuta, ha riferito che tra i fattori concausali vi è l’esposizione a radiofrequenze allorquando essa è di sufficiente entità.

Secondo i calcoli effettuati in sede di consulenza tecnica, l’uomo ha utilizzato il telefono per oltre 10mila ore. Questo perché egli aveva l’onere di risolvere i problemi agli impianti, e tra i suoi obblighi vi era anche una sorta di reperibilità, ragione per cui doveva rendersi disponibile telefonicamente anche al di fuori dell’orario di lavoro. In quanto capo dei manutentori trascorreva buona parte della giornata lavorativa al telefono. Tutte circostanze confermate dai suoi colleghi, e che hanno pesato sulla decisione dei giudici della Corte di Appello di Torino (sentenza 519/22, pubblicata il 3 novembre dalla sezione lavoro).

Gli studi sul nesso di causalità tra la malattia e l’utilizzo del telefono cellulare

È però bene precisare che secondo l’AIRC (Fondazione per la Ricerca sul Cancro) al momento non è possibile affermare che l’uso dei cellulari possa causare un tumore. Le prove disponibili non sono sufficienti per affermare che vi sia un nesso, in particolare per i cellulari di nuova generazione. Un lieve aumento di rischio è stato segnalato dai risultati di alcuni studi solo per il neurinoma e il glioma.

I cellulari, però, funzionano utilizzando onde radio, per cui i tessuti a contatto con l’apparecchio possono assorbire questa energia.

Alla stessa conclusione è arrivato uno studio coordinato dall’International Agency for Research on Cancer (Iarc), pubblicato sulla rivista Environment International. Attraverso una ricerca che ha analizzato i registri dei tumori di Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, gli scienziati sono arrivati alla conclusione che l’incremento dei casi di gliomi riscontrato in Scandinavia negli ultimi 35 anni non sarebbe connesso all’uso del telefono. Sono stati analizzati i casi di gliomi riscontrati sulla popolazione maschile senza che emergesse alcun nesso tra la patologia e l’uso del telefono. Non vi è stato, inoltre, alcun aumento della comparsa di questi specifici tumori.

Uno studio condotto in America ha, però, affrontato altre conseguenze connesse all’abuso del cellulare.

Conseguenze psicologiche ed emotive di un uso eccessivo del telefono cellulare

Un utilizzo eccessivo del dispositivo, infatti, non diventa opportuno solo perché, attualmente, non c’è nesso con i tumori cerebrali. Ci sono aspetti psicologici ed emotivi altrettanto importanti, come evidenziato da una ricerca della Kent State University (Ohio, USA), pubblicata sulla rivista Computers in Human Behavior.

Sono stati comparati i dati reperiti sull’uso del telefonino da parte della popolazione campionata, con l’esito di uno specifico questionario informativo sull’uso del cellulare e con quelli di un test psicologico per misurare ansia, depressione, felicità e stress.

È emerso che chi utilizza il dispositivo per più ore al giorno ha maggiori livelli di ansia e di infelicità, oltre ad una diminuzione della concentrazione, con ovvie conseguenze per le prestazioni e performance scolastiche e lavorative.

È pur vero che lo stesso apparecchio può essere utilizzato pure per funzioni “nobili”, quali ad esempio leggere un quotidiano od un libro, ma l’auspicio (anche per la salute dei nostri occhi) è di tornare, laddove possibile, all’utilizzo della carta.

Insomma, nonostante non vi siano evidenze di correlazione tra uso del cellulare e tumori, è bene limitarne l’uso… facile a dirsi, più difficile a farsi. In ogni caso, la prudenza è d’obbligo.