Nelle vicende dell’architettura degli ultimi 30 anni del ‘900 si impone una tipologia di edificio particolare: il museo moderno e contemporaneo.
I musei acquisiscono un nuovo carattere, ampliano le proprie funzioni, incentivate dalle committenze pubbliche e private, o dagli stessi visitatori. Anche gli oggetti esposti cambiano, non solo arte moderna e contemporanea, ma prolificano anche musei scientifici, di musica, d’infanzia, storici o dedicati a un territorio. Il museo contemporaneo conserva ben poco delle gallerie riservate a un élite di amatori, aprendosi a un pubblico molto più vasto, spesso anche distratto e poco informato su ciò che vede.
Il primo museo moderno e contemporaneo: il Centre Pompidou
Il primo museo moderno e contemporaneo è il Centre Pompidou di Parigi. Il governo francese nel 1970 bandì un concorso internazionale per la sua realizzazione: vennero presentate 681 proposte provenienti da 50 nazioni. La giuria assegnò al primo premio a Renzo Piano e Richard Rogers, allora dei giovani architetti.
Carlo Bertelli, importante storico dell’arte, descrive il Centre Pompidou come un punto di rottura radicale, capace di promuovere il museo al luogo di sperimentazione per alcune delle più innovative tendenze del panorama contemporaneo. Il museo è una fusione della tradizionale funzione museale, ovvero di luogo di incontro tra arte e pubblico, e l’innovazione architettonica in quanto al suo interno sono presenti una biblioteca divulgativa, spazi per conferenze, luoghi di svago e ristoro.
I suoi 25.000 ingressi giornalieri dal 1977 consolidano il Centre Pompidou come un diverso modo di pensare il museo, non più come una sorta di sacrario per l’arte, ma come quella che Bertelli definisce una “fabbrica culturale”.
Nella concezione moderna di museo la parola chiave è “intrattenimento”. La divulgazione, la didattica e il consumo culturale si affiancano ad attività come la vendita dei libri e di gadget, all’organizzazione di conferenze e incontri ed alla gestione di bar e ristoranti.
Inoltre, affianco alle collezioni permanenti, per i musei diventa importante anche dare spazio a mostre temporanee. L’intento non è solo quello di allargare il pubblico ma anche di avere un ritorno economico. Cruciale in questo senso la flessibilità degli ambienti espositivi, che devono potersi conformare alle esigenze di queste diverse molte strade temporale, che se succedono con rapidità.
Importante merito dei musei contemporanei è stato quello di riutilizzare ed adattare strutture industriali. Ve ne sono esempi a Parigi, a Londra ed anche a Roma.
I Musei contemporanei di Parigi, Londra e Roma
La Centrale elettrica di Bankside, sulle rive del Tamigi a Londra, venne trasformata nel 1994 in una galleria d’arte moderna e contemporanea.
Tra il 1980 e il 1987 la Gare d’Orsay, una stazione ferroviaria parigina , venne riconvertita in uno dei musei più noti francesi: il Museo D’Orsay, su progetto della designer ed architetta italiana Gae Aulenti, pseudonimo di Gaetana Emilia Aulenti.
Nel 1997 la Centrale Montemartini a Roma (il primo impianto per la produzione di elettricità), venne adibita a museo, come distaccamento dei Capitolini.
Musei interattivi per i più piccoli
Nei musei pensati per essere fruibili dai più piccoli, la parola d’ordine è sperimentare, per scoprire l’arte, la scienza, la storia attraverso il gioco.
In Italia i cosiddetti Children’s Museums sono una realtà piuttosto recente (15 anni), in cui i bambini riescono a entrare in contatto con le collezioni esposte. Il metodo viene chiamato “hands-on”, che tradotto significa letteralmente “mani sopra”.
Per citarne alcuni: a Torino c’è il Museo Nazionale del Cinema, dove tutto è interattivo e può essere toccato. Visitandolo si può inoltre scoprire come sono realizzati i film e cartoni animati, un mondo che affascina molto i bambini.
Il Museo di palazzo Vecchio a Firenze offre racconti animati, giochi e attività per bambini e famiglie, come la scoperta delle sfarzose sale della residenza ducale e della vita del Cinquecento, appositamente pensata per bambini da 4 a 7 anni.
A Roma si trova il museo “Explora – Il Museo dei Bambini“. Gli ingressi sono a turni per non creare sovraffollamento ed i bambini hanno a disposizione due ore per esplorare la città realizzata a loro misura nel piano terra del padiglione.
L’importanza dell’arte e della creatività per i più piccoli è il tema centrale del pacchetto di corsi Musica e Arte nell’infanzia.
J.H Falk e L.D. Dierking nel 1992 nel “The Museum Experience” descrivono così il museo contemporaneo: “il museo è un ambiente fisico nel quale i visitatori scelgono di entrare. Il contesto fisico incluse l’architettura e l’atmosfera dell’edificio, così come gli oggetti e gli artefatti che esso contiene. I visitatori scelgono consciamente il posto dove andare, da cui possono aspettarsi diversi tipi di esperienza. Anche se ovvia, questa prospettiva è importante. Radicato nella relazione tra il contesto fisico e quello personale (cioè la cultura e l’esperienza del visitatore) è un accordo non scritto sulle aspettative“.