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Il consumo di alcol tra i giovani: tendenze e implicazioni

Il consumo di alcol tra i giovani: tendenze e implicazioni

Il rapporto 2023 dell’Osservatorio Nazionale Alcol (Ona) ha rivelato che nel 2021, all’interno della fascia di età compresa tra gli 11 e i 25 anni, il consumo di alcol tra i giovani italiani è rimasto significativo. Secondo i criteri dell’Istituto Superiore di Sanità, il 19% dei maschi e il 13% delle femmine, pari a un totale di 1.370.000 soggetti, ha consumato alcol in modo considerato a rischio per la salute. In particolare, il 32% dei maschi e il 25% delle femmine ha segnalato un consumo al di fuori dei pasti, mentre l’11% dei maschi e il 6% delle femmine hanno praticato il binge drinking, ossia l’assunzione compulsiva di 5 unità alcoliche in un’unica occasione.

È interessante notare anche le preferenze nelle tipologie di alcolici consumati. Tra i maschi, la birra ha registrato la maggiore prevalenza (42%), seguita dagli aperitivi alcolici (37%) e dal vino (31%). Al contrario, tra le femmine, gli aperitivi alcolici sono risultati essere i più consumati (33%), seguiti dalla birra (28%) e dal vino (24%).

Questi dati rivelano un significativo cambiamento socio-culturale nel consumo di bevande alcoliche in Italia, con uno spostamento dal tradizionale consumo di vino durante i pasti a un consumo di altre tipologie di alcolici al di fuori dei pasti.

Fortunatamente, i dati del 2021 sembrano indicare una diminuzione rispetto al 2020, soprattutto per quanto riguarda il sesso femminile. Questa tendenza potrebbe essere correlata all’effetto della pandemia Covid-19, durante la quale si era osservato un aumento globale del consumo di alcol, soprattutto tra i giovani.

Impatti sulla salute e necessità di intervento

Il consumo di alcol tra i giovani italiani continua a sollevare serie preoccupazioni per la salute pubblica. Nel 2020, ben 760.000 soggetti tra gli 11 e i 17 anni hanno riportato di aver consumato alcol in modo rischioso. È rilevante notare che la fascia di età più rappresentata è stata quella tra i 16 e i 17 anni, con una percentuale del 43,8% nei maschi e del 40,5% nelle femmine. In particolare, tra gli 11 e i 15 anni, le ragazze hanno mostrato un consumo a rischio del 10,2%, superando leggermente l’8,2% nei ragazzi.

Questo tipo di consumo è associato ad un aumento della mortalità e della morbidità, sia per patologie dirette che per eventi indiretti come incidenti stradali e violenza. Tra le malattie direttamente correlate all’abuso di alcol, la patologia epatica assume un ruolo predominante, con quadri clinici che variano dalla steatosi epatica alla cirrosi, e persino l’epatocarcinoma.

Le evidenze scientifiche suggeriscono che il consumo di alcol in età giovanile possa portare a gravi problemi di salute nel lungo termine, con il binge drinking che rappresenta un fattore di rischio significativo, indipendentemente dal consumo medio di alcol.

In conclusione

Di fronte a queste sfide, diventa imperativo educare e sensibilizzare sia la società che i giovani sull’importanza di un consumo responsabile di bevande alcoliche. È necessario implementare percorsi educativi standardizzati nelle scuole e promuovere un dialogo aperto e informato sulla prevenzione dell’abuso di alcol, coinvolgendo attivamente i giovani e fornendo loro informazioni basate su evidenze scientifiche.

L’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (Aisf) si impegna da tempo nella ricerca e nella divulgazione delle evidenze scientifiche relative alle malattie del fegato. Attraverso iniziative come eventi formativi per giovani epatologi e campagne di sensibilizzazione, l’Aisf mira a rafforzare il dialogo con le istituzioni per affrontare questa tematica di rilevante impatto sociale in modo multidisciplinare.

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