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Maternità obbligatoria: cos’è e come fare domanda

Maternità obbligatoria: cos’è e come fare domanda

Il congedo di maternità obbligatorio o maternità obbligatoria è un diritto riconosciuto alle lavoratrici madri (e in taluni casi ai lavoratori padri) al fine di garantire il benessere della madre e del bambino nel periodo immediatamente successivo al parto. Questo congedo obbligatorio ha una durata di 5 mesi, divisi in due mesi precedenti e tre mesi successivi al parto.

Tuttavia, a partire dal 2019 con la Legge di Bilancio, è stato introdotto il cosiddetto “congedo di maternità flessibile”, che permette alle lavoratrici madri di scegliere se utilizzare i due mesi di congedo obbligatorio precedenti al parto o di prolungare il congedo successivo al parto fino a 5 mesi consecutivi.

Congedo di maternità obbligaroria: normativa

Le norme di riferimento per la tutela della maternità obbligatoria sono molteplici e includono sia la Costituzione italiana che il Codice Civile. In particolare, l’articolo 37 della Costituzione garantisce una “adeguata protezione alla madre e al bambino”, mentre l’articolo 2110 del Codice Civile prevede che, in caso di gravidanza o puerperio, il prestatore di lavoro abbia diritto alla retribuzione o a un’indennità, il cui importo e durata sono stabiliti dalle leggi speciali o dagli usi del settore.

Tuttavia, la disciplina principale per la tutela della maternità obbligatoria è contenuta nel Testo Unico della maternità (D.Lgs 151/2001), che ha subito diverse modifiche e integrazioni nel tempo. Questo decreto legislativo disciplina in modo dettagliato i diritti e i doveri dei datori di lavoro e delle lavoratrici madri in materia di maternità, stabilendo anche la durata del congedo obbligatorio di 5 mesi (diviso in due mesi precedenti e tre mesi successivi al parto).

Cos’è e come funziona

La maternità obbligatoria è un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che spetta alle lavoratrici madri, e che copre un arco di tempo di 5 mesi a cavallo del parto. Questo periodo di astensione è tutelato dalla Costituzione italiana, dal Codice Civile e dal Testo Unico della maternità.

La lavoratrice madre ha diritto a due tipi di tutele: una economica e una normativa.

  • La tutela economica prevede il diritto alla retribuzione o a un’indennità durante il periodo di astensione dal lavoro.
  • La tutela normativa, invece, prevede che il periodo di assenza dal lavoro per maternità sia computato nell’anzianità di servizio del lavoratore.

I congedi, i riposi e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori connessi alla maternità e paternità valgono sia in caso di figli naturali quanto adottivi e in affidamento. Inoltre, la tutela spetta a tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro che hanno, che sia a tempo pieno, parziale o di apprendistato.

Tuttavia, per i lavoratori con contratto di apprendistato o a tempo parziale, è importante specificare che vengono riconosciuti gli stessi diritti dei colleghi a tempo pieno. Ciò significa che anche loro hanno diritto alla tutela economica e normativa prevista dalla legge in caso di maternità.

Durata astensione obbligatoria

Il periodo di astensione obbligatoria, o congedo di maternità obbligatorio, ha una durata complessiva di 5 mesi e si estende a cavallo del parto. In particolare, il congedo inizia due mesi prima della data presunta del parto e termina tre mesi dopo il parto.

Tuttavia è possibile usifruire di un ulteriore del congedo di maternità flessibile, un’opzione offerta alle lavoratrici che permette loro di scegliere di prendere il periodo di astensione obbligatoria di 5 mesi in modo più flessibile. In particolare, la lavoratrice può decidere di prendere 1 mese di congedo prima della data presunta del parto e 4 mesi dopo il parto.

Tuttavia, per poter usufruire della maternità flessibile, la lavoratrice deve avere un certificato medico che attesti l’assenza di rischi per la salute della madre e del bambino, nonché la corretta prosecuzione della gravidanza. Questo certificato può essere rilasciato da un medico del Servizio sanitario nazionale o da un medico competente in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

E’ importnte sottolineare che questo periodo di astensione dal lavoro serve a garantire alle madri il tempo necessario per la cura e l’allattamento del neonato, nonché per il proprio recupero fisico e psicologico. Inoltre, esso rappresenta un’opportunità per le madri di stabilire un legame affettivo con il bambino e di gestire al meglio la difficile transizione verso la nuova vita di genitore.

Congedo di maternità obbligatorio, documenti necessari

Per richiedere il congedo di maternità obbligatorio, la lavoratrice madre deve presentare al datore di lavoro la documentazione necessaria. Il primo documento richiesto è quello che indica la data presunta del parto, fondamentale per calcolare la durata esatta del periodo di astensione obbligatoria.

In caso di astensione anticipata, la lavoratrice dovrà fornire una certificazione rilasciata dall’Ispettorato del Lavoro o dall’ASL, a seconda dei casi. Nel caso di richiesta di flessibilità, invece, sarà necessario allegare un certificato medico aziendale che attesti l’assenza di controindicazioni.

Una volta presentata la domanda, la lavoratrice dovrà inviare al datore di lavoro una copia della stessa, in modo da garantire la conoscenza delle date del congedo. Infine, al termine del periodo di astensione, sarà necessario fornire il certificato di nascita del bambino per calcolare in modo preciso la durata del congedo di maternità obbligatorio.

Dove presentare la domanda

Se si desidera presentare la domanda di maternità in autonomia online, è necessario seguire le seguenti indicazioni.

In primo luogo, è necessario avere SPID. Una volta entrati nell’area riservata, si può procedere con la compilazione della domanda di maternità obbligatoria.

La procedura richiederà i seguenti dati:

  1. Dati anagrafici, di residenza e di recapito;
  2. Dati relativi alla maternità, come la data presunta del parto, l’intenzione di avvalersi della flessibilità o di essere in interdizione anticipata;
  3. Dati relativi al rapporto di lavoro, come il datore di lavoro attuale, la data di assunzione e il settore di appartenenza;
  4. Modalità di pagamento della prestazione.

Dopo l’inserimento di tutti i dati necessari, si avrà un’ultima schermata in cui verranno riepilogati i documenti necessari da allegare e il riepilogo della domanda stessa, in modo da poterla controllare prima dell’invio.

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