L’influenza ha tenuto migliaia di italiani a letto durante le festività natalizie, ma secondo gli esperti, il picco dei contagi dovrebbe essere raggiunto tra fine gennaio e inizio febbraio, con una successiva discesa.
L’ex direttore della Divisione di Malattie Respiratorie e Allergiche presso l’Azienda Ospedaliera “A. Cardarelli” fornisce consigli preziosi per prevenire il contagio e le complicanze respiratorie sia negli adulti che nei bambini.
Situazione attuale e cenoni di fine anno: aumento dei contagi tra adulti e bambini
L’esperto sottolinea che l’aumento dei casi riguarda anche i bambini in età scolare, contaminati soprattutto dagli adulti durante i tradizionali cenoni natalizi. La trasmissione tra bambini e adulti è possibile, afferma il medico, poiché i piccoli possono portare a casa l’influenza dalla scuola e trasmetterla alla famiglia, ma anche il contrario può verificarsi quando l’influenza si contrae durante le vacanze.
Picco dei contagi: fine gennaio – inizio febbraio
L’esperto prevede il picco dei contagi tra fine gennaio e inizio febbraio. Nonostante le influenze preoccupanti dell’anno scorso, il medico sottolinea che la situazione attuale non è dissimile.
L’inverno è stato caratterizzato da ricorrenze infettive, iniziando con la pandemia da Covid-19, che hanno colpito l’apparato respiratorio. L’H1N1 è il virus influenzale che sta colpendo maggiormente gli italiani, richiamando l’attenzione su una preoccupante tendenza simile a quella di un decennio fa.
Cause dell’aumento dei casi: cenoni di fine anno e scarsa adesione ai vaccini
L’aumento dei casi tra adulti e bambini è attribuito, secondo l’esperto, ai cenoni di fine anno e alle feste natalizie, contesti in cui molte persone si riuniscono al chiuso. Tuttavia, il medico evidenzia anche la responsabilità della scarsa adesione ai vaccini.
Una parte significativa della popolazione evita di vaccinarsi contro l’influenza, il Covid-19 e la polmonite, contribuendo così alla diffusione delle infezioni respiratorie.
Importanza dei vaccini: antinfluenzale e antipolmonite
L’esperto sottolinea l’importanza dei vaccini, in particolare l’antinfluenzale raccomandato anche per i bambini. Mentre il vaccino antipolmonite è obbligatorio per i più piccoli, il medico esprime preoccupazione per la scarsa attenzione riservata al vaccino contro l’influenza e al richiamo booster per il Covid-19. Rassicura che i vaccini sono efficaci nel ridurre il rischio di ammalarsi e le complicanze correlate.
Complicanze respiratorie nei bambini: quando preoccuparsi
Il medico offre indicazioni su quando preoccuparsi per la salute dei bambini. Sottolinea che la bronchiolite richiede il ricovero, mentre per la febbre influenzale con tosse, è sufficiente rimanere a casa. Specifica che l’antibiotico non è necessario per le infezioni virali influenzali o da Covid-19 e consiglia di consultare il medico in caso di persistenza dei sintomi o peggioramento della condizione.
Prevenzione e cura: consigli del Prof. Gennaro D’Amato
L’esperto sottolinea l’importanza di bere molta acqua, un efficace mucolitico naturale, per prevenire e alleviare le infezioni respiratorie. Consiglia di curare attentamente la polmonite, fornendo antibiotici e dosi adeguate di cortisonici, e invita i genitori a far bere abbondante acqua ai bambini. Il medico enfatizza che tali consigli sono generici e raccomanda di consultare sempre il proprio medico di base per un approccio personalizzato.
In sintesi, la stagione influenzale richiede attenzione, prevenzione e consapevolezza sull’importanza dei vaccini, contribuendo così a preservare la salute di adulti e bambini.
Leggi anche:
Variante Eris: sintomi di Covid e differenze con l’influenza a dicembre 2023