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Gli utenti Caritas aumentano del 12,5%: si cronicizza la povertà

Gli utenti Caritas aumentano del 12,5%: si cronicizza la povertà

Durante il 2022, ben 255.957 persone si sono rivolte ai Centri d’ascolto diocesani e parrocchiali della Caritas, segnalando un aumento del 12,5% rispetto all’anno precedente. Questo incremento può essere attribuito, almeno in parte, all’accompagnamento dei profughi fuggiti dalla guerra in Ucraina, ma non è l’unico fattore in gioco.

I dati presentati nel primo Report statistico nazionale sulle povertà, intitolato “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”, evidenziano anche una tendenza alla “cronicizzazione della povertà“, che ci riporta a una situazione simile a quella pre-pandemia.

Questi risultati richiamano l’attenzione sul persistere di una realtà di disagio e bisogno nel contesto italiano. È importante considerare queste informazioni per affrontare le sfide associate alla povertà e per sviluppare strategie efficaci, per aiutare coloro che si trovano in situazioni di difficoltà economica e sociale.

Il Report statistico nazionale sulle povertà della rete Caritas evidenzia la multidimensionalità della povertà, indicando che coloro che si rivolgono ai servizi Caritas vivono situazioni di povertà che derivano da molteplici motivi concomitanti, manifestando bisogni in più ambiti.

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Povertà cronicizzata: quali i motivi

Tra i principali aspetti che emergono dal Report statistico, vi sono le difficoltà economiche, legate a uno stato di fragilità finanziaria, nonché i bisogni occupazionali e abitativi. Seguono i problemi familiari, come separazioni, divorzi e conflitti di coppia, e le difficoltà legate allo stato di salute, come disagio mentale, problemi oncologici e odontoiatrici. Inoltre, sono menzionate anche le sfide connesse ai processi migratori.

Il Report include anche i risultati di un’analisi statistica multivariata, la prima del suo genere basata sui dati della rete Caritas, che ha permesso di individuare cinque profili o cluster di beneficiari. Questi profili includono i vulnerabili soli, le famiglie povere, i giovani stranieri in transito, i genitori fragili e i poveri soli. Questa analisi va oltre la semplice descrizione delle varie variabili presenti nel database Caritas, che comprende complessivamente oltre 300 variabili.

Il Report statstico: cosa è emerso

Il Report statistico presentato presso la sede di Via Aurelia 796 rappresenta una novità assoluta per Caritas Italiana. Per la prima volta, la presentazione dei dati raccolti nei Centri di Ascolto e nei servizi Caritas relativi al 2022 è avvenuta a giugno anziché nella tradizionale Giornata mondiale di lotta alla povertà del 17 ottobre.

Insieme al Report statistico, è stato presentato anche il Bilancio Sociale, che rende conto delle attività svolte nel 2022 da Caritas Italiana. Questo bilancio, in un’ottica di trasparenza, illustra l’utilizzo delle risorse disponibili e l’impatto pedagogico, sociale e di sostenibilità delle azioni intraprese da Caritas Italiana, in linea con il proprio mandato di promozione dello sviluppo umano integrale. A partire dal quadro degli interventi realizzati e dei bisogni rilevati, sono stati evidenziati alcuni focus specifici.

Tra i temi affrontati, c’è stato un focus sulle persone anziane, con l’impegno di costruire un nuovo modello di assistenza e sviluppare reti solidali per rispondere alle loro esigenze. Si è parlato anche dei giovani, sottolineando il fenomeno della povertà educativa, dovuta alla mancanza di opportunità di formazione, crescita e sviluppo dei propri talenti nelle comunità. Inoltre, si è evidenziata la presenza di una povertà intergenerazionale, con il rischio elevato che le persone rimangano intrappolate in situazioni di vulnerabilità economica se provengono da contesti familiari fragili.

Le donne sono state un altro focus particolare, poiché hanno subito pesantemente gli effetti della pandemia a livello globale. È stato dedicato anche uno spazio specifico alla guerra in Ucraina e all’impegno di Caritas, sia a livello nazionale che internazionale, nel supporto alle vittime del conflitto. Durante la presentazione, sono intervenuti anche monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, Presidente di Caritas Italiana, e padre Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas Spes in Ucraina.