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Educazione Fisica e Scienze Motorie a scuola: gli orizzonti di riferimento (Parte 3)

Educazione Fisica e Scienze Motorie a scuola: gli orizzonti di riferimento (Parte 3)

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LA DIFESA E LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE

La difesa e la salvaguardia della salute, che rappresentano uno dei nuclei fondanti dell’Educazione Fisica e delle Scienze Motorie e Sportive, nei vari ordini di scuola, costituiscono anche un Traguardo di Sviluppo fondamentale, inseribile nel quadro più ampio di una situazione di benessere e di una migliore qualità della vita. Le nuove Indicazioni Nazionali dell’Educazione Fisica e delle Scienze Motorie e Sportive individuano, infatti nell’educazione alla salute, uno degli assi di riferimento culturale irrinunciabili, che garantiscono una buona qualità della vita.

L’importanza delle esperienze ludico-motorie

La necessità di operare una sorta di alfabetizzazione culturale del fenomeno salute, legata alla pratica sistematica dell’attività motorio-sportiva nasce dall’esigenza di superare gli attuali stili di vita dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, i quali hanno ricorrono sempre meno, nel loro tempo libero, ad attività di movimento, che caratterizzava, nel passato, il gioco libero e spontaneo, svolto, in modo sistematico e, spesso, per pomeriggi interi, nei cortili, nelle piazze. Le esperienze ludico-motorie erano, così, in grado di incidere, in modo significativo, sulla “efficienza e sulla funzionalità di organi e apparati”.

Oggi, invece, sembra prevalere la filosofia dell’esonero dalla sforzo e dalla fatica, con la conseguenza che la vita, sempre più sedentaria, è, normalmente, la concausa di quadri patologici, sempre più preoccupanti, come l’obesità, l’ipertensione, le insufficienze cardio-vascolari, i problemi osteo-articolari, le posture scorrette, l’incapacità, associata all’indisponibilità, a sostenere carichi di lavoro intensi o prolungati nel tempo. In questa situazione emerge l’emergenza-urgenza di potenziare l’attività motorio sportiva a livello scolastico ed extrascolastico, come strumento indispensabile di prevenzione, come viene sottolineato dai recenti Piani Sanitari Nazionali, i quali attribuiscono all’attività fisica un ruolo protettivo dei fattori di rischio, che sono alla base delle diverse situazioni morbose, sopra indicate.

È indispensabile, dunque, che la scuola si faccia carico di questo problema, per promuovere, attraverso l’attività motorio-sportiva, un’operazione di alfabetizzazione culturale del fenomeno salute, intesa, come sostiene l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non nel suo aspetto limitante di “assenza di malattia”, ma come salute dinamica, che garantisce, da una parte : la piena funzionalità di organi e apparati, dall’altra: l’equilibrio dello star bene psicologico e socio-emotivo.

Il ruolo dell’azione educativa: educazione fisica e scienze motorie a scuola

L’azione educativa deve essere, dunque, rivolta a tutta la popolazione scolastica, promuovendo comportamenti e stili di vita corretti, che possano garantire uno stato di benessere, che coinvolga la persona nella sua dimensione cognitiva, emotiva, socio-relazionale, oltre che corporea. Come afferma Pellicciari, “La salute è serena fruizione delle proprie risorse fisiche, intellettive, affettive e di interrelazione con gli altri, fondata sulla conoscenza di sé e sulla ricerca quotidiana, dinamicamente evolventesi, di più adeguata maturità al fine di integrare il progetto di vita personale, liberamente, creativamente disegnato, nel quadro del benessere della comunità”.

Per ottenere cambiamenti sul piano psico-fisico, non saranno sufficienti le due ore settimanali di lezione, istituzionalmente previste, ma occorrerà prevedere una pratica pomeridiana, anche fuori del curricolo scolastico, nella quale gli alunni possano, col supporto dell’ insegnante, elaborare un piano di lavoro personalizzato, facendosi assegnare, cioè, dall’insegnante stesso o autoassegnandosi, una sorta di compiti a casa, da svolgere sistematicamente e continuità, con carichi motori significativi, che prevedano un dispendio energetico tale da migliorare i personali parametri fisiologici e le proprie capacità di prestazione e, più in generale, una situazione di benessere psico-fisico. Pasquale Piredda