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Google crea la piattaforma che aiuta a prevedere le alluvioni

Google crea la piattaforma che aiuta a prevedere le alluvioni

Google ha lanciato nel 2018 una piattaforma innovativa in grado di prevedere le alluvioni, sfruttando l’intelligenza artificiale per potenzialmente evitare disastri. Questo strumento, noto come Flood Hub, sfrutta algoritmi avanzati per monitorare le precipitazioni atmosferiche e fornire un allarme anticipato fino a sette giorni prima dell’evento.

L’alluvione recente in Emilia Romagna ha sollevato interrogativi sulla possibilità di prevenire tali tragedie. La piattaforma di Google offre una risposta concreta a questa domanda, con l’obiettivo di prevedere le alluvioni in modo accurato. Flood Hub è attualmente attivo in venti nazioni, ma entro la fine del 2023 si prevede che coprirà ben 80 paesi, inclusa l’Italia. Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha annunciato questa espansione.

Per approfondimenti:

Floof Hub: prevenzione e mediazione

Grazie a una serie di algoritmi appositamente sviluppati, Flood Hub può prevenire inondazioni fluviali emettendo un allarme tempestivo. Questo sistema avanzato potrebbe salvare vite umane, prevenire dispersi e ridurre le tragedie. Inoltre, agendo in anticipo, si potrebbe anche mitigare l’impatto distruttivo delle inondazioni.

L’Italia affronta un’emer-genza alluvioni evidente, come dimostrato dal recente disastro in Emilia Romagna. Negli ultimi vent’anni, quasi tutte le regioni italiane sono state colpite da allagamenti di varia entità. Questa situazione è causata da caratteristiche meteo-climatiche, topografiche e geologiche che rendono l’Italia più vulnerabile rispetto ad altre nazioni europee. Pertanto, esiste una mappatura dei territori a rischio, e l’Emilia Romagna è una delle aree sotto stretta osservazione.

In questa situazione critica, la piattaforma di Google, se dimostrerà la sua effettiva capacità di prevedere le alluvioni, potrebbe rappresentare la soluzione ideale. Flood Hub, sviluppato nel 2018, è in grado di lanciare un allarme fino a 7 giorni prima dell’evento. Secondo gli ideatori, questo è fondamentale perché permette di prevedere la quantità di acqua che raggiungerà un fiume e dove si potrebbe verificare un’esondazione. Si auspica che la copertura della piattaforma in Italia, attualmente non ancora ottimale, possa essere migliorata nel minor tempo possibile.