La transizione dai 24 ai 60 Crediti Formativi Universitari (CFU) rappresenta un passaggio cruciale nel panorama della formazione degli aspiranti docenti in Italia. Con l’introduzione della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, è essenziale comprendere le implicazioni di questa transizione per coloro che aspirano a una carriera nell’insegnamento.
Introduzione alla Riforma
La Riforma, voluta dall’ex Ministro Bianchi e successivamente confermata dall’attuale Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha introdotto significativi cambiamenti nel percorso di formazione degli insegnanti. Un elemento chiave è il passaggio dai precedenti 24 CFU ai nuovi 60 CFU come requisito d’accesso ai concorsi e all’abilitazione all’insegnamento.
Differenze tra i 24 e i 60 CFU
I 24 CFU rappresentavano un requisito preliminare per l’ammissione ai concorsi e l’accesso al TFA Sostegno, ma non conferivano l’abilitazione all’insegnamento. In contrasto, i percorsi da 60 conducono direttamente all’abilitazione in una specifica classe di concorso, garantendo l’inserimento nella I fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS).
Contenuti e struttura dei percorsi
Mentre i 24 CFU comprendevano materie trasversali, i percorsi da 60 crediti formativi sono specifici per ciascuna classe di concorso, approfondendo le discipline e le metodologie didattiche correlate. La struttura dei percorsi abilitanti include tirocini diretti e indiretti, oltre a moduli su inclusione scolastica, discipline pedagogiche, linguistiche e metodologie didattiche.
Modalità e costi
Le modalità di erogazione variano: i percorsi da 60 CFU prevedono una frequenza in aula per almeno il 70% delle attività, con possibilità di telematica per una parte delle lezioni. I costi sono maggiori rispetto ai precedenti 24, con un tetto massimo stabilito dal DPCM del 2023.
Implicazioni per gli aspiranti docenti
Gli aspiranti docenti con i 24 CFU ottenuti entro ottobre 2022 possono partecipare ai concorsi fino a dicembre 2024. Tuttavia, per ottenere l’abilitazione, è necessario completare un percorso abbreviato da 36 CFU. Dopo il 2025, l’abilitazione ai 60 crediti formativi universitari diventa un requisito indispensabile per partecipare ai concorsi.
Domande frequenti
Riconoscimento dei 24 CFU: essi possono essere riconosciuti come parte dei 60 CFU, purché includano almeno 10 CFU di tirocinio diretto.
Procedura di riconoscimento: il riconoscimento avviene automaticamente al momento dell’iscrizione ai percorsi abilitanti.
Accesso ai concorsi: fino al 2024, i candidati con i 24 crediti formativi universitari possono partecipare ai concorsi, ma dal 2025 sarà richiesta l’abilitazione ai 60 crediti formativi universitari.
Accesso alle GPS: i laureati con 24 CFU possono accedere alle GPS e conseguire l’abilitazione senza partecipare ai concorsi, ma l’assunzione a tempo indeterminato richiederà l’abilitazione.
Scelta dei percorsi
I percorsi sono erogati da Università e Istituzioni AFAM accreditate e possono variare in base alle esigenze dei candidati, con opzioni da 30 o 60 a seconda della situazione individuale.
La transizione dai 24 ai 60 crediti formativi rappresenta un momento cruciale per gli aspiranti docenti, richiedendo una comprensione chiara delle nuove normative e delle opzioni disponibili. Con la giusta preparazione e una scelta oculata dei percorsi, gli aspiranti possono perseguire con successo la loro carriera nell’insegnamento.
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