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Narges Mohammadi: l’attivista iraniana premiata con il Nobel per la pace 2023

Narges Mohammadi: l’attivista iraniana premiata con il Nobel per la pace 2023

Il Comitato norvegese per il Nobel ha conferito il Nobel per la Pace del 2023 all’attivista iraniana Narges Mohammadi. Il riconoscimento è dovuto al suo straordinario impegno nella lotta contro l’oppressione delle donne in Iran.

In generale le sue lotte si sono concentrate sulla promozione dei diritti umani e della libertà per tutti. Mohammadi è diventata un’icona nel suo costante sforzo per portare cambiamenti significativi in un contesto politico e sociale sfidante come l’Iran.

Nata nel 1972 a Zanjan, una città a nord-ovest di Teheran, Narges Mohammadi ha intrapreso sin dall’università una fervente attività nei movimenti per i diritti delle donne. La svolta avviene successivamente quando diventa vicepresidente del Centro dei difensori dei diritti umani. Questo centro è un’organizzazione fondata dalla premio Nobel per la pace Shirin Ebadi.

Il suo impegno principale è stato rivolto alla difesa dei diritti dei detenuti e dei prigionieri politici, oltre alla promozione dell’abolizione della pena di morte.

La sua dedizione e il suo coraggio l’hanno portata a essere arrestata ben 13 volte dal regime politico-religioso iraniano. Inoltre ha subito ben cinque condanne penali e accumulando una pena totale di 31 anni di prigione. Ha anche sperimentato pene corporali, tra cui 154 frustate, subendo ingiustamente la repressione da parte del governo.

L’importanza del suo lavoro è stata ulteriormente evidenziata durante le proteste scoppiate in Iran nel settembre 2022 in seguito alla morte di Mahsa Amini. Quest’ultima era una giovane donna curda di 22 anni , ed è stata fermata dalla polizia religiosa per aver trasgredito le leggi sull’abbigliamento islamico.

Queste proteste, che hanno rappresentato una delle sfide più serie al regime teocratico iraniano, sono state simboleggiate dallo sloganDonna – Vita – Libertà“.

La lotta di Mohammadi contro l’oppressione e il suo impegno per i diritti umani in Iran

Nonostante la sua detenzione nel notorio carcere di Evin a Teheran, dove vengono spesso rinchiusi i detenuti politici, Narges Mohammadi è riuscita a sostenere i manifestanti. Inoltre ha svolto il ruolo di guida morale, dimostrando un coraggio straordinario.

Le proteste hanno subito una violenta repressione da parte del regime, con oltre 500 morti e circa 20.000 arresti. Il Nobel per la pace è uno dei premi internazionali più prestigiosi. Di solito viene assegnato a individui che lavorano instancabilmente per la promozione della pace e dei diritti umani.

Il 2022 era stato un anno particolare per quanto riguarda il Nobel per la pace, perché come forse molti ricorderanno era stato assegnato a due organizzazioni umanitarie e cioè una russa e una ucraina. In quel momento ci trovavamo all’inizio di un conflitto molto grave, che ancora purtroppo non si è concluso.

Quest’anno invece è stata fatta una scelta diversa e cioè su una donna, che come abbiamo visto all’inizio dell’articolo, si è dimostrata molto coraggiosa nel difendere i diritti delle altre donne in Iran. Il Nobel per la pace 2023 a Narges Mohammadi quindi è un segno tangibile del suo coraggio e della sua dedizione nella difesa dei diritti umani in un contesto così difficile come l’Iran.

Il Comitato norvegese per il Nobel ha espresso il desiderio di onorare il suo straordinario impegno, che rappresenta una luce di speranza per una società più giusta e libera.

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