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La salute mentale: cos’è e che ruolo riveste oggi

La salute mentale: cos’è e che ruolo riveste oggi

Nell’ultimo decennio, grazie anche all’avvento di internet e dei social media, si è assistito alla diffusione di un fenomeno, più comunemente noto come “campagna di sensibilizzazione“. Una tendenza che ha permesso di porre l’accento su svariate tematiche, molte delle quali estremamente importanti per la vita di tutti noi. Nascono così delle giornate ad hoc, il cui compito è quello di informare, divulgare e sensibilizzare la stragrande maggioranza della popolazione. Un po’ come avviene per le festività segnate in rosso sul calendario, senza le quali probabilmente dimenticheremmo di celebrare la libertà, l’amore, la famiglia, sebbene essenziali e inalienabili.

Il 10 ottobre 2024, ricorre la Giornata mondiale della salute mentale.

 

 Ma cosa si intende per “salute mentale”?

 La salute mentale rappresenta una componente imprescindibile per il nostro benessere. Basti pensare alla definizione di salute fornitaci dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o di infermità”. Il messaggio intriso in queste poche righe è chiaro e per nulla scontato: un soggetto può dirsi in salute a condizione che TUTTE le parti che lo compongono siano in perfetto equilibrio tra loro, non ultima la sfera mentale. In assenza di salute mentale, infatti, si parla di “disturbo mentale“.

Cos’è il disturbo mentale e quali sono i fattori scatenanti?

 Psicologia e psichiatria descrivono il disturbo mentale nel seguente modo: “Si tratta di una condizione patologica che colpisce la parte che riguarda la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattivo, vale a dire sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o causargli una sofferenza personale soggettiva”. Non occorre una laurea in medicina per comprenderne l’impatto distruttivo e potenzialmente letale. È possibile allora estirpare il problema alla radice?  Rintracciare le cause scatenanti e giocare d’anticipo? Non esiste una risposta risolutiva e univoca a questo quesito, poiché molteplici sono i fattori che influenzano il nostro benessere mentale (ambiente, status sociale, potere economico) e pertanto non facilmente prevedibili e controllabili.

Nella nostra società i disturbi mentali costituiscono un importante problema di sanità pubblica, e si presentano senza distinzione d’età o sesso. I soggetti sperimentano difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane, sul posto di lavoro, nei rapporti interpersonali. A rincarare la dose, gli elevati costi socioeconomici che le persone colpite ed i familiari si vedono costretti a sostenere, servendosi delle sole risorse a loro disposizione.

Una presa di coscienza, quella raggiunta, che ha aperto i battenti ad una ricerca attiva, volta all’adozione di misure preventive, oltre che di cura delle patologie preesistenti. L’Oms rimarca, infatti, l’importanza della prevenzione e della promozione della salute mentale, le quali si fondano su una adeguata comprensione dei segnali che lasciano presagire l’insorgenza di un qualche disturbo mentale.

Rischi correlati ai disturbi mentali

I dati ci confermano che una persona affetta da disturbo mentale è spesso più incline a patologie quali diabete e problemi cardiovascolari, nonché tassi di disabilità e di mortalità più elevati rispetto alla media della popolazione. In soggetti con depressione maggiore e schizofrenia, la percentuale di morte prematura si aggira intorno al 40/60% a causa di altre malattie non trattate (HIV, cancro), e di suicidio, seconda quanto a cause di mortalità tra i giovani.

Un nemico invisibile

“Secondo il rapporto Unicef “On my mind”, The State of The World’s Children 2021, a livello globale 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato. L’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati.” Uno spaccato sociale che mostra dati allarmanti, destinati a subire una brusca impennata se il problema non verrà arginato. La Giornata mondiale della salute mentale è un monito, rivolto a chi questa realtà non la conosce, a chi l’ha vissuta/la sta vivendo in prima persona, o a chi ne è stato triste ed impotente spettatore. L’obiettivo è quello di smascherare un nemico invisibile che miete silente le sue vittime. A volte, due labbra che abbozzano un sorriso possono essere una pubblicità ingannevole, volta solo a vendere una felicità fittizia o inesistente. Un’attenzione in più, uno sguardo più in là, possono fare la differenza. Spesso, l’urlo di aiuto non proviene dalla bocca di una persona, ma dai suoi occhi. Se il fardello che portate sulle vostre spalle è troppo pesante, non esitate a chiedere aiuto.

Il dolore va rispettato, accolto e validato, in ogni sua forma.

Per ulteriori chiarimenti, è possibile consultare il Portale web del Ministero della salute, nella sezione dedicata alla salute mentale. Chiunque versi in condizioni di disagio e/o bisogno, può rivolgersi alle seguenti strutture:

Dipartimento di salute mentale

Il Dipartimento di salute mentale (DSM) è l’insieme delle strutture e dei servizi che hanno il compito di farsi carico della domanda legata alla cura, all’assistenza e alla tutela della salute mentale nell’ambito del territorio definito dall’Azienda sanitaria locale (ASL).
Il DSM è dotato dei seguenti servizi:

  • servizi per l’assistenza diurna: i Centri di Salute Mentale (CSM)
  • servizi semiresidenziali: i Centri Diurni (CD)
  • servizi residenziali: strutture residenziali (SR) distinte in residenze terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative
  • servizi ospedalieri: i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e i Day Hospital (DH).

L’offerta assistenziale è completata dalle Cliniche universitarie e dalle case di cura private.