Nel corso della nostra evoluzione, gli esseri umani hanno sviluppato una serie di comportamenti istintivi che affondano le radici nei nostri antichi predecessori. Alcuni di questi comportamenti, sebbene possano sembrare irrilevanti o curiosi oggi, rivelano interessanti connessioni tra il nostro passato ancestrale e il nostro comportamento attuale. Uno di questi comportamenti riguarda la reazione dei neonati al contatto fisico e al modo in cui questo influenza il loro pianto.
In base a un antico istinto innato, i bambini sono sensibili alla percezione di essere tenuti in braccio mentre qualcuno cammina, un comportamento che li rassicura profondamente. Quando un bambino si trova tra le braccia di un genitore o di un’altra persona e avverte che questa persona è in posizione eretta e in movimento, si sente naturalmente più al sicuro. La ragione di questa tranquillità risiede nella comprensione che il bambino acquisisce: chi lo sta sorreggendo è pronto a reagire rapidamente in caso di pericolo.
Un recente studio, pubblicato su Current Biology, ha meticolosamente indagato questo fenomeno, spiegando perché i bambini tendono a placare il loro pianto quando vengono sollevati da una persona in piedi, mentre possono manifestare disagio se sono abbracciati da qualcuno seduto o, ancor peggio, quando vengono messi nella culla. Nel secondo scenario, il bambino può percepire un senso di solitudine e vulnerabilità istintiva verso eventuali minacce.
Questo comportamento è un riflesso inconscio profondamente radicato nel nostro passato ancestrale. Gli esseri umani mantengono una serie di istinti animali, tra cui l’impulso primordiale di autoconservazione e il naturale istinto di fuggire dal pericolo. Anche nei neonati di età inferiore ai sei mesi, questi istinti ancestrali emergono in modo evidente, mettendo in luce quanto profonda sia la connessione tra il nostro comportamento odierno e le nostre antiche origini evolutive.
Risposte comportamentali e fisiologiche nei bambini
Questo fenomeno è comune non solo tra gli esseri umani ma anche tra i cuccioli di molte altre specie di mammiferi.
È una esperienza che quasi tutti i genitori hanno affrontato almeno una volta nella loro vita: camminare con il proprio bambino in braccio è spesso un modo efficace per calmarlo e conferirgli una sensazione di sicurezza, indipendentemente dalla causa del suo disagio.
Questa semplice tecnica si dimostra efficace in molte situazioni, rappresentando un valido strumento per gestire con successo momenti di grande stress, come il pianto inconsolabile o le prime manifestazioni di capriccio.
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