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Il premierato in Italia: cosa è e cosa cambia con la riforma costituzionale

Il premierato in Italia: cosa è e cosa cambia con la riforma costituzionale

Il “premierato” è un termine usato per descrivere un nuovo sistema di rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio in Italia, proposto dal Governo Meloni.

Questo sistema è parte di un disegno di legge di riforma costituzionale che mira a modificare la Costituzione italiana, concentrandosi principalmente sul potenziamento dei poteri del Presidente del Consiglio dei Ministri e sull’istituzione di un’elezione diretta per tale ruolo. In questa guida, spiegheremo in modo chiaro cosa è il premierato, come funziona e cosa prevede il disegno di legge di riforma costituzionale in Italia.

Cos’è il premierato

Il “premierato” rappresenta un tentativo di ridefinire il ruolo del Presidente del Consiglio, rendendo possibile l’elezione diretta di questa figura politica.

Questo sistema mira a eliminare la necessità di una relazione di fiducia con il Parlamento e a conferire al Presidente del Consiglio un ruolo più centrale e indipendente, paragonabile a quello di un “sindaco d’Italia”.

Tuttavia, è importante notare che questa posizione rimarrà strettamente connessa a un rapporto di fiducia con il Parlamento.

Esempi di premierato

Al momento, non esiste un esempio di premieratopuroin Europa. Tuttavia, vi sono repubbliche monarchie parlamentari, come nel Regno Unito, in cui il Primo Ministro ha un ruolo di rilievo grazie a una legge elettorale basata sul sistema maggioritario.

In Germania e in Spagna, esiste la “sfiducia costruttiva“, che impedisce al Parlamento di votare una mozione di sfiducia al Governo senza contemporaneamente concedere la fiducia a un nuovo esecutivo.

La proposta di premierato in Italia rappresenta un approccio unico rispetto ad altre realtà europee, poiché cerca di introdurre una nuova forma di governo presidenziale.

Cosa prevede il premierato in Italia

Il disegno di legge di riforma costituzionale che introduce il premierato in Italia prevede alcune modifiche chiave:

  • Elezione diretta del Premier: il Presidente del Consiglio sarà eletto direttamente dal popolo attraverso un suffragio universale e rimarrà in carica per 5 anni.
  • Nuova modalità di elezione: la votazione per il Premier avverrà tramite un’unica scheda e sarà contemporanea al rinnovo delle Camere.
  • Premio di maggioranza: il disegno di legge suggerisce l’istituzione di un premio di maggioranza, ma eventuali modifiche alla legge elettorale saranno elaborate dal Parlamento in seguito.
  • Cosa accade dopo le votazioni: in caso di mancata approvazione della mozione di fiducia del Governo, il Presidente della Repubblica avrà il compito di incaricare il Presidente del Consiglio eletto (dimissionario) o un altro parlamentare eletto nello stesso partito o nella stessa coalizione di maggioranza di formare un nuovo Governo. Questo processo può avvenire solo una volta durante la legislatura, dopo di che si tornerà immediatamente alle elezioni.
  • Norma anti-ribaltone: questa norma mira a prevenire la formazione di Governi “tecnici” guidati da figure esterne ai partiti. Il capo dello Stato avrà il compito di incaricare un parlamentare eletto con la maggioranza di portare avanti il programma del Premier eletto. Questo assicura che il nuovo Presidente del Consiglio sia scelto tra i parlamentari eletti nello stesso partito o nella stessa coalizione di maggioranza del predecessore e che il cambio possa avvenire solo una volta durante la legislatura.

Iter di approvazione del premierato

Il disegno di legge di riforma costituzionale che introduce il premierato deve essere approvato da almeno due terzi dei membri di entrambe le Camere del Parlamento. In caso di mancata approvazione, è possibile richiedere un referendum popolare per confermare o respingere la riforma.

Il disegno di legge dovrebbe entrare in vigore con la prossima legislatura o con il primo scioglimento delle Camere successivo all’approvazione.

Critiche al premierato

Il premierato ha suscitato diverse critiche da parte dell’opposizione e di alcuni esperti. Alcuni ritengono che la riforma alteri gli equilibri tra i poteri del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio, favorendo quest’ultimo.

Altri ritengono che, nonostante il potenziamento dei poteri del Premier, la riforma sia incompleta poiché non conferisce a questa figura alcune prerogative cruciali, come la possibilità di nominare e destituire i Ministri.

Al momento, sembra che il disegno di legge di riforma costituzionale non abbia l’appoggio delle necessarie forze politiche, e la discussione e le modifiche potrebbero continuare.

Entrata in vigore del premierato

Se la riforma viene approvata, entrerà in vigore con la prossima legislatura o con il primo scioglimento delle Camere successivo all’approvazione. Tuttavia, il destino della riforma dipende dall’approvazione da parte del Parlamento e dalla possibilità di richiedere un referendum popolare. La situazione è in evoluzione, e ulteriori sviluppi potrebbero influenzare il percorso del premierato in Italia.

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