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IL METODO MONTESSORI

IL METODO MONTESSORI

Il metodo Montessori trova le sue radici nel 1897. Prima però di dedicarci all’approfondimento di questo argomento, ritengo sia doveroso parlare prima della sua fondatrice, ovvero Maria Montessori.

Maria Montessori fu un’educatrice, una pedagogista ed una dottoressa italiana, più precisamente una tra le prime donne a laurearsi in Medicina e Chirurgia in Italia.

Il suo metodo divenne presto uno tra i sistemi educativi più usati nella fascia d’età a partire dalla nascita fino ai diciotto anni, in particolare negli Stati Uniti d’America, in Germania, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito.

 

Principi cardine del metodo Montessori e la “Casa dei Bambini”

Stando al pensiero di Maria Montessori, in generale il bambino deve essere il centro di tutto, ed in particolare mise in evidenza i seguenti punti:

  1. il bambino ha una mente assorbente che, al pari di una spugna, immagazzina in modo innato tutto ciò che viene dall’ambiente;


  2. lo spazio di una classe Montessori è diviso in cinque aree, ad ognuna delle quali corrisponde un apprendimento specifico (vita pratica, vita sensoriale, linguaggio, matematica, cultura);


  3. in alcuni periodi, detti sensibili (finestre di apprendimento), il bambino mostra più interesse verso un’area di apprendimento piuttosto che un’altra;


  4. la normalizzazione permette gradualmente al bambino di comprendere ordine, autodisciplina e socializzazione;


  5. l’ambiente di sviluppo del bambino dev’essere appositamente preparato;


  6. l’adulto deve essere per il bambino una guida che rispetta i suoi ritmi di apprendimento.


Degni di nota sono i cosiddetti “materiali Montessori”, cioè  strumenti che si prestano ad essere manipolati, e quindi sensorialmente sperimentati, consentendo al bambino di sviluppare la conoscenza ed il pensiero astratto.

Questi principi illustrati appena sopra sono tutti rintracciabili in quella che Maria Montessori definì la “Casa dei Bambini” e che essa stessa arredò nel 1907, dopo che il politico Edoardo Talamo le affidò l’istruzione dei figli dei lavoratori a Roma, nel quartiere di San Lorenzo.

 

Le scuole montessoriane

In tutto il mondo sono circa 65mila le scuole montessoriane: solo negli USA, dove questo sistema educativo è molto applicato, si contano all’incirca 4500 istituti; in Germania sono più o meno 1100, nel Regno Unito sono 800 e nei Paesi Bassi almeno un terzo delle scuole sono istituti montessoriani (una di queste scuole fu frequentata anche dalle sorelle Margot ed Anne Frank, prima della promulgazione delle Leggi Razziali a discapito degli ebrei).

Paradossalmente, in Italia (dove Maria Montessori nacque), queste scuole sono meno di 200, più concentrate nella zona centrale: si tratta soprattutto di scuole materne.

Considerando le nozioni storiche, durante l’epoca fascista Mussolini si accorse che il metodo Montessori riscontrò molto successo all’estero, quindi tentò di promuovere anche in Italia questo metodo educativo: tuttavia Maria Montessori nel 1934 prese la decisione di lasciare definitivamente l’Italia, se non per brevissimi ritorni, dal momento che capì che stava correndo seriamente il rischio di essere strumentalizzata.

Al giorno d’oggi, le scuole montessoriane sono tutte elencate nel sito Internet Opera Nazionale Montessori: le migliori (nidi, materne, elementari, medie e superiori) sono situate a Roma ed a Milano.

Il Metodo Montessori applicato in casa

Per poter affermare che in una casa sia stato applicato il Metodo Montessori è di fondamentale importanza servirsi appunto dei materiali Montessori che, come già affermato in precedenza, si prestano ad una manipolazione sensoriale che consente al bambino di conoscere concretamente un oggetto attraverso i cinque sensi.

Anche l’arredamento deve essere a misura di bambino, permettendogli di muoversi autonomamente al suo interno: in particolare è importante rispettare questo nella cameretta del bambino.

Si possono annoverare come esempi di arredo a misura di bambino il lettino montessoriano, la torretta montessoriana, tavolino e sediolina, libreria montessoriana.

Il lettino montessoriano è concepito in modo da permettere al bambino di salire e scendere in completa autonomia ed in totale sicurezza posizionando un morbido tappeto sul pavimento sotto il lettino: in tal modo, anche se dovesse accadere che il bimbo cada a terra nel sonno, non correrebbe il rischio di farsi male e forse nemmeno di svegliarsi.

La torretta montessoriana è utile in quanto consente al bambino di raggiungere anche ciò che non si trova esattamente alla sua portata. In base alla disposizione della quale la si dota, essa può essere appunto uno sgabello (così il bambino può imparare a prendersi cura della propria igiene personale ad esempio raggiungendo il lavandino per sciacquare il viso) o un banco con sedia incorporata che il bambino può utilizzare come piano d’appoggio per gustare uno spuntino o anche semplicemente per disegnare.

Ci sono poi tavolino e sediolina che richiamano appunto il tavolo e la sedia che usiamo noi adulti ma di dimensioni più piccole ed ovviamente con una minore altezza per permettere al bambino di muoversi autonomamente.

Infine la libreria montessoriana offre al bambino la possibilità di scegliere di volta in volta quale libro sfogliare in virtù del suo sviluppo in senso orizzontale, a differenza della libreria a cui siamo abituati una volta cresciuti che si sviluppa in altezza.

Un oggetto che Maria Montessori non aveva considerato e che invece ora è sempre più presente nelle camerette dei bambini è la Tenda Teepee, che rispetta tutti i principi cardine del suo metodo in quanto offre al piccolo un ambiente tranquillo in cui potersi concentrare alla sua attività e che gli faccia avvertire anche un senso di protezione.

Il metodo Montessori ha dimostrato ampiamente di essere un valido approccio allo sviluppo generale del bambino in virtù degli accorgimenti, indicati dalla sua fondatrice, che facilitano azioni in completa autonomia.